Economia

Pasqua: l’Italia torna a viaggiare (anche fuori porta)

Tra il 9 e il 25 aprile, oltre 16 milioni di italiani esploreranno il Belpaese e l’estero. Saranno, però, delle vacanze condizionate dai rincari
Credit: Yaroslava Borz
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7 aprile 2023 Aggiornato alle 07:00

Un’indagine condotta dall’Osservatorio sul turismo di Confcommercio e realizzata da SWG, mostra che durante la Pasqua e il ponte del 25 aprile, oltre 16 milioni di italiani partiranno. Queste vacanze pasquali, però, saranno all’insegna dei rincari e mentre una buona percentuale della popolazione decide di viaggiare, circa 2,5 milioni di italiani vi rinunceranno per rimanere a casa. La causa? Il forte aumento dei prezzi del settore turistico.

Gli ultimi dati Istat sull’inflazione di marzo ci dicono che i prezzi dei biglietti aerei per i voli nazionali sono aumentati del 71,5% rispetto al 2022, quelli internazionali del 59% e i pacchetti vacanza sono arrivati a un +14,7%. Ma non finisce qui, perché dormire in albergo è più caro del 13,3% e cenare fuori del 7,3%.

La spesa per chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in mete italiane passa dai 474 euro del 2022 ai 521 del 2023, con un aumento del 9,9%, mentre per chi andrà all’estero si registrerà un aumento dei prezzi dell’11,9%.

Assoutenti - Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici - ha realizzato uno studio per capire quanto costerà viaggiare durante il periodo di Pasqua. Secondo il loro report il trasporto ferroviario registra aumenti del +4,9% su base annua e, per fare un esempio, la tratta Milano-Bari ha un prezzo di ben 169,90 euro e Torino-Reggio Calabria 164 euro. La stessa cosa vale per chi decide di spostarsi in aereo: il volo di sola andata Roma-Catania di Giovedì 6 Aprile parte da 369 euro e quello per Palermo da 253 euro.

Ma quindi, cosa faranno gli italiani a Pasqua?

I numeri forniti da Skyscanner sembrano confermare che più di un italiano su due (55%) sta pianificando di trascorrere le vacanze fuori porta e le destinazioni più popolari includono Barcellona, Amsterdam, Lisbona, Madrid e Marrakech.

Il turismo, insomma, si prospetta in aumento, e anche in Italia si tornano a vedere valori elevati. Rispetto allo scorso anno le prenotazioni aeree internazionali sono aumentate del 29%, e arrivano a 141.000 dal 9 al 15 aprile.

Secondo Enit, che ha elaborato i dati Forwardkeys, sono al momento 35.750 le prenotazioni degli statunitensi e segnano una crescita del 50%. Per quei giorni, solo nella capitale, sono previsti oltre 64.000 arrivi aeroportuali internazionali (+47% sul 2022). Al secondo posto abbiamo Milano con 27.000 prenotazioni, e un aumento del 72,2%, il più alto rispetto alle altre città, che sono: Venezia, Napoli, Firenze e Bologna.

Concentrandoci solo su Roma e sui prezzi della città possiamo vedere l’incremento di tariffe alberghiere più alto tra le città prese in esame, con un salto medio del 34% rispetto al 2022, dovuto in parte all’alta inflazione e all’aumento dei costi di gestione. Si attende comunque una tendenza positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme. Le regioni del centro Italia la faranno da padrone con il +9,3%, seguite dalle regioni del nord est con il +7,2% e del sud-isole con il +7,7%.

Una buona quota di turisti si riverserà nelle città d’arte e nei borghi, che registreranno un incremento del +12%.

I più interessati a trascorrere qui le vacanze i sono tedeschi, francesi, britannici e statunitensi, che, oltre a far ripartire il turismo, aiutano l’Italia a stabilirsi seconda per numero di prenotazioni aeree dall’estero. Al primo posto troviamo la Spagna con 186.000 prenotazioni.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta i dati che abbiamo elencato, dicendo che il turismo è tornato a essere settore traino dell’economia italiana, e che per consolidare questi risultati bisogna accelerare in sicurezza i tempi di utilizzo dei fondi del Pnrr.

Per gli italiani che resteranno a casa e decidono di trascorrere la pasqua in famiglia, non rimane che spendere in cibo: il dolce prediletto si rivela la colomba, che batte le uova di cioccolato e sarà presente nel 69% delle case. Anche le uova vere restano protagoniste e ne verranno consumate circa 350 milioni, per una spesa di 135 milioni di euro.

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