Diritti

Grecia: la violenza della polizia potrebbe influenzare le elezioni

Il partito di opposizione Syriza accusa i conservatori di Nuova Democrazia di permettere alle forze dell’ordine di essere corrotte, di reprimere le proteste senza motivo, di essere controllate da bande criminali
Credit: EPA/ORESTIS PANAGIOTOU
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
15 maggio 2023 Aggiornato alle 18:00

«La polizia greca sta collaborando con il crimine invece di combatterlo. La mafia greca è nella polizia». Le parole di Alexis Tsipras, leader di Syriza, arrivano a pochi giorni dalle elezioni politiche che si terranno il 21 maggio in Grecia.

Il principale partito di opposizione dell’ala di sinistra ha accusato l’omologo conservatore Nuova Democrazia, che spera di ottenere un nuovo mandato ed è in vantaggio nei sondaggi, di consentire alle autorità di farsi controllare dalle bande della criminalità organizzata. Non è una novità che le forze di polizia greche siano circondate da storie di corruzione e uso eccessivo della forza: secondo l’inchiesta di Politico, però, le denunce sono aumentate considerevolmente da quando il partito guidato da Kyriakos Mitsotakis, primo ministro del Paese, è al potere dal 2019.

Secono il recente rapporto di Border Violence Monitoring Network, l’Ong che documenta le violazioni dei diritti umani sui confini europei, gli agenti ellenici sono stati protagonisti di ripetuti casi di violenze e aggressioni in carcere, soprattutto nei confronti di migranti rinchiusi nei centri di detenzione sparsi per la Grecia. L’80% degli ex detenuti intervistati dal gruppo ha riportato una qualche forma di abuso fisico o verbale.

Con la pandemia, le cose sono peggiorate anche per i cittadini che manifestavano contro i lockdown imposti dal Governo: i gruppi per i diritti umani e i partiti di opposizione, nel 2021, hanno denunciato come il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, con la scusa del Covid-19, stesse reprimendo con la violenza proteste legittime. Anche Amnesty International aveva documentato diversi attacchi nei confronti dei manifestanti, un uso eccessivo di irritanti chimici come gas lacrimogeni e altri episodi di forza eccessiva.

Dopo “l’era Covid”, in seguito all’incidente ferroviario del 28 febbraio 2023, il peggiore mai visto in Grecia che ha provocato 57 morti, si sono svolte una serie di proteste pacifiche che la polizia avrebbe sedato usando una violenza ingiustificata. Il sito di informazione greco News247 ha raccolto i video che circolano in rete e mostrano le brutalità della polizia: in alcuni, gli agenti di polizia sfrecciano in moto contro i manifestanti lanciando petardi, in altri mettono al muro chi protesta e per picchiarli violentemente. A marzo, dopo le proteste, il capo della polizia Konstantinos Skoumas è stato sostituito.

Ora, a pochi giorni dalle elezioni, la questione della violenza perpetrata dalle forze dell’ordine greche è stata risollevata, in particolare, dalla coalizione della sinistra radicale Syriza e dal suo leader Tsipras. L‘opposizione incolpa anche il ministero dell’Interno, che supervisiona le forze dell’ordine, e dunque il Governo. Il ministro della Protezione civile Takis Theodorikakos ha definito le accuse di Syriza «calunniose» e «dannose a livello nazionale», perché spaventerebbero i turisti. Il portavoce del governo Akis Skertsos, invece, ha dichiarato che in questi 4 anni di Governo si è registrata una riduzione di tutti i tassi di criminalità: confrontando il periodo gennaio - agosto 2019 e lo stesso del 2022 i furti si sono abbassati del 15% e le rapine del 35%.

C’è un altro dato che emerge, invece, dalle informazioni diffuse dall’autorità indipendente che si batte contro le discriminazioni, Greek Ombudsman: dal 2019 è aumentato del 50% il numero di denunce dei cittadini contro la polizia. Secondo il capo dell’organismo, Andreas Pottakis, l’atteggiamento del Governo nei confronti della polizia è «eccessivamente favorevole» e potrebbe «essere mal interpretato» dagli agenti, che credono di avere «carta bianca», riporta Politico.

Nel 2019, quando il governo di Syriza è stato battuto da Nuova Democrazia, uno dei primi interventi è stato quello di ripristinare un’unità motociclistica della polizia, composta da 1.500 reclute, che era stata sciolta sotto il precedente mandato per violazioni dei diritti umani: la maggior parte proviene dai ranghi delle forze speciali militari e non ha frequentato l’accademia di polizia. Il Governo ha anche tentato di istituire la prima forza di polizia universitaria in Europa, ma senza successo.

La violenza della polizia ha toccato anche una specifica categoria di professionisti: i giornalisti. In particolare, gli agenti prenderebbero di mira chi copre le manifestazioni e la crisi dei rifugiati nelle isole del Paese, spiega Politico: li arrestano e li umiliano nonostante sappiano che si tratta di reporter, secondo Greek Ombudsman.

La polizia se la prende anche con i giovani: un ragazzo di 16 anni, rom, è morto a dicembre dopo essere stato colpito alla testa dagli agenti che lo inseguivano mentre fuggiva da una stazione di servizio senza pagare 20 euro di carburante. Nel 2022 una ragazza di 19 anni ha denunciato di essere stata violentata in una stazione di polizia da due agenti che hanno filmato l’accaduto e hanno poi dichiarato che il rapporto sessuale era consensuale. Sono stati sospesi, ma le indagini arrancano.

A gennaio, invece, sono state richieste dal procuratore della Corte Suprema greca Isidoros Dogiakos e dal ministro dell’Interno Theodorikakos, in merito ai rapporti tra gli alti funzionari di polizia e i membri della criminalità organizzata, che agivano indisturbati previo pagamento. Altri rapporti, in passato, avevano già collegato le forze dell’ordine greche alle organizzazioni mafiose: secondo il sito web investigativo Reporters United, un funzionario implicato nel racket è stato promosso a direttore del Dipartimento di Sicurezza dell’Attica, una delle posizioni più importanti nella lotta al crimine organizzato. La polizia ha poi dichiarato di non essere a conoscenza delle accuse contro il funzionario.

Nonostante le partecipatissime manifestazioni, però, i conservatori sono ancora i favoriti. Molti credono che l’economia del Paese si stia riprendendo sotto la guida di Nuova Democrazia, ma i sondaggi mostrano che, probabilmente, visto il poco distacco tra il partito al Governo e Syriza, sarà necessario un secondo turno a luglio.

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