Diritti

Intervilles Macron: il Fantaproteste francese

Un vero e proprio campionato, con tanto di regole e classifica, premia città e dipartimenti che riservano la peggiore accoglienza ai membri della Macronie o che li convincono ad annullare le visite ufficiali
Manifestanti salgono sulla statua del Triomphe de la République durante la marcia annuale del primo maggio
Manifestanti salgono sulla statua del Triomphe de la République durante la marcia annuale del primo maggio Credit: EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 maggio 2023 Aggiornato alle 09:00

Nessuno protesta come i francesi. Lo sentiamo ripetere in continuazione e, in fondo, non possiamo negarlo: dal 1789 i cugini d’oltralpe insegnano al mondo come si scende in piazza per rivendicare i propri diritti.

Oggi, che i francesi siano i maestri jedi del riot non lo dimostra solo la risolutezza con cui ormai da mesi si stanno battendo contro la riforma delle pensioni voluta dal Governo Macron, che porterebbe l’età della retraite da 62 a 64 anni (ricordiamocelo quando timbriamo il cartellino fino a 67 anni), ma anche la verve eversiva e creativa che le accompagna.

La Francia, ha scritto Jean-Noël Cuénod su Bonpourlatête - Média indocile, “ha elevato il piacere della protesta al rango di arte fatta di ironica convivialità e creatività di protesta. […] Che l’Unesco classifichi la manifestazione à la française come patrimonio dell’umanità! Come la baguette”.

Techno-attivisti che protestano al ritmo del sound, binari dei tram sfruttati per trasportare griglie che spargono nell’aria l’odore di merguez, Spiderman che si arrampicano sui grattacieli della Défense, pentole sbattute: fuori e dentro Parigi la rabbia di chi non ci sta più si trasforma anche in stimolo creativo, vitale.

L’ultima iniziativa che si aggiunge alla lista (divertente eppure serissima) è quella che dalle nostre parti chiameremmo Fantaproteste: l’Intervilles Macron, un torneo delle città francesi che protestano di più o più efficacemente contro la Macronie (Macron e il suo entourage), che monitora tutte le proteste sul territorio francese, assegnando un punteggio a ciascun tipo di azione ed elaborando la classifica dei dipartimenti riottosi.

La parola d’ordine è La Macronie ne sera jamais tranquille (La Macronie non sarà mai tranquilla) e la promessa sono 100 giorni di zbeul, parola di origine araba che significa “disordine”, per cacciare Macron.

L’idea del sindacato Solidaires Informatique è semplice: ostacolare al massimo gli spostamenti dei membri della Macronie, con azioni che vanno dal disturbo alle manifestazioni fino all’interruzione dell’elettricità, e contare i punti che vanno in base all’importanza della personalità. Il concorso, però, non premia solo chi riserva la peggiore accoglienza ai macronisti sul territorio, ma anche chi riesce a impedire la visita: l’annullamento dell’evento, infatti, garantisce il punteggio massimo.

Sul sito 100joursdezbeul.fr sono disponibili le regole del gioco e la classifica aggiornata. Come funziona? Partendo dai dati raccolti dalla carte des mobilitations dell’associazione Attac, a ogni evento viene assegnato un punteggio, calcolato sulla base del tipo di azione e moltiplicato a seconda della personalità coinvolta (secondo lo schema che segue); quando vengono prese di mira più personalità, vengono conteggiati punti per ciascuna.

Tipi di azioni

  • Baccano (casserolades, boo…) - 1 punto

  • Manifestazione - 1 punto

  • Azione creativa - 2 punti

  • Interruzione dell’energia elettrica - 3 punti

  • Azione che porta alla frettolosa partenza di una personalità - 4 punti

  • Cancellazione di una visita 🎉 - 5 punti

Personalità

  • Segretario di Stato - x1

  • Vice Ministro - x2

  • Ministro - x3

  • Ministro dell’Interno - x4

  • Presidente dell’Assemblea Nazionale - x4

  • Primo Ministro - x5

  • Presidente della Repubblica - x6

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