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Come funziona il Bonus infissi?

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27 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

Questa settimana parliamo del Bonus infissi 2023, infatti la nuova Legge di Bilancio tra le numerose possibilità relative ai Bonus edilizi ha rinnovato quanto già previsto dal Decreto Rilancio entrato in vigore nel 2020.

Con il DecretoLegge 11/2023, conosciuto anche come Decreto Cessioni, che ha praticamente azzerato tutte le possibilità di cessione dei crediti edilizi, sono riemerse la maggior parte, se non tutte quelle detrazioni fiscali che già esistevano prima dei Superbonus.

L’accento è posto soprattutto su quelle agevolazioni in tema di risparmio energetico, e cosa è alla base del risparmio energetico se non gli infissi?

Il Bonus infissi riguarda un’ampia platea di beneficiari tra cui tutte le persone fisiche, ma anche i professionisti, le società di persone e le società di capitali, oltre alle associazioni tra professionisti, gli Enti Pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, gli Istituti delle case popolari e anche le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.

La cosa importante è che non si deve essere necessariamente proprietari dell’immobile cui si vogliono sostituire le finestre, l’agevolazione, infatti, riguarda tutti coloro che detengono un diritto reale sull’immobile oggetto dell’intervento, quindi anche i condòmini per gli interventi sulle parti condominiali, gli affittuari e coloro che detengono un immobile a titolo di comodato.

La regola fondamentale è che chi sostituisce le finestre è la stessa persona che sostiene la spesa e che l’immobile cui vengono sostituite le finestre non sia nella categoria degli immobili strumentali, ciò significa che l’immobile non deve essere intestato a una azienda o comunque non deve essere parte del patrimonio di una azienda/professionista.

Altra categoria di persone che possono usufruire dell’agevolazione purché sostengano le spese sono i familiari conviventi con il detentore dell’immobile e quindi il marito, il componente dell’unione civile e i parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado, ma anche il convivente more uxorio che non è proprietario dell’immobile, ma che convive con il detentore dell’immobile a tutti gli effetti come se fosse una famiglia pur non essendo sposato.

Le prime condizioni necessarie che devono essere rispettate riguardano l’immobile oggetto del Bonus, infatti l’immobile deve essere accatastato o in corso di accatastamento, deve essere in regola con il pagamento di tutti i tributi che insistono sullo stesso e deve essere dotato di un impianto di riscaldamento/impianto di climatizzazione invernale.

Oltre a questo primo gruppo di caratteristiche, si accede al Bonus solo e soltanto se gli infissi che si vanno ad acquistare vanno a sostituire degli infissi già esistenti: non devono essere una installazione ex novo.

Altro elemento fondamentale è relativo ai valori di trasmittanza termica il cui approfondimento è di tipo molto tecnico sul quale è bene farsi consigliare dagli esperti.

Ovviamente non vi devono essere abusi edilizi per cui si potrebbe decadere dall’agevolazione, oltre che non vi devono essere violazioni della salute e della sicurezza sul lavoro, regolarità contributiva ecc. che devono essere sempre accertate da chi effettua la spesa al momento dell’incarico a qualsiasi ditta.

Causa decadenza, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, dell’installazione delle finestre va trasmessa una comunicazione all’Enea per “certificare” che gli interventi fatti hanno apportato una migliore efficienza energetica.

In conclusione come ultima informazione, ma non meno importante è che dal 16 Febbraio 2023 in seguito al Decreto Cessioni, di cui sopra, non è più possibile scegliere tra detrazione, sconto in fattura o cessione del credito, chi vorrà sostituire gli infissi e vorrà beneficiare del Bonus infissi potrà solo anticipare la spesa e recuperare il credito spettante in detrazione sulla dichiarazione dei redditi e nient’altro!

La spesa ammissibile è pari a 96.000 euro per ogni immobile e dà luogo a una detrazione pari al 50% in 10 anni, scade il 31 Dicembre 2024 e rientra sia nel Bonus casa sia nel Bonus sicurezza, invece può arrivare a 120.000 euro sempre al 50% in 10 anni all’interno dell’Ecobonus sempre con la scadenza del 31 Dicembre 2024.

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