Ambiente

“Life Climax Po” tutela il bacino del Grande Fiume

Presentato oggi a Roma (e cofinanziato dal programma Life dell’Ue), il progetto punta a gestire in modo “climaticamente intelligente” le risorse idriche nel distretto del Po
Credit: ANSA/RICCARDO DALLE LUCHE
Credit: ANSA/RICCARDO DALLE LUCHE
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
30 marzo 2023 Aggiornato alle 21:00

Identificare, sviluppare e attuare, da qui al 2032, attività e pratiche che promuovono l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione «climaticamente intelligente» delle risorse idriche nel Distretto del bacino del fiume Po.

Sono gli obiettivi del progetto Life Climax Po, cofinanziato dal programma Life dell’Unione europea, presentato oggi a Roma presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, durante una conferenza di approfondimento dedicata ai temi del Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), attuativo della relativa Strategia approvata nel 2015.

Il distretto del fiume Po si estende per circa 87.000 chilometri quadrati e comprende in tutto 8 regioni (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche) oltre la Provincia autonoma di Trento e parte del territorio francese e svizzero. Ospita oltre 3 milioni di ettari di superficie agricola e raccoglie circa un terzo della popolazione italiana, responsabile di oltre il 40% del Pil nazionale e del 55% della produzione idroelettrica. È inoltre un ecosistema naturale ricco di specie e habitat conservati all’interno di 37 zone di protezione speciale e 49 zone speciali di conservazione ai sensi delle direttive Habitat e Uccelli, oltre a 13 aree naturali protette di interesse locale, regionale o nazionale.

La diminuzione progressiva delle precipitazioni nell’ultimo trentennio (i dati più recenti dati parlano di un calo di circa il 20% su base annua) ha fatto registrare un decremento della portata media del fiume in chiusura di bacino (sezione del Po a Pontelagoscuro) pari al 20% su base annua e al 45% nella stagione estiva.

«Il progetto Climax Po rappresenta un’applicazione concreta del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, che necessitano di azioni adeguate alle criticità sia di natura gestionale che infrastrutturale», ha sottolineato Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (Aipo) che opera sotto la vigilanza del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase).

All’incontro era presente anche il vicepresidente della Camera Sergio Costa insieme a Titti Postiglione, vicecapo del Dipartimento della protezione civile, oltre a Elena López-Gunn dello European Scientific Advisory Board on Climate Change e a Silvano Pecora, direttore della divisione Governance di bacino e coordinamento delle Autorità di bacino distrettuale presso la Direzione generale uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche (Ussri).

«Il bacino del fiume Po è l’area più colpita dove intervenire è urgente, ma al tempo stesso può diventare un’esperienza pilota nelle politiche di adattamento alla crisi climatica - ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente - Avviare interventi in tal senso, con azioni efficaci di riduzione dei prelievi, riuso delle acque reflue, rinaturalizzazione e tutela degli ecosistemi fluviali, è una priorità. È essenziale coinvolgere i cittadini sull’importanza di ridurre la nostra impronta idrica».

«Nel 2022 – ha aggiunto – l’Italia ha registrato oltre 300 eventi climatici estremi che hanno causato danni e impatti, il 50% in più rispetto all’anno precedente».

Legambiente fa parte dell’ampio partenariato del progetto, che coinvolge circa 20 enti e istituzioni tra cui l’Università di Bologna, il Politecnico di Torino, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte, l’Agenzia regionale per la prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna, la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e l‘Associazione nazionale delle bonifiche, delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari.

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