Ambiente

Acqua: gli algoritmi ci aiutano a non sprecarla

La Fondazione Agrion ha sviluppato una soluzione tecnologica per contrastare la siccità e migliorare la gestione dell’oro blu nell’agricoltura piemontese
Credit: Greta Hoffman
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4 aprile 2023 Aggiornato alle 16:00

L’estesa siccità che sta investendo il Nord Italia sta proseguendo da oltre 2 anni, con conseguenze profonde per l’ecosistema e il comparto agricolo.

Nel mese di febbraio le precipitazioni nella regione Piemonte sono risultate molto al di sotto dello standard climatico del periodo 1991-2020, con un deficit dell’80%, escluse le zone alpine occidentali.

Il rischio di replicare il danno economico del 2022, con potenziali perdite per miliardi di euro nel comparto agroalimentare, ha incentivato diverse imprese e organizzazioni a trovare delle soluzioni ottimali per attuare un risparmio idrico efficiente. La Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese Agrion sta sviluppando un nuovo algoritmo in grado di ridurre il consumo di acqua fino al 30%, permettendo di regolarlo a secondo delle esigenze delle aziende agricole.

Grazie agli studi condotti dal centro sperimentale di Manta e alla raccolta di preziosi dati ottenuta con il monitoraggio dei produttori nazionali, nel corso degli ultimi 20 anni è stato potenziato l’impiego di una serie di sensori avanzati utili per la gestione oculata delle risorse idriche, in grado di indicare a ogni agricoltore la quantità di irrigazione necessaria, oltre che comprendere il comportamento fisiologico delle piante.

Il progetto di ricerca dedicato agli algoritmi, denominato Decision Support System (Dss), verrà poi affiancato dal successivo Decision Making System (Dms), ovvero un’applicazione che consentirà ai produttori agricoli di monitorare le informazioni raccolte dalle centraline e verificare in ogni momento lo status dei vari settori irrigui, con la possibilità di agire da remoto, 24 ore su 24, a seconda delle necessità calibrate dalla tecnologia.

Secondo Giacomo Ballari, presidente di Agrion, «nell’emergenza ambientale che stiamo attraversando, l’innovazione in agricoltura è ormai un imperativo. Bisogna impegnarsi per trovare risposte nuove ed efficaci, anche servendosi delle tecnologie più recenti, e occorre che l’agricoltura si adatti alle esigenze di questi ultimi anni, con creatività e intelligenza. I risultati sono promettenti, senza contare che la possibilità di gestire gli impianti d’irrigazione da remoto è un supporto notevole soprattutto in caso di frazionamento fondiario, molto diffuso in Piemonte».

Oltre alle tecnologie dedicate al risparmio dei consumi idrici, da tempo la Fondazione ha sviluppato le tecniche legate alla realizzazione dei micro-invasi, con la costruzione di una struttura da 5.300 metri cubi nel 2005. Un’opera all’avanguardia, che potrebbe tornare utile come esempio per contrastare la perdurante siccità, permettendo di ricorrere all’acqua raccolta senza intaccare le falde, incamerando quella piovana o quella turnata dai consorzi irrigui.

Le soluzioni elaborate da Agrion non comportano unicamente benefici sul lato del risparmio d’acqua, ma sono rilevanti anche per la tutela dell’ambiente e delle colture, rispettando gli equilibri dell’ecosistema, garantendo una produzione di alta qualità e un abbattimento dei costi per i consumatori.

I progetti in corso riguarderanno inizialmente e principalmente il settore frutticolo, con le sperimentazioni attuate in quattro meleti e un frutteto di actinidia nel territorio piemontese, grazie alla collaborazione con il Politecnico e Università degli Studi di Torino, e altri partner scientifici e istituti di ricerca come Wappfruit, Irriga-SMART e Fruttada.

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