Ambiente

L’Ue boccia l’Italia: sì agli e-fuels, no ai biocarburanti

Nella partita sui divieti di auto a diesel e benzina dal 2035, la Germania ottiene l’esenzione dai carburanti sintetici, che rientrano fra quelli possibili. Lo Stivale invece incassa il primo no
Credit: Abik Peravan
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28 marzo 2023 Aggiornato alle 15:00

Germania e Europa 1, Italia 0.

Prima sconfitta per il nostro Paese nel braccio di ferro sul divieto a nuove auto a benzina e diesel dal 2035.

Nel porre un veto al disegno tracciato dall’Ue, l’Italia aveva trovato nei tedeschi dei possibili alleati per la battaglia: noi chiedevamo di inserire i biocarburanti nel decreto, mentre dalla Germania puntavano agli e-fuels.

Alla fine, l’Unione europea ha scelto di blindare il compromesso proposto dai tedeschi e andare avanti con il regolamento auto escludendo di fatto le richieste italiane.

Se si proseguirà come previsto, l’accordo sui carburanti sintetici consentirà di commercializzare autoveicoli con motori termici anche dopo il 2035, a condizione che questi siano alimentati con carburanti sintetici a basse emissioni.

Gli e-fuels sono considerate forme alternative ai classici combustibili fossili e hanno effetti minori a livello di emissioni climalteranti: vanno però prodotti con elettricità e in questo la Germania dovrà probabilmente dare garanzie sull’uso di energie pulite.

L’Ue ha aperto agli e-fuels (prodotti a esempio ad Amburgo dal gruppo tedesco P2XEurope) a basse emissioni ma non ha biocarburanti prodotti da materie di origine agricola, come mais o canna da zucchero e biomasse che permettono di realizzare i biodiesel su cui punta l’Italia (e l’Eni). Il fatto che ci sia stata una apertura a motori che hanno comunque un processo termico per il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso è positivo, si tratta di una possibile «strada per salvare il motore termico. Molti guardavano il dito, cioè il combustibile, noi vediamo la luna, cioè il motore endotermico che deve e può sopravvivere», ma a Roma non è comunque andata giù la scelta dell’Europa e ha chiesto più tempo per la decisione del Consiglio Ue sulla dichiarazione per il sì agli e-fuels.

«Al momento possiamo dire che è acquisito il motore endotermico. Era uno dei punti del tavolo automotive. Sui biocarburanti vedremo», ha aggiunto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

Per ora l’Italia dovrà comunque prendere atto che gli ambasciatori dei Ventisette (a parte il no della Polonia e l’astensione di Bulgaria e Romania) hanno approvato il via libera al regolamento sulle auto green senza accogliere le obiezioni dello Stivale e che nella partita aperta grazie all’opposizione italiana ha vinto la Germania sfruttando la finestra per inserire l’esenzione sugli Rfnbo, “carburanti rinnovabili di origine non biologica” come gli e-fuels.

Potrebbe comunque ancora essere possibile che i biocarburanti richiesti dall’Italia vengano presi in considerazione dalla Commissione in futuro. Va ricordato infine che con l’intesa raggiunta le regole non riguardano le vetture già in circolazione o per chi acquista prima del 2035, anche se chiaramente il mercato si adatterà in tempi brevi alle nuove decisioni.

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