Diritti

Migranti, cresce il numero di minori soli in Italia

I minori stranieri non accompagnati nel nostro Paese oggi sono oltre 20.000. Nel report Nascosti in piena vista Save the Children ha raccolto le loro storie di solitudine e dolore
Credit: Stijn Kleerebezem
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3 giugno 2023 Aggiornato alle 17:00

Arrivano a Trieste dopo aver percorso la rotta balcanica, attraversano il confine francese passando dalla Val Susa, vengono tratti in salvo dopo lunghi viaggi via mare tra Calabria, Sicilia e Lampedusa. L’afflusso da inizio anno è cresciuto finora costantemente, ma i loro arrivi sono in aumento da almeno 3 anni. Sono i minori stranieri non accompagnati, che per la legge Zampa del 2017 devono essere accolti in Italia con divieto assoluto di respingimento alla frontiera.

Molte loro storie sono state raccolte da Save The Children durante una missione durata 3 mesi nell’estate 2022, e riportate nel rapporto Nascosti in piena vista, che racconta la solitudine di ragazzi e ragazze che sbarcano nel sud del nostro Paese dopo viaggi in mare durati giorni e trovano ad accoglierli precarietà di cibo e cure mediche.

Dopo l’identificazione e le visite in luoghi di fortuna, spesso senza la privacy necessaria, i minori vengono portati in strutture di accoglienza insieme a migranti adulti. Durante il primo periodo di permanenza in attesa di una destinazione incontrano un mediatore linguistico ma non ricevono il supporto psicologico necessario. Poi vengono trasferiti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), dai quali però spesso molti di loro fuggono a pochi giorni dall’arrivo, a causa delle difficoltà incontrate.

In queste strutture il turnover di ragazzi e ragazze è elevato e, come emerge dalle interviste raccolte nel report, la gran parte di loro, vicina alla maggiore età, non conosce i propri diritti. Questa situazione provoca un grande disagio che aggrava il vissuto traumatico dei migranti, spesso spinti a un trasferimento forzato dal loro Paese d’origine.

L’anno scorso i migranti minorenni soli (senza genitori, né un referente legale) presenti in Italia erano poco più di 12.000, oggi sono 20.681, ospitati in prevalenza nei centri di accoglienza di Sicilia, Calabria e Lombardia. Sono per l’86% maschi e arrivano soprattutto da Egitto, Ucraina e Tunisia.

Secondo gli ultimi dati raccolti dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, i giovani egiziani e afghani sono raddoppiati rispetto al 2022, mentre dall’inizio della guerra gli ucraini minorenni che hanno raggiunto l’Italia sono stati più di 5 mila, pari al 30% degli arrivi dell’anno passato, la quota più alta tra i giovani migranti censiti a livello ministeriale.

Anche il numero di ragazze minorenni sole è aumentato. A fine aprile erano poco meno di 3.000, in arrivo prevalentemente da Ucraina, Costa d’Avorio e Guinea. Secondo Save The Children, sono numerose quelle che lasciano i centri di accoglienza sotto le minacce dei trafficanti e in alcuni casi le minori che abbandonano il percorso di accoglienza diventano vittime di sfruttamento sessuale.

Numeri così concentrati in determinati territori testimoniano che i minori che vengono trasferiti nelle comunità ci restano vari mesi, ben più a lungo dei 30 giorni previsti per legge, e in condizioni di sovraffollamento.

Una situazione che rischia di peggiorare a fronte alle recenti misure intraprese dal governo Meloni in relazione agli arrivi dei migranti. Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri ad aprile, l’11 maggio la Protezione Civile ha infatti disposto che le comunità accreditate per l’accoglienza di minori con meno di 14 anni possano aumentare la propria capienza del 25%.

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