Ambiente

Ponte sullo Stretto: inizio lavori 2024

Con l’ok da parte del Senato, il progetto prende vita. Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, «è un’opera unica. Creeremo 100.000 posti di lavoro»
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini in aula al Senato, durante la discussione del decreto legge (dl) sul Ponte sullo Stretto di Messina, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, 23 maggio 2023
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini in aula al Senato, durante la discussione del decreto legge (dl) sul Ponte sullo Stretto di Messina, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, 23 maggio 2023 Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
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29 maggio 2023 Aggiornato alle 19:00

Il Senato ha dato il via libera al ponte sullo Stretto di Messina. L’inizio lavori è calendarizzato nell’estate del 2024, ci sarà lavoro per 10.000 nuovi occupati già nel primo anno di cantiere. Mercoledì il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto-legge con cui a fine marzo il Governo aveva deciso la ricostituzione della società Stretto di Messina.

Matteo Salvini ha spiegato: «il prossimo passo sarà la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione, poi nella manovra del prossimo inverno ci saranno i primi stanziamenti necessari ad avviare i lavori entro l’estate del 2024». Lavori che, promette, dovrebbero durare 5 anni, creando «100.000 posti di lavoro veri (…) un’opera green, non a chiacchiere, ma nei fatti. Più di 100.000 tonnellate di mancate emissioni di CO2 nell’aria, e un mare più pulito, non solcato da centinaia di traghetti».

Barbara Floridia, del M5S, ha dichiarato: «non si sta parlando della realizzazione del Ponte, perché non ci sono le risorse e non esiste un progetto cantierabile. In questo decreto si vuole soltanto riabilitare la società Ponte sullo Stretto (…) Stiamo parlando oggi dell’affare ponte (…) si rischia di distruggere due città, di mettere sulla strada centinaia di famiglie, per una foto ricordo con la prima pietra».

La legge prevede che il progetto per iniziare i lavori sia infatti approvato entro il 31 luglio del 2024, e assegna al Ministero dell’Economia e delle Finanze il ruolo di azionista di maggioranza con il 51% delle azioni, il restante è diviso tra Rete Ferroviaria Italiana, Anas, Regione Sicilia e Calabria.

Ripercorrendo le vicende legate al ponte ci accorgiamo che la storia inizia durante l’Impero Romano. Sin dalle guerre puniche, 250 anni prima dell’anno zero, si parla dell’idea di costruire un ponte che colleghi la Sicilia con il resto d’Italia. Le vicende ci vengono narrate dal geografo greco Strabone che parla di un ponte di barche per portare sul continente degli elefanti catturati ai nemici cartaginesi.

Poi negli anni diversi re e imperatori hanno fatto di questa idea il loro vessillo, ma le cose si concretizzarono solo nel XIX secolo, con la legge n.384 del 28/03/1968, con cui Anas e Ferrovie dello Stato ricevettero l’incarico di bandire “un concorso di idee e progetti di massima (…) aperto a cittadini e società italiani e stranieri e che dovrà concludersi entro il 30 marzo 1969”.

L’Anas si occupò anche della convocazione della commissione giudicatrice che avrebbe annunciato i progetti vincitori nel gennaio del 1971, primo premio per la tipologia di ponte a campata unica l’ingegnere Sergio Musmeci, il “visionario” della Scuola Italiana di Ingegneria Strutturale del XX secolo.

La legge n. 1158/1971 disciplinava, infatti, il collegamento stabile viario e ferroviario fra la Sicilia e il Continente, e nel 1985 per decreto interministeriale vengono date in concessione alla Società Stretto di Messina le attività di progettazione e gestione dell’opera.

Nel 1992 la società presenta il progetto di massima per la realizzazione dell’opera e, nel 1997, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici lo approva. Nel 1999 si prende atto della necessità di procedere a ulteriori valutazioni, poi per dieci anni tutto finì nell’oblio, fino a quando Silvio Berlusconi promise di terminare il ponte entro 10 anni. Era il 2001 e l’opera “ponte sullo Stretto di Messina” venne inclusa come opera già avviata con legge propria, di cui si confermò il carattere di rilevanza nazionale. Venne previsto un costo 4.957,99 milioni di euro.

Nel 2003 la Commissione Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente si disse favorevole, e la rete di trasporto transeuropea incluse il ponte tra i 18 progetti prioritari a livello europeo da rendere operativi entro il 2020, e anche le Regioni espressero parere favorevole.

A novembre 2003 sembrava tutto pronto: venne firmato l’Accordo di Programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’Economia, le Regioni Calabria e Sicilia, Anas, Rete Ferroviaria Italiana e la Società Stretto di Messina Spa, che si è aggiudicò il progetto l’anno prima. Nel giro di dieci anni la stima dei costi superò gli 8 miliardi e mezzo di euro.

Nel periodo 1982-2005, la Corte dei conti ha stimato che per il ponte, furono spesi quasi 130 milioni di euro in studi di fattibilità e nella gestione della Stretto di Messina Spa, ma il ponte è sempre restato sulla carta.

Si trattava, e si tratta tutt’oggi, di un progetto ambizioso e unico: il ponte con la più grande campata unica più lungo al mondo da realizzare in una delle zone più sismiche del Mediterraneo - oggi il ponte di questa tipologia più lungo non arriva a 2 km mentre il ponte sullo stretto dovrebbe essere lungo 3,2 km - con piloni con una altezza maggiore della Tour Eiffel.

Nel 2013 il premier Mario Monti mette in liquidazione la Società Stretto di Messina, ma la vicenda non termina e durante il Governo Conte II la legge di bilancio ne aveva previsto la chiusura forzosa ma l’articolo è stato stralciato.

Ma riparte l’operazione rilancio del Ponte sullo stretto e la legge di Bilancio del novembre 2022, con l’articolo 82 porta alla riesumazione della Società Stretto di Messina. Il costo per un ponte che non si è mai fatto è arrivato a 1,2 miliardi di euro.

Durante la conferenza stampa, tenutasi dopo il voto al Senato di qualche giorno fa, Salvini ha anche aggiunto: «è una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni. (…) Anche Brunelleschi quando iniziò la cupola realizzò un unicum», e continua poi con analoghi riferimenti anche ai dubbi espressi quando nel 1954 iniziarono i lavori per l’Autostrada del Sole.

Bisogna però anche ricordarsi il contesto in cui tali meraviglie sbocciarono: l’ambiente fiorentino del XV secolo è stata la culla mondiale del Rinascimento, e l’Autostrada del Sole è stata l’opera apice del periodo in cui eravamo gli ingegneri più famosi al mondo.

Intanto con il Pnrr sono stati già stanziati mezzo miliardo di euro per nuovi treni, nuove navi e riqualificare gli approdi e le stazioni marittime di Villa San Giovanni e di Messina, il tutto da realizzare entro il 2026.

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