Diritti

Carola Rackete candidata alle Europee 2024

L’attivista ed ecologista freelance, classe 1988, un tempo comandante della Sea Watch 3, è stata scelta dal partito tedesco di sinistra Die Linke come uno dei nomi di punta per il voto di giugno dell’anno prossimo
Carola Rackete parla di fronte a una folla di persone
Carola Rackete parla di fronte a una folla di persone Credit: Photo: David Young/dpa
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
18 luglio 2023 Aggiornato alle 21:00

“Amici, corro per il Parlamento Europeo! Non ve l’aspettavate? Allora indovinate con chi… Con Die Linke!”. Carola Rackete, ecologista ed ex comandante della Sea Watch, ha deciso di annunciare su Twitter la sua candidatura alle elezioni europee del 2024 con “La Sinistra”, il partito tedesco di sinistra fondato nel 2007.

Lei, nata nel 1988 nella città di Preetz, nell’estremo nord della Germania, è una dei 2 candidati di punta del partito insieme al politico Martin Schirdewan. Come seconda e terza scelta, sono stati schierati la politica tedesca di origini turche Özlem Demirel e il medico e professore Gerhard Trabert.

Rackete e Trabert sono i 2 candidati apartitici di Die Linke, “la via di tutti coloro che vogliono un’Ue più giusta, che vogliono che la giustizia sociale, la democrazia, i diritti umani e il clima siano difesi con una marcia in più”, spiega il partito nell’annunciare il team in corsa per le elezioni europee che si terranno tra il 6 e il 9 giugno dell’anno prossimo.

Nel Paese con la “quarta più alta emissione di gas serra al mondo”, Rackete vuole porre al centro del suo programma la crisi climatica, “una sfida di proporzioni senza precedenti”, la creazione di “posti di lavoro sostenibili”, lo stop alle “speculazioni sulla terra e sul cibo” e la “riduzione del debito nel Sud del mondo”.

Laureata in biologia con una specializzazione in conservazione della natura, la 35enne ha ottenuto la certificazione di comandante generale con l’International Convention on Standards of Training, Certification and Watchkeeping (STCW). Da ufficiale di guardia nautica ha effettuato spedizioni con istituti di ricerca marina e polare tedeschi, ma anche con Greenpeace. Da attivista ed ecologista freelance ha sempre operato con un focus su diritti umani e conservazione, su Antartide e giustizia climatica, partecipando anche alle attività di protesta del gruppo ambientalista Extinction Rebellion.

“Questa decisione non è stata facile per me. Nell’ultimo anno, mi sono ripetutamente chiesta quale fosse il posto giusto per me nell’ecosistema dei nostri movimenti globali. Dove avrei potuto fare la differenza più grande nei prossimi anni? - ha scritto l’ex capitana - Questo mandato vuole essere un progetto collettivo, anche se sono particolarmente sotto i riflettori. […] Negli ultimi anni ho lavorato a progetti di conservazione e a campagne della società civile. Che si trattasse di #ClimateJustice o di #AbolishFrontex: mi sono resa conto di quanto ci mancasse il sostegno di un forte partito di sinistra nei parlamenti”.

Il “disastro socio-ecologico” che stiamo vivendo, aggiunge, “può essere affrontato solo se mettiamo fine alla caccia ai profitti in cui è in gioco la nostra sopravvivenza: socializzare le imprese fossili, proteggere gli spazi naturali, ridistribuire la ricchezza e i sussidi (agricoli)”. Rackete corre per un partito “forte, antifascista, anticapitalista, con un forte impegno per i diritti umani e per cui la protezione del clima è essenziale”.

Il 12 giugno 2019, quando era capitana della Sea Watch 3, Rackete soccorse 53 naufraghi nella zona SAR libica. Il 29 giugno, dopo 17 giorni in mare, fece sbarcare le persone migranti nel porto di Lampedusa, senza l’autorizzazione preventiva delle autorità italiane. Per questo e per aver, secondo il Pm, “speronato” una nave della Guardia di Finanza, venne arrestata, ma questo non venne mai convalidato dalla giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella. Inoltre, le accuse di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione irregolare e di rifiuto di obbedienza a nave da guerra mosse nei suoi confronti vennero archiviate.

Matteo Salvini, che all’epoca era ministro dell’Interno, la definì “sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti” e “ricca tedesca fuorilegge”. Lei lo denunciò per diffamazione continuata e aggravata “per aver proferito diverse frasi offensive” sui social e in una intervista televisiva. Il 28 giugno 2023 l’Aula del Senato ha approvato la relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari che ha stabilito che le opinioni espresse nell’estate 2019 dal senatore sono “insindacabili”. Il Tribunale di Milano, quindi, non potrà procedere contro Salvini.

Dopo l’annuncio della candidatura di Rackete, il leader della Lega le ha dedicato un altro tweet che fa riferimento all’episodio del 2019: “Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura per Bruxelles con la sinistra tedesca, è un attimo. Auguri, viva la democrazia”.

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