Ambiente

Il caldo fa aumentare i voti per i partiti Verdi

C’è una relazione tra le scelte degli elettori europei e la frequenza degli eventi meteo estremi. Lo dice uno studio pubblicato su Nature. A premiare la politica green, i Paesi del Nord con una economia più forte
Ricarda Lang, leader dei Verdi tedeschi
Ricarda Lang, leader dei Verdi tedeschi
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11 febbraio 2022 Aggiornato alle 15:30

C’è una relazione tra la frequenza di eventi meteo estremi e l’aumento di voti a favore dei partiti verdi. Secondo lo studio Climate change experiences raise environmental concerns and promote Green voting, pubblicato su Nature Climate Change, le preoccupazioni per la crisi climatica possono infatti influenzare la scelta degli elettori.

Sebbene in Italia manchi ancora un forte partito ambientalista, a differenza di quanto accade in altri paesi d’Europa come Germania, Francia e Paesi Scandinavi, il nuovo report sottolinea come nel Vecchio Continente l’attenzione generale dei cittadini verso il clima stia condizionando sempre più le scelte di voto.

Una team di ricercatori internazionali, fra cui Roman Hoffmann e Jonas Peisker (International Institute of Applied System Analysis dell’università di Vienna), Raya Muttarak (università di Bologna) e Piero Stanig (università Bocconi) ha confrontato i dati dell’Eurobarometro, relativi all’opinione pubblica europea, con i dati elettorali parlamentari e quelli concernenti eventi climatici estremi.

Sappiamo bene che l’ultimo decennio è stato segnato da 8 degli anni più caldi della storia e che l’Europa sta sperimentando direttamente gli effetti del surriscaldamento globale, dalle ondate di calore alle inondazioni devastanti come quelle avvenute in Germania fino all’ aumento delle temperature e, appunto, i fenomeni climatici estremi. Più si affrontano questi eventi intensi, più i modelli di voto cambiano.

In base ai dati emersi dallo studio, la crisi climatica ha una influenza maggiore sugli elettori che abitano le regioni fredde e temperate dell’Europa, con clima atlantico, come Francia e Germania. Al contrario, ha un effetto più debole nei Paesi con clima mediterraneo più caldo, è il caso dell’Italia e della Grecia.

«Probabilmente ciò è dovuto al fatto che in quest’ultimo caso, il clima è già caldo e secco in termini assoluti, quindi ulteriori deviazioni di temperatura o precipitazioni potrebbero avere scarso o nessun effetto sulle preoccupazioni ambientali e sul voto» ha spiegato Roman Hoffmann.

Allo stesso tempo, lo studio suggerisce che i voti indirizzati ai partiti verdi si registrano soprattutto in Paesi con un’economia forte, al contrario di quanto accade in stati con una economia debole: è il caso della Grecia, vittima nell’estate del 2021 di siccità e incendi, dove le persone più che preoccuparsi per il clima hanno pensato di votare partiti in grado di compensare economicamente le perdite. Stesso ragionamento vale per le aree metropolitane, più inclini a votare i Verdi rispetto alle zone rurali.

Va anche detto, però, che tra il 1980 e il 2020 gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti climatici sono costati all’Europa fino a 520 miliardi di euro, a livello di perdite economiche, e l’aumento di questa crisi ha portato da parte gli elettori a votare partiti più capaci di attuare o supportare a esempio politiche in linea con l’Accordo di Parigi o il Green Deal.

Dallo studio è emerso parallelamente che se i partiti verdi aspirano a un maggiore consenso in Europa dovranno dimostrare i vantaggi economici, e non solo ambientali, della transizione ecologica.

Rammentando che la percentuale ottenuta dai diversi partiti verdi ed ecologisti alle elezioni europee è aumentata dal 5,7% nel 2004 al 9,9% nel 2019, gli esperti sostengono che «i nostri risultati indicano una relazione significativa tra estremi climatici, preoccupazioni e scelte degli elettori. Date le percentuali di voto tipicamente non così alte dei partiti dei Verdi in molti Paesi, questi effetti possono davvero fare la differenza».

A questo proposito, Per Piero Stanig ha precisato che «nel dettaglio osserviamo un effetto considerevole delle esperienze legate al clima sul comportamento di voto, che passa attraverso un aumento del livello di preoccupazione per l’ambiente. Il tipo di estremo climatico, il clima locale di base e le condizioni economiche locali entrano nel quadro». Molto, nell’influenzare il voto, dipende anche dal tipo di estremo o anomalia climatica.

«Le ondate di calore e i periodi di siccità influenzano la preoccupazione e il comportamento degli elettori - chiosano i ricercatori - Secondo le stime, se una regione sperimenta il doppio di giorni insolitamente caldi rispetto alla media, la preoccupazione ambientale dovrebbe aumentare di 1,3 punti percentuali e il voto verde di 1,2 punti percentuali. Non si registra, invece, nessun effetto per le anomalie negative di temperatura, gli episodi di freddo e i periodi di pioggia. Stimiamo che se in un anno ogni mese avesse un giorno insolitamente caldo in più, le preoccupazioni e i voti per i verdi aumenterebbero rispettivamente di 0,8 punti percentuali».

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