Ambiente

Cosa prevede il Decreto siccità?

«Vogliamo affrontare un problema che rischia di impattare pesantemente», spiega Meloni. Come? Creando una cabina di regia e nominando un Commissario. Novità dal Cdm anche per sicurezza e ricerca
Credit: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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11 aprile 2023 Aggiornato alle 20:00

La siccità è uno dei problemi ricorrenti in Italia e colpisce il nostro Paese da oltre 20 anni: «nessun Governo aveva scelto di affrontarlo in modo strutturale fino a ora» ha dichiarato Giorgia Meloni, per introdurre un nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

L’obiettivo è quello di muoversi prima che il problema si trasformi in emergenza: via libera, quindi, alla nomina di un Commissario e alla creazione di una cabina di regia, che si riunirà entro un mese e sarà presieduta dal Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Vogliamo affrontare un problema che rischia di impattare pesantemente sul nostro territorio e sui nostri agricoltori», ha detto la Presidente del Consiglio.

Andiamo nel dettaglio: cosa prevede il Decreto siccità? La cabina di regia deve effettuare entro 30 giorni una revisione delle opere e degli interventi da realizzare con urgenza per tentare di risolvere la crisi idrica. Deve anche monitorare ritardi o criticità nelle realizzazioni e occuparsi del loro superamento.

La Presidente del Consiglio nominerà poi un Commissario, il cui nome è ancora ignoto, che ha il compito di intervenire con potere sostitutivo in caso di ritardi o inerzia nella realizzazione delle opere idriche.

È prevista, poi, la semplificazione delle procedure di realizzazione e progettazione delle infrastrutture, oltre che l’aumento della resilienza dei sistemi idrici tramite alcune misure: aumento del volume degli invasi, la realizzazione di vasche di raccolta, riutilizzo delle acque reflue depurate per l’irrigazione.

Non solo siccità: con il nuovo decreto sono stati introdotti nuovi provvedimenti in tema di “sicurezza”. Si è infatti deciso di creare oltre 2.000 nuovi posti in polizia, guardia costiera, vigili del fuoco. Sono inoltre previste assunzioni per la pubblica amministrazione.

Provvedimenti anche per aumentare gli incentivi per i ricercatori fuggiti all’estero. In particolare, è previsto un aumento del 30% dei compensi per i ricercatori che si aggiudicano i finanziamenti per i loro progetti.

«Siamo degli inventori infaticabili, lo siamo stati e lo saremo anche nel prossimo futuro. È doveroso valorizzare il grandissimo lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro Paese», ha dichiarato Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca.

Oggi le persone che vincono i finanziamenti sono liberi di decidere dove svolgere il progetto di ricerca, ma con il nuovo decreto si vuole incentivare la permanenza in Italia, offrendo un aumento del compenso fino al 30%.

«Vogliamo che gli italiani abbiano la possibilità di trovare qui le condizioni migliori per lavorare»: questo è l’obiettivo che si è posto il Governo. Rendere quindi l’Italia una Nazione per i ricercatori italiani ma, al tempo stesso, cercare di attrarne di nuovi dall’estero.

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