Culture

Kate Winslet, metà Bafta per la figlia: «L’abbiamo fatto insieme»

Il premio Oscar ha vinto come migliore attrice protagonista per I am Ruth, dove ha recitato insieme alla sua primogenita Mia Threapleton. «Mi ha tolto il respiro»
Credit: Stuart Wilson/BAFTA
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16 maggio 2023 Aggiornato alle 18:00

«Se potessi dividere questo premio a metà, darei l’altra metà a mia figlia»: è stata questa una delle frasi più potenti del discorso di Kate Winslet alla cerimonia di premiazione dei Bafta Television Awards. Ha vinto il premio come migliore attrice protagonista per I am Ruth della serie I am… (Channel 4) dove veste i panni di una madre di una ragazza teenager con problemi di salute mentale dovuti all’uso dei social network, interpretata dalla vera figlia dell’artista, Mia Threapleton, 22 anni. Un premio madre-figlia perché «L’abbiamo fatto insieme, kiddo», ha riconosciuto l’attrice già premio Oscar.

Emozionatissima, in lacrime, Kate Winslet ha subito baciato sua figlia prima di salire sul palco. Le 2 donne si sono presentate alla cerimonia con la stessa acconciatura di capelli biondi e abiti neri coordinati, che rendevano ancora più evidenti le loro già visibili somiglianze. Dopo i ringraziamenti di routine, Kate Winslet ha parlato rivolta alla figlia in un discorso di puro affetto e stima: «Ci sono stati giorni in cui è stata un’agonia per lei immergersi in territori emotivi spaventosi così profondamente come lei ha fatto. E mi ha tolto il respiro».

Mia Threapleton, nata da Kate Winslet e dal suo ex marito Jim Threapleton, ha recitato nel ruolo di Freya, una giovane 17enne dipendente dai social network senza più alcun dialogo con la famiglia e soprattutto con la madre Ruth (nome biblico che richiama i concetti di pazienza e compassione). È la prima volta che madre e figlia nella vita reale recitano insieme. Molti hanno notato come la ragazza sia quasi identica a Rose De Witt Bukater, la giovane Winslet in Titanic. Ma, nonostante l’aspetto simile, Threapleton ha sempre cercato di non far emergere la parentela durante i provini. «La sua fortuna – ha dichiarato la madre 2 anni fa – è che ha un cognome diverso, quindi le persone che l’hanno scelta non sapevano che fosse mia figlia e questo è stato importante per la sua autostima».

Winslet nel suo ringraziamento ha parlato, come madre, delle famiglie che lottano contro i danni causati dai social network ai propri figli. «I am Ruth – ha spiegato l’artista – è stato realizzato per genitori e figli, per le famiglie che sentono di essere tenute in ostaggio dai pericoli del mondo online, per i genitori che vorrebbero poter ancora comunicare con i loro teenager, ma non riescono più a farlo, e per i giovani che sono diventati dipendenti dai social media e dai loro lati oscuri».

A Dominic Savage, direttore della pellicola premiata anche come migliore dramma singolo, Winslet ha dedicato un sentito ringraziamento per la sua «delicata gestione di storie vere e dolorose che succedono veramente alle donne. Abbiamo bisogno di essere sentite. Grazie per aver creato e averci dato questo spazio per raccontare le nostre storie».

Queste sono narrazioni che incendiano la discussione. Perciò, l’attrice si è rivolta anche alle persone al potere, a quelle che possono fare un cambiamento, chiedendo di criminalizzare ed eliminare i contenuti dannosi delle piattaforme che mettono a rischio la salute mentale dei bambini. L’obiettivo è chiaro, ha detto davanti agli ospiti della London’s Royal Festival Hall: «Rivogliamo indietro i nostri bambini».

Come riportato dal Guardian, gli attivisti britannici per la sicurezza dei bambini online hanno subito ringraziato la star per il suo discorso politico sulla necessità di nuove norme. Al Parlamento del Regno Unito è in discussione l’Online Safety Bill che dovrebbe imporre l’obbligo per le piattaforme social di mettere al riparo i bambini dai contenuti dannosi e che potrebbe diventare legge entro l’autunno.

Un portavoce della Molly Rose Foundation, istituita dalla famiglia della teenager Molly Russell, morta suicida nel 2017 dopo aver visto sui social media contenuti riguardanti autolesionismo, ha dichiarato che è arrivato il momento per il Governo di «ascoltare il coro dei genitori preoccupati» a cui Kate Winslet ha avuto la capacità di dare voce sul palcoscenico.

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