Futuro

In Namibia il radio-telescopio che rileva i buchi neri

L’Africa Millimeter Telescope farà parte della sofisticata rete planetaria di osservatori in grado di rilevare le onde radio prodotte dall’universo. Costerà 25 milioni di dollari e darà lavoro a ingegneri e scienziati del Continente
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 febbraio 2022 Aggiornato alle 07:00

È in arrivo un nuovo radio-telescopio: l‘Africa Millimeter Telescope arricchirà l’Event Horizon Telescope (EHT), una rete planetaria di telescopi in grado di rilevare e analizzare onde radio di circa 1 millimetro di lunghezza. La stessa rete che nel 2019 ha catturato per la prima volta in assoluto l’immagine di un buco nero. Attraverso sofisticati sistemi informatici, i dati forniti dai radiotelescopi, infatti, sono stati tradotti in immagini.

Il nuovo radio-telescopio, in grado di catturare, anziché la luce, le onde radio prodotte nell’universo grazie a una antenna parabolica di dimensioni gigantesche, verrà collocato sul crinale di Table Mountain o nei suoi pressi, nel cuore della Riserva Naturale di Gamsberg in Namibia: ampio 15 metri come quello situato a La Silla, in Cile, donato dall’Osservatorio spaziale di Onsala in Svezia e dall’Osservatorio meridionale europeo, con sede vicino Monaco, in Germania.

Il progetto, confermato alla fine dello scorso anno, è “un altro passo verso il consolidamento della posizione dell’Africa come attore competitivo e capace nel campo dell’astronomia a livello mondiale” afferma Charles Takalana, capo del segretariato dell’African Astronomical Society a Cape Town, Sud Africa. Il telescopio “riempirà una finestra di osservazione mancante nel Continente” aggiunge Roger Deane, che dirige il Wits Center for Astrophysics presso l’Università di Witwatersrand a Johannesburg, in Sud Africa.

Frutto di una collaborazione tra la Radboud University Nijmegen nei Paesi Bassi e l’Università della Namibia a Windhoek, richiederà circa 5 anni di lavoro. Il progetto ammonta a 25 milioni di dollari, considerando non solo la costruzione in sé, ma le attività di promozione e di sensibilizzazione sul territorio. La metà dei suoi finanziamenti è costituita dalla Radboud University, oltre al contributo dell’Università della Namibia, l’European Southern Observatory e la Netherlands Research School for Astronomy a Leiden.

Si tratta di un telescopio a portata millimetrica, indispensabile per poter distinguere i contorni del buco nero. Nel 2019, il team EHT ha pubblicato una celebre immagine del buco nero al centro della galassia M87. È stata la prima fotografia del cosiddetto “orizzonte degli eventi”, una particolare superficie dello spazio-tempo che delimita “i bordi” del buco nero, oltre i quali nulla può tornare indietro, neppure la luce.

“Quella foto è stata l’inizio di una nuova epoca per la scienza, come la prima osservazione delle onde gravitazionali” afferma Klein Wolt, astrofisico della Radboud University Heino Falcke, che ha annunciato la prima immagine del buco nero e che sarà a capo dell’Africa Millimeter Telescope.

Tuttavia, l’EHT richiederà solo un quinto del tempo di osservazione complessivo dell’Africa Millimeter Telescope: di conseguenza per il gruppo di scienziati sarà possibile dedicarsi anche ad altri progetti, a esempio il monitoraggio delle variazioni nella luminosità di piccoli e grandi buchi neri in collaborazione con telescopi ottici e telescopi a raggi γ come l’High Energy Stereoscopic System (HESS), sempre in Namibia, e il telescopio Cherenkov Array ancora in costruzione Cile.

Il radio-telescopio sarà collegato a migliaia di antenne sparse in Sud Africa e in Australia. Cieli relativamente sereni e bassa densità di popolazione sono fattori ideali per lo studio dell’astronomia. Non è un caso, infatti, che negli ultimi due decenni siano stati installati in tutta l’Africa meridionale svariati telescopi. Tuttavia, trovare scienziati e ingegneri altamente qualificati nel continente africano non è semplice.

Dal 2005 il Sud Africa ha assegnato più di 1.000 borse di studio per colmare la costante carenza di personale nel settore, tant’è che il team dell’Africa Millimeter Telescope è ancora in cerca di finanziamenti per poter completare la fase di progettazione e investire nella formazione di giovani astronomi in Namibia. Progetti come l’Africa Millimeter Telescope, oltre ad avere una grande rilievo dal punto di vista scientifico, hanno il merito di valorizzare le risorse interne del Continente.

Leggi anche