Economia

Imprenditoria femminile: i bandi che la supportano

2 nuove iniziative (She Next di Visa e Imprese femminili innovative montane, gestita da Invitalia) con un obiettivo comune: celebrare e sostenere le imprenditrici e le loro aziende
Credit: cottonbro studio
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30 maggio 2023 Aggiornato alle 21:00

Oggi le donne sono (ancora) fortemente sottorappresentate sia a livello imprenditoriale che relativamente alle posizioni aziendali. Unioncamere afferma che in Italia ci sono 1,34 milioni di imprenditrici, corrispondente solo al 22,18%: un numero relativamente basso rispetto alla media Ue del 32% o ad altri Paesi europei, primo tra tutti la Francia, dove la voglia di autonomia professionale e personale è in crescita (il 54,5% delle imprenditrici lo ricerca).

A livello di posizioni aziendali, le donne in Italia occupano un ruolo di leadership in meno di un terzo dei casi (32%). A frenare la crescita ci sono 2 fattori fondamentali: il timore del fallimento (37,5%), e il peso della burocrazia (56%).

La situazione delle donne nel Belpaese oscilla tra un costante desiderio di fare impresa ed essere creative (rispettivamente il 20,5% e il 21% delle intervistate) e una strutturale carenza di mezzi che possano permettere la creazione di una carriera senza ostacoli che, di fatto, impediscono alle aspiranti imprenditrici di vivere positivamente l’esperienza.

Naturalmente il tasto più dolente tra i problemi dell’imprenditoria femminile è la gestione della vita privata in concomitanza con quella lavorativa: il 21,9% delle imprenditrici ammette che la vita personale può essere un intralcio alla carriera. È un argomento che interessa tutto il mondo lavorativo: persino Susan Wojcicki, a capo di YouTube, ha recentemente deciso di abbandonare il suo lavoro per “iniziare un nuovo capitolo incentrato sulla mia famiglia, sulla salute e su progetti personali”.

Un primo passo a favore della causa è stato mosso da Visa in collaborazione con Io Donna e Corriere della Sera. Le ricerche dell’azienda hanno evidenziato che le imprese femminili reagiscono in modo positivo alle sfide a cui vengono sottoposte dalla geopolitica. Nonostante la scossa economica e finanziaria che ha subito il settore privato nel nostro Paese durante il periodo pandemico, secondo lo studio di Visa solo il 10% delle intervistate ha dovuto ridimensionare le sue operazioni, mentre il 3% ha ottenuto un aiuto dal Governo.

Si è deciso per questa ragione di scegliere 3 di queste grandi personalità e premiare il loro impegno attraverso il programma She Next che mira al supporto e all’inclusione nel mondo dell’imprenditoria. Saranno individuate 3 candidate tra coloro che hanno dato sostegno all’economia durante il periodo post-Covid nel modo più innovativo possibile, con un premio di fino a 10.000 euro da spendere per il bene della propria azienda, che potrebbero essere aiutate tramite opportunità di formazione, networking e tutoraggio.

Sono interessate all’iniziativa tutte le piccole imprese d’Italia con una società fino a 10 addetti e massimo 2 milioni di euro di fatturato e che naturalmente abbiano nella propria organizzazione imprenditoriale una donna fra i soci amministratori fondatori.

Con lo stesso scopo, il 5 maggio del 2023 è stato pubblicato sul sito del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie un avviso pubblico che riguarda proprio le imprese femminili: è stata promossa, con il favore della Presidenza del Consiglio dei ministri, la misura di incentivazione Imprese femminili innovative montane - Ifim gestita da Invitalia.

Lo scopo dell’iniziativa può definirsi simile rispetto alla proposta messa in atto da Visa: si spera infatti in una promozione delle piccole imprese e un incentivo a continuare il lavoro delle piccole startup innovative costituite in prevalenza da donne nei comuni montani. Le risorse che mette a disposizione il programma, sono 3,9 milioni di euro; le agevolazioni sono a fondo perduto, per un importo massimo di 70.000 euro per impresa richiedente e non superiore al 70% delle spese ammissibili.

Affinché le imprese possano presentare la domanda, devono essere regolarmente costituite e iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, devono essere state costituite da non più di 60 mesi e rientrare nella categoria di piccole dimensioni. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di finanziamento.

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