Ambiente

Pigexit: in Inghilterra mancano i macellatori

I macellatori stranieri avranno visti per far fronte al calo del 15% di personale specializzato, causato dalla Brexit
120.000 suini a rischio sterminio per la mancanza di macellatori
120.000 suini a rischio sterminio per la mancanza di macellatori
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15 ottobre 2021 Aggiornato alle 15:00

Tra gli effetti della Brexit, anche la carenza di manodopera negli impianti di lavorazione per poter smaltire il carico di bestiame. In seguito all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, nel settore della macellazione si è assistito nell’ultimo periodo a un calo del 15% della disponibilità di personale specializzato, spesso immigrati europei. Per arginare la crisi, il Governo inglese ha annunciato che concederà a 800 macellatori stranieri dei visti temporanei di lavoro.

Gli allevatori temono che 120.000 suini vengano ammazzati inutilmente, senza essere poi macellati e destinati al consumo umano. Finora sarebbero 10.000 gli animali uccisi ogni settimana nei macelli industriali a causa della carenza di questi lavoratori.

Il Defra (Department for Environment, Food & Rural Affairs), il Dipartimento dell’ambiente, dell’alimentazione e degli affari rurali inglese, ha aggiunto che gli 800 lavoratori saranno ammessi nel paese fino al 31 dicembre attraverso un’estensione del programma pilota per i lavoratori stagionali e potranno lavorare fino a sei mesi. Secondo il Defra uno dei motivi per l’eccedenza di suini è dovuto a un calo del 20% nelle vendite di carne di maiale alla Cina, lasciandone un numero maggiore per il consumo interno.