Diritti

Chi è Paetongtarn Shinawatra?

Potrebbe diventare la Prima Ministra più giovane della Thailandia alle prossime elezioni di maggio. Guida il blocco democratico ed è l’erede dell’ex Premier Thaksin, in auto-esilio dopo un colpo di Stato
Credit: EPA/RUNGROJ YONGRIT
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
13 aprile 2023 Aggiornato alle 10:00

C’è una favorita tra i candidati alle elezioni generali che si terranno in Thailandia il 14 maggio: si chiama Paetongtarn Shinawatra, le persone la conoscono come “Ung-Ing”, ha 36 anni e potrebbe essere la più giovane prima ministra nella storia del Paese.

Dopo lo scioglimento del Parlamento a marzo, tra un mese i thailandesi andranno al voto per eleggere chi sostituirà Prayuth Chan-ocha. L’ex generale aveva preso il potere con il golpe del 2014 e si è ricandidato alla guida di un nuovo partito creato su misura per lui, il Ruam Thai Sang Chart. A opporsi a Prayut e agli ex generali che cercano di proseguire quasi un decennio di governo sostenuto dai militari, ci sarà lo schieramento pro-democrazia guidato da Pheu Thai. Il partito di opposizione thailandese ha annunciato i suoi tre candidati ufficiali, tra cui spicca Paetongtarn Shinawatra. Gli altri due sono il magnate immobiliare Srettha Thavisin e l’ex ministro della giustizia Chaikasem Nitisiritra.

La donna è la figlia più giovane dell’ex premier in auto-esilio Thaksin Shinawatra, ed è l’ultimo membro dell’influente famiglia politica a correre come prossimo leader della Thailandia. Paetongtarn Shinawatra vuole ripristinare la democrazia e «la prosperità della nazione che è stata persa per quasi un decennio», ha detto a una folla di sostenitori riuniti allo stadio Thunderdome di Nonthaburi, a nord di Bangkok. «Crediamo che le esperienze post golpe siano state un incubo per la gente. Avete sofferto molto. Non lo vogliamo di nuovo. Non vogliamo un altro colpo di stato».

La famiglia di Shinawatra ha toccato con mano le conseguenze di un golpe: la zia di Paetongtarn, Yingluck Shinawatra, prima ministra dal 2011 al 2014 e prima donna a diventare premier nel Paese, è stata estromessa dal colpo di stato guidato da Prayuth; il governo del padre Thaksin (fratello di Yingluck) è stato rovesciato con un colpo di stato nel 2006, e lui ha vissuto in auto esilio all’estero per quasi 15 anni. Secondo quanto riporta il Guardian, sia Thaksin che Yingluck ora vivono a Dubai.

Paetongtarn, che potrebbe diventare la prima ministra più giovane della Thailandia, è incinta da più di otto mesi. È cresciuta a Bangkok, dove ha frequentato scuole private ed è stata esposta alla politica fin dalla giovane età: quando suo padre era ministro degli Esteri, lei lo seguiva nelle trasferte. Ma quando è stato estromesso dal potere, e i carri armati hanno invaso le strade della capitale, lei era una studentessa della Chulalongkorn University di Bangkok. Poi si è trasferita nel Regno Unito per studiare un master in gestione alberghiera internazionale e ha continuato a lavorare nell’impero commerciale di famiglia.

Se fosse eletta, diventerebbe il quarto membro della famiglia miliardaria dei Shinawatra a diventare primo ministro. Ma non è detto che riesca a conquistare i voti necessari: secondo i sondaggi il suo partito dovrebbe accumulare quasi il 50% delle preferenze, merito di una serie di politiche populiste, spiega Bloomberg: dall’aumento del 70% del salario minimo giornaliero “a elargizioni in contanti per conquistare il sostegno degli elettori rurali e della classe media schiacciati da una ripresa economica post-pandemia irregolare”.

Ma non è detto che le giovani generazioni daranno il loro sostegno a Paetongtarn: nel 2020, per mesi, sono scese in piazza per chiedere riforme alla monarchia del Paese, soprattutto sulla legge sulla lesa maestà: l’articolo 112 del codice penale thailandese punisce chiunque “diffami, insulti o minacci il re, la regina, l’erede designato o il reggente” con una pena detentiva fino a 15 anni. Si tratta di una norma che, secondo le associazioni per i diritti umani, viene utilizzata per reprimere il dissenso e condannare gli oppositori politici. I governi eletti in quella che è stata definita una “democrazia imperfetta”, hanno fatto molto poco per cancellare l’eredità della dittatura militare, che ha appoggiato i sovrani in carica. Oggi, sotto processo, ci sono più di un migliaio di giovani, di cui 280 minorenni.

Quando è stato chiesto alla candidata se sosterrebbe un’amnistia per questo gruppo, Paetongtarn ha affermato che se ne potrà discutere. Ma l’unico partito di opposizione ad aver affrontato davvero la questione è stato Move Forward. Il favorito delle giovani generazioni.

Leggi anche
Le celebrazioni per il 70° compleanno del re Maha Vajiralongkorn, il 28 luglio 2022.
Esteri
di Martina Micciché 6 min lettura
La famiglia reale danese alle celebrazioni per il 77° compleanno della regina Margrethe al Marselisborg Palace nel 2017
Famiglia reale
di Alexandra Suraj 3 min lettura