Economia

Gen X e Millennial hanno più soldi di quanto credano

Secondo la ricerca condotta da Associazione Italiana Private Banking e Accenture, le persone nate tra il 1965-1980 e tra il 1980-1995 possiedono il 48% della ricchezza complessiva: circa 600-700 miliardi
Credit: cottonbro studio
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4 aprile 2023 Aggiornato alle 12:10

Tra i pochi settori che, dal 2007 a oggi, non sembrano aver subito arresti troviamo il Private Banking (che fornisce servizi bancari e finanziari a clienti privati) che, anche dopo l’ultimo biennio particolarmente difficile, ha registrato una crescita costante del 6,6%. Questo ambito gestisce oltre il 70% del mercato delle famiglie con portafogli finanziari superiori a 500.000 euro, ma solitamente i clienti sono professionisti della classe imprenditoriale o chi vive di rendite, quindi una fascia d’età medio-alta (quasi del tutto assenti i giovani).

Va da sé che, nei prossimi 10 anni, ci saranno importanti “passaggi di ricchezza” verso le future generazioni e, di conseguenza, questi numeri sono destinati a cambiare.

Ma facciamo un passo in più: analizzando i dati dell’ultimo decennio, l’eta media del Private Banker è aumentata mentre quella dei consulenti è diminuita drasticamente (nel 2021 gli under 40 erano il 13% del totale, contro il 21% del 2013). Allo stesso tempo, le persone che hanno meno di 57 anni e chiedono il supporto di una figura professionale per gestire il proprio capitale rappresentano solo il 21% del totale.

Risparmi, famiglie… cosa cambia?

Secondo l’elaborazione Censis sui dati della Banca D’Italia relativi all’ascesa della Silver economy (ovvero l’economia delle persone anziane), la quota di ricchezza degli “over” sul totale di quella delle famiglie italiane è passata in 20 anni dal 20,2% a quasi il 40%. In 25 anni, il patrimonio degli anziani è aumentato del 77% mentre quello dei Millennial si è ridotto del 34,6%. Ma sono proprio le nuove generazioni a uscire più tardi dal nucleo familiare e a incontrare più difficoltà nell’acquisto di una casa.

Secondo la ricerca effettuata da Freddie Mac, nel 2019 il 43% dei Millenial viveva in una casa di proprietà, rispetto al 48% dei Boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) alla stessa età. Queste percentuali continueranno ad allontanarsi sempre di più perché, mentre le generazioni più anziane continueranno a vivere e lavorare più a lungo, per i giovani aumenteranno i tempi di attesa sia per gli avanzamenti di carriera che per poter usufruire di eventuali eredità.

Cosa possiamo aspettarci?

LAssociazione Italiana Private Banking (Aipb) ha collaborato con Accenture per condurre uno studio dedicato all’evoluzione delle aspettative e delle esigenze della prossima generazione di clienti e consulenti finanziari. La consulenza finanziaria per la Next Gen: nuovi modelli per gli investitori e i professionisti di domani vuole riflettere proprio riguardo il passaggio generazionale dal lato della domanda e dell’offerta.

Ciò che emerge è che i Millenial (nati tra gli anni ‘80 e metà dei ‘90) e la Gen X (nati tra la metà dei ‘60 e gli ‘80) detiene circa il 48% della ricchezza complessiva (circa 600-700 miliardi di euro). Anche se i patrimoni singoli sono più contenuti, a livello complessivo costituiscono un bacino di ricchezza con un grande potenziale.

La ricerca è stata realizzata intervistando i risparmiatori tra i 26 e i 55 anni, clienti delle principali banche italiane, sia “tradizionali” che online: solo il 39% del campione dichiara di possedere un prodotto di investimento, il 28% possiede prodotti assicurativi e di protezione, mentre i valori scendono per i prodotti creditizi, con il 20% per i mutui e 12% per i prestiti.

Nel complesso, la ricerca fornisce preziose indicazioni riguardo i comportamenti e le preferenze di investimento di Millenial e della Gen X, evidenziando la necessità per le istituzioni finanziarie di adattare i propri prodotti e servizi di investimento alle mutevoli esigenze e preferenze di questo gruppo target.

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