Ambiente

Nasce l’alleanza europea per l’idroelettrico

Le 10 maggiori società energetiche dell’Ue si sono unite per elaborare una strategia per lo sviluppo e l’utilizzo della risorsa rinnovabile. Ma non tutti sembrano convinti
Credit: Envato.com
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8 maggio 2023 Aggiornato alle 11:00

La necessità di accelerare il Green Deal e la transizione europea verso un modello sostenibile ha spinto le maggiori compagnie energetiche a unirsi in un’alleanza per cooperare e sviluppare il settore industriale legato all’energia idroelettrica.

Le più grandi multinazionali del continente europeo (a partire dall’italiana Enel, la francese Edf, la norvegese Statkraft, la spagnola Iberdrola, la portoghese Edp, la svedese Vattenfall, la finlandese Fortum Global, l’austriaca Verbund, la tedesca Uniper e la francese Engie Europe) hanno firmato un patto alla presenza della Commissaria europea per l’energia Kadri Simson. L’obiettivo è quello di elaborare una strategia per lo sviluppo dell’energia rinnovabile in chiave comunitaria, dato che il comparto idroelettrico non è ancora inserito nella liste delle tecnologie strategiche descritte nel Piano Industriale del Green Deal.

Le 10 aziende combinate hanno una capacità idroelettrica installata di oltre 110 GW, su un totale di 254 GW presenti in Europa, e l’intero settore rappresenta il 16% della produzione elettrica complessiva e il 36% di quella da fonti rinnovabili, essendo la principale tecnologia rinnovabile.

Secondo il manifesto della nuova alleanza industriale “l’energia idroelettrica è un pilastro essenziale della transizione energetica. Sono necessari ulteriori investimenti se l’Europa vuole essere climaticamente neutra entro il 2050 e le centrali idroelettriche forniscono elettricità rinnovabile a prezzi accessibili, dispacciabile e sicura. Facilita l’integrazione nel sistema di grandi quantità di energia rinnovabile da fonti intermittenti, fornendo flessibilità al sistema, compreso lo stoccaggio e queste due funzioni rendono l’energia idroelettrica una tecnologia essenziale per le ambizioni Ue in materia di clima ed energia. In futuro, le centrali idroelettriche rinnovate, ri-potenziate e nuove, così come l’energia idroelettrica con pompaggio, continueranno a garantire un sistema elettrico pronto ad accogliere una quota sempre maggiore di generazione rinnovabile”.

Per ottenere questi risultati, le 10 società energetiche hanno chiesto alle autorità dell’Unione Europea di avviare una serie di politiche per creare un quadro economico, politico e legale atto a favorire il rapido sviluppo del settore, in modo da incentivare gli investimenti privati e renderli sicuri sul lungo periodo. Una prospettiva che trova concordi i vertici europei: «L’energia idroelettrica è una fonte cruciale per l’elettricità rinnovabile Ue - ha dichiarato la Commissaria europea per l’energia Kadri Simson, la quale ha aperto alla possibilità di - discutere le sfide e la via da seguire per il settore».

Non tutti, però, sono d’accordo con queste strategie industriali e diverse organizzazioni hanno contestato la “sostenibilità” dell’energia idroelettrica. L’anno scorso le ong Wwf epo, European Anglers Alliance, European Environmental Bureau, European Rivers Network, Wetlands international hanno chiesto ai legislatori europei di escludere nuovi progetti idroelettrici dai piani “green”: “Un nuovo boom dell’energia idroelettrica non è né un approccio auspicabile né strategico per migliorare la sicurezza energetica dell’Ue. La costruzione di nuove centrali idroelettriche frammenterebbe ulteriormente i fiumi europei e distruggerebbe preziosi ecosistemi. Inoltre l’energia idroelettrica sta diventando sempre più inaffidabile a causa della crescente scarsità d’acqua”.

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