Tra le pratiche biodinamiche di Rudolf Steiner, spicca il "cornoletame": un composto da sotterrare in un corno di vacca per ottenere grandi raccolti
Tra le pratiche biodinamiche di Rudolf Steiner, spicca il "cornoletame": un composto da sotterrare in un corno di vacca per ottenere grandi raccolti
Ambiente

Biologico e biodinamico: guida alla nuova legge

Sparita dal ddl 988, l’agricoltura inventata da Rudolf Steiner è stata esclusa dalla nuova normativa appena approvata alla Camera. Ma quali sono le differenze tra i due metodi di coltivazione?
di Andrea Giuli
Tempo di lettura 6 min lettura
10 febbraio 2022 Aggiornato alle 19:00

Con 421 sì, la Camera dei deputati ha approvato ieri il disegno di legge 988 sull’agricoltura biologica. E ha respinto l’equiparazione con la biodinamica. In attesa del quarto passaggio al Senato, vediamo in concreto la differenza tra i due tipi di metodi agricoli. E perché se ne continua a discutere.

Biologico non vuol dire biodinamico

La desinenza “bio” accomuna questi termini che sono, al contrario, molto diversi tra loro. Bisogna tornare indietro nel tempo, fino agli anni ‘20, per imbattersi per la prima volta nel concetto di “agricoltura biodinamica”. Tutto nasce dal filosofo e scienziato tedesco Rudolf Steiner, che vedeva la fattoria come una comunità in cui la sopravvivenza reciproca è garantita dalle relazioni tra ogni singolo elemento. Tutti, umani, animali e piante, devono mantenere in salute l’ecosistema, anche ricorrendo a pratiche esoteriche e rituali magici. Tra questi spiccava il “cornoletame”, un letame da sotterrare in un corno di vacca, ma non una qualunque: l’animale deve aver partorito almeno una volta affinché i raccolti traggano beneficio dalla pratica.

Il metodo includeva anche l’osservazione delle fasi lunari e dei cicli dei pianeti per semina e coltivazione. O l’uso di compost biodinamici prodotti da sé per la concimazione e l’eliminazione di prodotti chimici. Contestata anche dal regime nazista, oggi è una pratica regolamentata dall’associazione Demeter International, l’unica che avrebbe giovato del riconoscimento normativo, se solo il testo originale della legge fosse passato senza modifiche. E invece c’è stato un dibattito molto acceso.

L’agricoltura biologica, che rischiava dunque di avere la stessa valenza di quella biodinamica, prevede la produzione di alimenti e sostanze attraverso l’uso di metodi naturali, dando particolare importanza alla riduzione dell’impatto ambientale. Sprecando meno, utilizzando energia e risorse naturali in modo responsabile, mantenendo la biodiversità e la qualità delle acque, rispettando la fertilità del suolo. È stata la stessa Unione europea a promuovere la produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti biologici, attraverso una serie di norme che garantiscano la qualità degli alimenti, la protezione dell’ambiente e assicurino il benessere degli animali lungo tutta la catena di produzione.

Insomma, l’agricoltura biologica è disciplinata da regole europee, la biodinamica no. Un prodotto biologico è tale se coltivato senza l’uso di fertilizzanti, diserbanti e insetticidi, lontano da fonti di contaminazione come strade trafficate e industrie. Anche i prodotti di origine animale possono essere biologici, ma il bestiame da cui derivano deve essere nutrito con mangimi bio e senza l’impiego di sostanze come antibiotici, ormoni o stimolatori della crescita.

Le reazioni

Per tutti questi motivi, alla vista dei termini biologico e biodinamico nella stessa frase, la comunità scientifica è insorta. Per primo il fisico e Premio Nobel 2021 Giorgio Parisi, che, dopo l’approvazione del testo in Senato, aveva detto: «Il Parlamento afferma la validità di metodi previsti da Steiner come l’uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio. Mi auguro per il bene del Paese che la Camera rifletta su queste considerazioni, eliminando dalla meritoria legge sull’agricoltura biologica ogni riferimento alla biodinamica». E con lui la biologa e senatrice a vita Elena Cattaneo: «Nonostante il tempo trascorso dall’approvazione in Senato, il testo arriva in Aula senza che sia stata apportata la modifica richiesta alla Commissione Agricoltura da tutte le maggiori società scientifiche italiane di area e da più di 35.000 ricercatori e cittadini interessati alla scienza».

E pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva espresso delle riserve a riguardo. “Con l’intervento emendativo il Parlamento ha dimostrato di sapere ascoltare la comunità scientifica - ha detto Riccardo Magi, deputato e Presidente di Europa che aveva proposto di togliere il termine “biodinamica” dal disegno di legge 988 attraverso due emendamenti - Sembrava che criticare il punto che equiparava il metodo biologico a quello biodinamico fosse come compiere qualcosa di liberticida, ma qui si tratta della inopportunità di inserire un riconoscimento simile in un testo di legge».

La vedono diversamente le associazioni FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica: «È veramente un peccato perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo». Che non ha, però, validità scientifica.

Non è ancora finita

Prossima fermata? Senato, per la quarta lettura del testo. La legge 988, se approvata con le dovute modifiche, disciplinerà l’agricoltura biologica e sarà “utile a garantire la ripresa e la crescita del settore, che risponde alla necessità di armonizzare la produzione biologica al quadro normativo comunitario e individua strategie finalizzate a migliorare la competitività delle nostre aziende, oltre ad andare incontro alle esigenze del consumatore. Orientamento che trova adeguata valorizzazione anche nel Piano Strategico Nazionale proposto a Bruxelles» si augura Confagricoltura.

L’Italia, che conta più di 80.000 operatori, è tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo in Europa (secondo al mondo dopo gli Stati Uniti) nell’export di prodotti bio con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. Una crescita, negli ultimi 10 anni, del 156%.

Ma che cosa dice il Ddl 988?

Il testo intitolato “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” vuole rappresentare un sostegno fondamentale all’agricoltura bio nella transizione agro-ecologica resa necessaria dal Green Deal Ue. La produzione biologica diventa attività di interesse nazionale, con il riconoscimento di una funzione sociale e ambientale.

La legge prevede, poi, l’istituzione del marchio biologico made in Italy e di un Tavolo tecnico per la produzione biologica, oltre al Piano d’azione nazionale: questo, con cadenza triennale, sarà utile a supportare le imprese agricole nella conversione al biologico, favorire una corretta informazione per i cittadini e aumentare la domanda di prodotti bio.

Istituito anche il Piano nazionale per le sementi biologiche e il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica, più una serie di misure per incentivare la ricerca tecnologica. La legge, comunque, non apporta modifiche concrete alle aziende biodinamiche che, adottando il metodo biologico, rimangono comprese nella norma. Un finale amaro per il biodinamico. Ma, almeno, genuino.

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