Bambini

Cari bambini, oggi festeggiamo un nonno speciale: Charles Darwin

Il 12 febbraio è il compleanno di un signore inglese barbuto vissuto ben 213 anni fa. È il papà di una teoria importantissima, dal nome un po’ difficile: evoluzionismo. Ma facile facile da capire: ogni essere umano deve migliorarsi un po’. E migliorare il mondo
Illustrazione di Vittoria Cipriani
Illustrazione di Vittoria Cipriani
Tempo di lettura 3 min lettura
12 febbraio 2022 Aggiornato alle 08:00

Oggi è un giorno speciale: 213 anni fa nasceva un signore inglese con la barba lunga conosciuto in tutto il mondo, Charles Darwin. Non che sia nato già con la barba; quella gli è cresciuta con il tempo, studiando gli animali, l’uomo e la natura.

Charles Darwin, infatti, era un esploratore e uno scienziato. Oltre a scoprire posti sconosciuti che nessuno aveva mai visto prima, ha pensato cose incredibili a cui nessuno aveva pensato prima.

È stato il primo a capire che forse le scimmie erano nostre lontane parenti. Anzi, che siamo stati tutti un po’ parenti di tutti, animali e umani. Noi esseri umani non siamo nati tutti nudini e prontini, spelacchiati e furbi come siamo oggi.

Per arrivare a essere quello che siamo, ci siamo evoluti. Vuol dire che siamo cambiati in meglio. E come noi, tutti gli esseri viventi - piante, animali e altri organismi minuscolissimi - sono cambiati in meglio, anzi, devono cambiare in meglio per potersi adattare al mondo che cambia.

Il problema degli ultimi anni, però, è che noi esseri umani non diamo l’impressione di essere cambiati in meglio: abbiamo maltrattato la natura e le persone, bucherellato l’ozono del cielo e buttato un sacco di schifezze nel mare. E questo, come ci insegna Charles Darwin, non ci farà andare molto lontano. Bisogna cambiare, in meglio e in fretta, sennò sono guai.

Da quando non c’è più, ogni anno nel giorno del suo compleanno, il 12 febbraio, si organizza in tutto il mondo una grande festa che si chiama Darwin Day. In tantissime città di tantissimi paesi, tra cui l’Italia, ci si ritrova per ricordare Charles Darwin e per ispirarci un po’ a lui.

Infatti, è molto importante avere degli esempi da seguire, ci fa fare cose coraggiose. Il Darwin Day serve proprio a questo: ad avere l’audacia di Charles Darwin di pensare cose a cui nessuno aveva pensato prima e di avere la pazienza di dimostrarle.

Quest’anno al Darwin Day si parla di cambiamento climatico. Hai presente quando i nonni dicono: «Non ci sono più le mezze stagioni!» e si lamentano degli acciacchi? Hanno ragione: il tempo sta cambiando, e non in meglio. Sempre più spesso fa caldissimo o freddissimo, si suda in inverno e si trema d’estate. E il tempo non è mica impazzito da solo, siamo stati noi a fargli girare la testa.

Adesso bisogna mettersi d’impegno e capire come rimediare, usando appunto la scienza e tutte le nostre scoperte. Bisogna restituire al Pianeta quello che gli abbiamo preso a forza. Perché la Terra è casa nostra: se rubiamo a casa nostra, diventiamo più poveri noi. Non è proprio furbissimo da parte nostra.

A questo serve quindi il Darwin Day: ad avere idee nuove e spavalde; a non avere paura delle nostre stesse idee, anche se potrebbero far drizzare qualche peletto sulle braccia della gente; e, come ci ha spiegato proprio Darwin, a cambiare sempre in meglio.