Diritti

Gpa reato universale: sì da Commissione Giustizia

Concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che vuole rendere perseguibile la maternità surrogata anche quando eseguita all’estero. Il 19 giugno il testo approderà in Aula a Montecitorio
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Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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1 giugno 2023 Aggiornato alle 16:00

La proposta di rendere la maternità surrogata un “reato universale” avanza. La commissione Giustizia della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti al ddl riguardo la gestazione per altri, che prevede che la procedura diventi perseguibile anche se eseguita all’estero. Uno degli emendamenti promossi dalla maggioranza specifica che a essere puniti siano solo i cittadini italiani.

«Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti con una piccola riformulazione al testo base - ha spiegato ai giornalisti, al termine dell’esame degli emendamenti in Commissione, la relatrice Maria Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia - Grazie al testo riformulato noi estendiamo la punibilità a tutte le condotte commesse all’estero e questo disincentiverà il ricorso a questa pratica, con ciò fermando il turismo procreativo e più in generale quel mercato che si è formato, di cui la recente fiera a Milano è testimonianza». Ora che ha passato questo step, il testo si prepara ad approdare in Aula a Montecitorio il 19 giugno, per il via libera definitivo.

Molti, nell’opposizione, giudicano “incostituzionale” la proposta: vale per Pd (diviso sulla maternità surrogata, ma in parte contrario alla legge sul reato universale), Movimento 5Stelle e +Europa.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, aveva anche presentato 2 emendamenti per depenalizzare la procedura: in Italia la legge 40 punisce con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a 1 milione di euro “chiunque in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”. Magi aveva proposto di eliminare il carcere ma di mantenere la multa prevista, poi di depenalizzare la Gpa prevedendo una sanzione amministrativa da 5.000 a 50.000 euro. Il Pd in Commissione Giustizia ha votato contro, così come il centrodestra, mentre il M5S si è schierato con Magi.

Ieri pomeriggio il segretario ha scritto su Twitter che “questo provvedimento è atteso in Aula per il prossimo 19 giugno: intanto in Commissione hanno provato a mettere una pezza sulla abnormità della pretesa di punire in Italia un cittadino straniero per una condotta commessa in un Paese dove la Gpa è legale, magari in forma solidale”. Magi aggiunge che “praticamente, lo Stato italiano non pretende più di punire un medico canadese che ha contribuito a mettere in atto la Gpa e viene in vacanza in Italia ma pretenderà comunque di incriminare un medico italiano che lavora in Canada dove la Gpa è regolamentata. Insomma, una umiliazione per la nostra civiltà giuridica”.

Alessandro Zan, responsabile diritti nel Partito Democratico, si è espresso su Twitter dopo il voto: “La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci”. Nei giorni scorsi Zan aveva ribadito che “la maternità surrogata è già vietata dalla legge sia per le coppie etero che per quelle gay. La propaganda della destra è solo una fake news”. Zan ha più volte detto di essere a favore della gestazione per altri solidale, etica e altruistica, dove è la donna a decidere autonomamente, senza costrizioni o sfruttamenti economici. Stessa linea della segretaria del Pd Elly Schlein.

La senatrice del Pd Valeria Valente, invece, è un esempio di chi, tra i democratici, si oppone alla maternità surrogata. Su Facebook ha scritto che “la Gpa è una pratica che mi vede fermamente contraria: rappresenta una violenza verso il corpo della donna e una commercializzazione dell’essere umano. La proposta della destra è però una legge ‘bandierina’, pasticciata sul piano giuridico, che rischia solo di esporre i bambini alla solitudine e all’assenza di qualsiasi forma di tutela o rete di protezione, mancando nel nostro Paese una buona e giusta legge sulle adozioni. Proprio per questo condivido totalmente l’appello rivolto al Parlamento dalla Rete No Gpa”.

Valente fa riferimento alla petizione contro la maternità surrogata che conta un migliaio di adesioni e vede la firma di intellettuali, sindaci e amministratori locali ed ex parlamentari, provenienti anche dal Partito Democratico, tra cui Goffredo Bettini e Valeria Fedeli: chiedono ai parlamentari italiani ed europei di confermare il “divieto assoluto” alla pratica.

Bettini, dirigente nazionale del Pd e firmatario del documento, spiega in un’intervista al quotidiano Avvenire che «c’è un’offensiva della destra che intende colpire i diritti Lgbt, le garanzie delle coppie omosessuali e la libertà di espressione della propria percezione della sessualità. Per tanti motivi sono particolarmente sensibile circa questi temi e impegnato nella lotta contro il nuovo oscurantismo. Il tema del concepimento di un bambino attraverso la Gpa implica, invece, questioni di fondo che mi allarmano».

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