Diritti

A Officina295 i giovani con disabilità sviluppano i propri talenti

Un luogo «dove i percorsi sono pensati su misura», spiega Laura Terzo, presidente di La Bellezza Collaterale (associazione ideatrice del progetto) a La Svolta
Credit: Officina 295

Officina295 è il progetto ideato dall’associazione La Bellezza Collaterale per creare un luogo aperto e inclusivo nel borgo di Peretola (Firenze) in cui ragazze e ragazzi con disabilità possano esprimere e sviluppare i propri talenti mettendoli al servizio della comunità.

È un progetto che va dal particolare e poi diventa generale, infatti, «L’officina nasce come idea dopo la fondazione dell’associazione avvenuta nel 2021, in piena pandemia - spiega Laura Terzo, presidente dell’associazione La Bellezza Collaterale, a La Svolta - Bianca, che è mia figlia, finita la scuola mi disse che aveva le idee chiare su che cosa voleva fare da grande». Bianca Petracchi è una giovane di 21 anni con abilità cognitive diverse, appassionata di arte, manualità e a suo agio con i più piccoli e ha in mente un progetto che unisce tutte queste caratteristiche.

Officina295 parte dalle esigenze di una persona

Bianca Petracchi voleva lavorare nelle scuole con i bambini: così Laura Terzo, insieme all’assistente personale della ragazza, ha provato a costruire un progetto basato sulle abilità della giovane 21enne.

«Bianca sa fare molte cose con le mani in particolare usa delle perline da stirare e fili, una pixel art. Inizialmente il progetto era quello di presentarci in una scuola con un insieme di laboratori, poi la pandemia ha interrotto tutto però abbiamo continuato a lavorare sulle possibilità che Bianca aveva a disposizione».

Da qui il progetto ha preso 2 strade. Infatti, quasi contemporaneamente, i laboratori sono stati presentati a Le chiavi della città, un cartellone di iniziative organizzato dal Comune di Firenze che propone alle scuole pubbliche laboratori offerti da associazioni, istituzioni e enti terzi. «Abbiamo costruito il nostro progetto nell’ottica del coding del pensiero computazionale», racconta Terzo.

Nel frattempo si è presentata l’opportunità del bando Siamo solidali del Social Innovation Jam 4, un percorso che facilita l’incontro delle realtà del terzo settore con giovani professionisti (promosso da Fondazione CR Firenze in collaborazione con Impact Hub Firenze e Feel Crowd).

Entrambi i progetti hanno avuto un riscontro positivo: da un lato, Bianca scopre di aver ottenuto l’interesse di ben 70 classi per il suo laboratorio, dall’altro comincia il progetto con il Social Innovation Jam, che ha uno sguardo più ampio e punta alla realizzazione dell’Officina295.

Dai laboratori nelle scuole all’Officina295

Grazie a Social Innovation Jam, si sono così incontrati l’impegno dell’associazione La Bellezza Collaterale (che dal 2021 si occupa di inclusione sociale delle persone con disabilità cognitive, organizzando laboratori che hanno come filo conduttore la creatività) e 2 giovani under 35: Giulia Corso, visual designer di 24 anni, siciliana, e Francesco Rainero, musicista e cantautore fiorentino, classe 1995.

Laura Terzo racconta a La Svolta che «La sfida iniziale era su come riuscire a organizzare laboratori creativi gestiti da giovani con disabilità cognitiva per le scuole elementari, ma con il confronto e l’ascolto reciproco il progetto ha subito delle variazioni» ed è stato ripensato come un progetto che si apre ad altre ragazze e ragazzi «come Bianca che sul finire del percorso scolastico, vanno incontro a un burrone perché dopo la scuola per loro non ci sono tante possibilità; hanno un sogno ma non sanno come fare per coltivarlo, a dare senso ai propri talenti».

Da una cappelleria a Officina295

Officina295 vuole dare centralità alle persone e alla costruzione del loro futuro.

Tutto partirà da un ex -cappelleria, un edificio abbandonato a Peretola che a inizio ‘900 era il laboratorio di una stilista di cappelli. Grazie a un intervento di riqualificazione potrà diventare “un’officina”: un luogo in cui persone con disabilità cognitive potranno coltivare sogni e aspirazioni, uno spazio inclusivo in cui confrontarsi con esperti, lavorare a progetti personali, mettersi in gioco e sentirsi liberi di esprimere capacità e attitudini attraverso progetti laboratoriali e percorsi professionalizzanti e personalizzati. Lo spazio sarà aperto a chiunque voglia capire “cosa fare da grande” ma anche a tutti coloro che vorranno rendersi utili.

La casa si trova in via di Peretola, al civico 295 e, come spiega Terzo, «Ci è piaciuto chiamarla Officina295, perché sarà come una palestra, un luogo dove verranno costruiti dei percorsi che non sono progettati prima, ma sono pensati su misura, tarati sulle esigenze di ogni persona».

Per far capire meglio come funzionerà, Terzo propone un esempio: «Anna, una ragazza che ha la sindrome di Asperger, si sta diplomando al liceo artistico ed è molto brava a disegnare. Abbiamo pensato per lei un percorso per realizzare delle copertine per dei libri e abbiamo contattato degli editori». Tutto è molto dinamico: dal modo in cui vengono costruiti i percorsi, alla definizione dei team di lavoro.

Questo modus operandi si rispecchia nella struttura che avrà l’Officina: pareti mobili che possono essere cambiate sulla base delle esigenze delle persone che si presenteranno. «L’idea è quella di creare un luogo che può essere tante cose contemporaneamente con tante persone diverse, un ambiente familiare dove le persone possono intraprendere dei percorsi che non vogliono offrire dei posti di lavoro, ma vogliono rafforzare le competenze».

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