Diritti

Ex terroristi rifugiati in Francia: ok dalla Camera per assistenza ai parenti delle vittime

La mozione è stata presentata da Fratelli d’Italia e votata da larga parte dell’opposizione. Che cosa prevede?
Credit: Alberto Lingria/Xinhua via ZUMA Press
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29 maggio 2023 Aggiornato alle 16:00

“Adottare ogni iniziativa di competenza volta a fornire tutta la necessaria e dovuta assistenza ai parenti delle vittime dei reati commessi dai 10 terroristi italiani rifugiati in Francia”: è uno degli impegni chiesti al Governo dalla mozione presentata da Fratelli d’Italia e sostenuta dagli alleati di centrodestra, approvata dall’aula della Camera, con 255 voti favorevoli e 7 astenuti.

Il testo chiede all’Esecutivo, “ferma restando l’intenzione di non voler interferire in questioni interne”, di “sensibilizzare le autorità francesi affinché esplorino ogni possibile soluzione, compatibile con il loro ordinamento e con la normativa eurounitaria sulla cooperazione giudiziaria in materia penale, per rispondere alla legittima richiesta di giustizia dei parenti delle vittime”.

I 10 ex terroristi militanti di estrema sinistra sono uomini e donne di età compresa tra i 62 e i 79 anni, di cui circolano le foto in bianco e nero risalenti agli anni ‘70 e ‘80: Giorgio Pietrostefani, Marina Petrella, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Narciso Manenti, Giovanni Alimonti, Sergio Tornaghi, Maurizio Di Marzio, Raffaele Ventura e Luigi Bergamin.

A fine marzo Fratelli d’Italia aveva depositato una mozione per chiedere un intervento del Governo italiano; il testo, approvato nei giorni scorsi a Montecitorio, però risulta “ammorbidito” rispetto alla versione precedente. Infatti, i deputati del partito di Giorgia Meloni volevano impegnare il Governo italiano “a proporre alla Francia la possibilità di ricorrere all’espulsione dei 10 terroristi italiani, in qualità di persone non gradite dalle autorità francesi”, ferma restando “l’intenzione di non voler interferire in questioni interne”.

Le opposizioni

La mozione approvata, alla fine, contiene impegni più “soft”, ritenuti condivisibili anche da larga parte delle opposizioni.

Il testo infatti è stato votato anche dai deputati di Azione-Italia viva, Partito democratico e Movimento 5 stelle, mentre i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra si sono astenuti.

«Noi siamo d’accordo a impegnare il Governo intanto e assolutamente ad adottare tutte le iniziative per fornire assistenza legale ai parenti delle vittime dei reati commessi, accompagnandoli nel percorso circa la loro intenzione di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo», ha spiegato nell’aula della Camera il deputato di Azione-Italia viva Antonio D’Alessio.

Mentre la deputata e responsabile Giustizia del Partito democratico Debora Serracchiani ha auspicato che «l’impegno che stiamo mettendo, come Governo, rispetto alla vicenda francese si abbia anche rispetto ad altre vicende , a esempio che riguardano il Nicaragua, che riguardano il Giappone, che riguardano l’Argentina, perché non può esserci colore politico alcuno se si tratta di sentenze di condanna definitiva, se si tratta di atti violenti, se si tratta di morte, se si tratta di chi, in qualche modo, ha anche offeso i propri ideali politici con azioni violente».

La mozione «vuole che giustizia sia attuata, applicata sempre, in ogni caso - ha dichiarato il deputato del Movimento 5 stelle Federico Cafiero De Raho, vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio ed ex procuratore nazionale antimafia - Il Governo deve impegnarsi per i familiari vittime del terrorismo, che oggi vedono, ancora una volta, pregiudicata la loro aspirazione, casomai, anche a incontrare queste persone per capire perché hanno commesso quei fatti, per avere una loro manifestazione, ma anche per sentire da loro la richiesta di perdono, comprendere se, effettivamente, si sono ravveduti. Tutto questo è un diritto delle vittime, a cui non si può venire meno».

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