Economia

Pericolo idrogeologico e prevenzione: facciamo due conti

Secondo Greenpeace, il 90% dei Comuni italiani è a rischio frane o alluvioni; catastrofi che tra il 2013 e il 2019 hanno provocato un danno pari a oltre 20 miliardi. Per prevenire, sono stati investiti solo 2,1 miliardi
Cà di Lugo, Emilia-Romagna, 20 maggio 2023
Cà di Lugo, Emilia-Romagna, 20 maggio 2023 Credit: ANSA/ BOVE-ZANI
Azzurra Rinaldi
Azzurra Rinaldi economista
Tempo di lettura 3 min lettura
23 maggio 2023 Aggiornato alle 06:30

Il territorio italiano è il più esposto in tutta Europa al rischio idrogeologico. Secondo Greenpeace, oltre il 90% dei Comuni è a rischio frane o alluvioni.

Qui parliamo drammaticamente della vita delle persone, della sicurezza anche abitativa che difendiamo con fatica e sacrifici. E anche di un (evitabile?) costo economico.

Negli anni compresi tra il 2013 e il 2019, frane e alluvioni in Italia hanno provocato un danno economico quantificabile in oltre 20 miliardi di euro (quasi 3 miliardi l’anno). Le Regioni più colpite? Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria.

E invece, in prevenzione e nello stesso periodo, sono andati solo 2,1 miliardi: decisamente troppo pochi (basti pensare che ammontano a un decimo dei danni causati da alluvioni e frane).

L’intervento delle istituzioni

A febbraio del 2019, il Governo italiano ha istituito il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, a cui ha assegnato un budget di 6,6 miliardi di euro da spendere tra il 2019 e il 2021.

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si fa espressa menzione di interventi (sia strutturali che non strutturali) rivolti a gestire il rischio di alluvioni e a ridurre quello idrogeologico. Ci sono anche 500 milioni per un sistema di prevenzione, che attraverso l’elaborazione e la gestione di dati può consentire di individuare e prevedere i rischi sul territorio.

Quanto servirebbe?

Ok, in prevenzione stanziamo poco. Ma quali sono le Regioni che hanno speso di più per la messa in sicurezza dal 2013 al 2019?

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), per i soli interventi volti a prevenire alluvioni e frane, le somme più elevate sono quelle di cui hanno beneficiato la Liguria, la Toscana e la Lombardia.

Se anziché focalizzarci sull’importo stanziato, mettiamo il focus sul numero dei progetti, troviamo in prima posizione il Piemonte, seguito da Basilicata, Sicilia, Toscana ed Emilia-Romagna.

Secondo il primo rapporto ReNDis (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo), pubblicato nel 2020 dall’Ispra, per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale a rischio servirebbero circa 26 miliardi di euro.

Cosa accade adesso?

Abbiamo una road map il cui ammontare dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 milioni di euro. Ma c’è sempre il Pnrr: specificamente, per prevenire il rischio idrogeologico ci sono 3 miliardi a disposizione delle Regioni.

Tuttavia, al momento ne risultano impegnati meno della metà.

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