Diritti

Prendiamoci cura della pelle, sempre

La Skinification ci permette di ritagliare, ogni giorno, un momento per noi. Non è un approccio puramente estetico: se ci prendiamo del tempo da dedicare al nostro corpo, anche lo spirito poi ringrazierà
Credit: Anna Shvets          
Tempo di lettura 4 min lettura
21 maggio 2023 Aggiornato alle 06:30

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo ed è anche il più pesante. È il nostro primo vestito, quello che va bene in tutte le stagioni, quello che non passa mai di moda, che ci protegge da un mondo esterno sempre più aggressivo ed è anche la prima arma di quel nostro esercito chiamato sistema immunitario.

Noi abitiamo il nostro corpo e vestiamo la nostra pelle, siamo eterni creditori di questa moltitudine di benefit di cui ci fa godere. Ma ti sei mai chiesto che cosa possiamo fare in cambio?

Skinification sembra essere una buona risposta a questa domanda. Ma cosa si intende quando si parla di questa pratica che da qualche anno è diventata un vero e proprio e trend di moda?

La Skinification è un approccio ibrido alla bellezza nel mondo del trucco, della cura della pelle e, perché no, anche dei capelli. Grazie a questa tendenza, tutto quello che veniva inteso come un elemento solo estetico diventa, con l’inserimento di questo e di quel principio attivo, un vero e proprio modo di prendersi cura di sé.

Non parleremo però di principi attivi rubando il lavoro ai chimici che si occupano della formulazione precisa dei nostri prodotti di bellezza preferiti e non ci fingeremo neanche le beauty influencer che non siamo, elencando ora i 1.000 passaggi della skincare Koreana, paragonandola alla nostra più minimalista. Sfrutteremo invece la nascita e la crescita di questa nuova moda per parlare di cura, termine caro a noi e alle generazioni prima di noi.

Un modo di dire così antico da rientrare anche in un famoso mito, in cui si racconta di quando un giorno proprio Cura, un personaggio della mitologia romana, sia stata attratta dal fango argilloso nell’attraversare un fiume. Pensosa, senza bene rendersi conto di quello che stava facendo, si mise a modellare l’argilla, (sì, la stessa che usiamo per le nostre maschere depuranti per il viso) traendone la figura di un uomo.

Emozionata da ciò che aveva creato, sentì il bisogno di infondere un’anima a quella primordiale silhouette. Subentrò però Giove che glielo proibì perché pretendeva che invece fosse imposto il suo spirito. Nella disputa intervenne anche la Terra, reclamando che ciò che era stato formato era di sua esclusiva competenza, visto che proprio con una parte della Terra stessa quella persona era stata creata. Come per ogni disputa che si rispetti, anche nel nostro mito è comparso un arbitro, il più vecchio e saggio di tutti, Saturno.

Il risultato match al sapore di argilla fu che a Giove, sarebbe toccato di rientrare in possesso dell’anima di quell’essere una volta terminata la sua vita; alla Terra, della cui materia era composto, sarebbe tornato il corpo dopo la morte; ma a possederlo durante tutta la sua esistenza sarebbe stata la Cura che per prima aveva avuto l’idea e il coraggio di plasmarlo.

Allora grazie Skinification, che ci ricordi in qualche modo di cercare la via per stare bene o almeno per tentare di stare meglio proprio attraverso il prendersi cura di sé. In un contesto in cui fatichiamo così tanto a trovare benessere, la cura di noi (intesa anche come essere presenti a noi stessi) diventa una delle uniche soluzioni, la leva con cui sollevare anche il più pesante dei problemi e una vera e propria apertura all’esserci, per noi e per gli altri.

E se questo deve passare attraverso rituali serali o mattutini di skincare o attraverso l’aggiunta di olii essenziali e di componenti preziosi nei prodotti per la nostra pelle, suvvia: non saremo certo noi a opporci.

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