Ambiente

Energia, Putin apre sulle forniture di gas ma i prezzi non scendono

La Russia punta il dito contro l’Unione Europea per l’attuale crisi energetica, dovuta a un aumento della domanda che ha fatto aumentare i prezzi delle materie prime
Vladimir Putin
Vladimir Putin
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14 ottobre 2021 Aggiornato alle 15:48

Una settimana fa Vladimir Putin aveva dichiarato che Mosca è un fornitore di gas affidabile per l’Asia e l’Europa, puntando il dito contro l’Unione Europea per l’attuale crisi energetica che sta colpendo il continente, dovuta a un aumento della domanda che ha fatto aumentare i prezzi delle materie prime. Ieri le conferme del presidente russo al forum Russian Energy Week di essere pronti ad aumentare le esportazioni di gas alla Ue.

“Se ce lo chiederanno, lo faremo. Le stiamo aumentando tanto quanto ci chiedono i nostri partner. Non c’è stato nessun rifiuto”, ha affermato Putin.

Un’apertura al dialogo apparente seguita dalle raccomandazioni di non aumentare le forniture per l’Unione attraverso il gasdotto ucraino perché “la sua usura è superiore all’80%, e si rischia di far scoppiare l’infrastruttura” - ha continuato Putin, che aveva già dato la colpa della crisi del prezzo del gas ad alcuni errori europei - “Gazprom non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas all’Europa, se richiesto”. Per il presidente russo il rialzo del prezzo del gas sarebbe colpa di una politica dei contratti di breve termine a essersi rivelata “errata”, auspicando a un meccanismo a lungo termine di stabilizzazione del mercato dell’energia.

Nonostante le rassicurazioni di Putin al forum Russian Energy Week e la sua disponibilità ad aumentare le forniture di gas, prosegue in rialzo il prezzo tornato sopra la soglia dei 100 euro a megawattora.