Bambini

L’inquinamento atmosferico causa la morte di 1.200 bambini

L’Europe’s Air Quality Status 2023 ha analizzato la qualità dell’aria in 37 Paesi dell’area europea: il 97% dei cittadini (di tutte le fasce d’età) è esposto a livelli superiori rispetto ai valori ritenuti “sicuri” dall’Oms
Credit: Andrea Fasani/EPA/EFE
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
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28 aprile 2023 Aggiornato alle 08:00

I bambini in tutto il continente europeo respirano concentrazioni di polveri sottili che superano di gran lunga gli standard raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). L’esposizione prolungata ad aria inquinata provoca ogni anno la morte prematura di almeno 1.200 bambini in Europa, e molte altre migliaia sono afflitte da problemi di salute fisica e mentale che potrebbero avere conseguenze per tutta la loro vita: lo rivela l’ultima valutazione dell’inquinamento atmosferico dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea).

Il report Europe’s Air Quality Status 2023 esamina la qualità dell’aria e gli effetti dell’inquinamento in 37 Paesi: non solo quindi gli Stati membri dell’Ue, ma anche Turchia, Serbia, Kosovo e Montenegro; è invece esclusa dall’indagine la Gran Bretagna che ha rinunciato a far parte dello Spazio economico europeo (See) dopo la Brexit. L’analisi si concentra sui rischi che derivano dall’esposizione al particolato, al biossido di azoto, all’ozono e al biossido di zolfo.

In generale, secondo lo studio dell’Aea, in Europa il 97% della popolazione di tutte le fasce d’età è esposto a livelli di inquinamento atmosferico superiori a quelli ritenuti sicuri dall’Oms. Gli ultimi classificati sono i Paesi dell’Europa orientale, a causa della combustione del carbone per il riscaldamento domestico. Fanalino di coda anche l’Italia, con la Pianura Padana che ormai da molti anni detiene il primato di area più inquinata d’Europa.

L’esperto di ambiente e salute presso l’Aea, Gerardo Sanchez Martinez, racconta il Guardian, ha dichiarato che «Non si può pensare ai bambini come a piccoli adulti, quando si parla di inquinamento atmosferico. Ricevono più inquinamento e inizia nel grembo materno e continua all’asilo e oltre. Stiamo deludendo i nostri figli per l’inquinamento atmosferico».

Gli agenti inquinanti possono avere un impatto permanente sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini. I possibili effetti negativi possono riscontrarsi anche durante lo sviluppo fetale, incidere sul peso del piccolo e provocare, insieme ad altri fattori, nascite premature.

In generale, l’esposizione ad alti livelli di inquinamento durante l’infanzia può compromettere la capacità polmonare, causare asma, portare a livelli più elevati di malattie respiratorie e infezioni alle orecchie, aumentare il rischio di allergie e persino influenzare lo sviluppo cerebrale.

I bambini incorrono in rischi ancora più gravi rispetto agli adulti, perché hanno una frequenza respiratoria più veloce, sono più bassi e quindi più vicini al suolo e in media trascorrono più tempo all’aperto rispetto ai loro genitori. Secondo lo studio pubblicato dall’Aae, ogni anno in Europa i ragazzi minori di 18 anni perdono in totale circa 110.000 anni di vita.

«I livelli di inquinamento atmosferico in tutta Europa sono ancora pericolosi e le politiche europee sulla qualità dell’aria dovrebbero mirare a proteggere tutti i cittadini, soprattutto i bambini, che sono i più vulnerabili rispetto all’inquinamento atmosferico - ha spiegato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea - È urgente continuare a intensificare le misure a livello dell’Ue, a livello nazionale e locale, per tutelare i più piccoli. Il modo più sicuro per salvaguardare la loro salute è rendere più pulita l’aria che respiriamo tutti».

In questa prospettiva, ridurre le fonti di inquinamento atmosferico (tra cui il traffico stradale, le emissioni industriali, la combustione di carbone e combustibili solidi) è fondamentale, ma secondo l’Agenzia Ue dovrebbero essere proposte e intraprese azioni specifiche per ridurre i rischi che riguardano esclusivamente i bambini e gli adolescenti.

Per esempio, si potrebbe ideare la creazione di zone di aria pulita intorno alle scuole, con traffico limitato e l’uso di motori ridotto al minimo (o addirittura vietato); le amministrazioni locali e gli istituti scolastici dovrebbero avviare progetti e iniziative di piantumazione di alberi, schermi di edera e siepi intorno ai campi da gioco e ai cortili.

Un altro intervento potrebbe essere quello di garantire tragitti alternativi, su strade secondarie lontane dallo smog e dai pericoli del traffico per recarsi a scuola a piedi, mentre una miglior progettazione delle strutture scolastiche e di assistenza all’infanzia (per esempio, installando sistemi di ventilazione efficiente) può ridurre significativamente l’esposizione dei bambini agli agenti inquinanti, sia all’interno che all’esterno dell’edificio.

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