Ambiente

Bocciati i riferimenti al cancro sulle etichette del vino

All’Europarlamento passa la linea italiana e morbida sugli emendamenti al Cancer Plan. Per l’Ue «non è il consumo in sé della bevanda alcolica a costituire un fattore di rischio»
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16 febbraio 2022 Aggiornato alle 17:00

La bottiglia di vino non sarà come il pacchetto di sigarette: niente bollino “nero” sull’etichetta per indicare i rischi di cancro. Nell’assemblea plenaria del Parlamento europeo è stata decisa oggi la linea morbida rispetto agli emendamenti sul Cancer Plan, il piano strategico per la lotta al cancro. In uno di questi era previsto un alert sanitario con una etichetta sulle bottiglie per avvisare dei rischi di tumore.

Secondo l’Europarlamento c’è però differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e «non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Dal testo è dunque stato cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie; introdotto invece l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. A passare è stata, in sostanza, la linea italiana e meno impattante che chiedeva anche Federvini: «Ha avuto la meglio il concetto di dieta mediterranea che celebra la moderazione», ricorda la federazione.

La sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l’invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile è passato con 392 voti contro 251. Parallelamente, è stata approvata una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi.

Secondo il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, «ha prevalso il buon senso: c’è una profonda differenza fra abuso e consumo moderato e responsabile. Ci siamo opposti da subito al messaggio del no safe level, dell’assenza di un livello di sicurezza nel consumo di alcol. Il vino è cultura, socialità, racconta e rende unici i nostri territori, fa parte della nostra storia e della dieta mediterranea. Combattere il cancro è senz’altro una priorità di tutti, ma la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia così come di altri Paesi europei. Parliamo di un comparto che non solo contribuisce a tenere vive le comunità rurali sostenute dalla stessa Ue ma rappresenta anche la prima voce dell’export agroalimentare europeo».

Per Coldiretti, come ha detto il presidente Ettore Prandini, «il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino, le cui prime tracce sono state individuate nel Caucaso, mentre in Italia i primi riscontri risalgono al 4100 a.C, in Sicilia».

«È stato riconosciuto finalmente quello che la nostra cultura ha metabolizzato ormai da secoli - ha commentato Guido Folonari, ceo di Philarmonica Spa -. Il vino è uno degli alimenti principali della dieta mediterranea. Una dieta ricca di biodiversità che consente all’essere umano di vivere sano e in forma. Le tante sostanze nutritive e antiossidanti che contiene il vino stimolano molte funzioni vitali dell’organismo. Un modico consumo soprattutto durante i pasti aiuta a sposare in pieno la cultura del vivere italiano. Non è mai bene abusare con nulla e dunque neanche con il vino».

La possibilità di apporre una raccomandazione sanitaria aveva sollevato diverse polemiche, soprattutto fra i produttori, preoccupati per le possibili conseguenze economiche. Diversi europarlamentari italiani, ma non solo, si erano opposti facendo fronte comune, chiedendo di distinguere l’abuso dal consumo moderato ed evitando l’etichettatura relativa al rischio cancro. Quest’ultima, dunque, non sarà sulle bottiglie di vino, ma all’interno di quello che è il Cancer plan europeo. Con lo scopo di migliorare la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura di questa malattia, saranno promosse una serie di iniziative europee di sensibilizzazione.