Bambini

Come spiegare ai bambini che mancano i soldi?

I cambiamenti nello stile di vita delle famiglie potrebbero non passare inosservati ai piccoli di casa. La psicologa Kathryn Esparza dispensa qualche consiglio per affrontare l’argomento
Kristina Paukshtite
Kristina Paukshtite
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
23 marzo 2023 Aggiornato alle 16:15

Tempo di tagli alle spese, anche in famiglia. Bisogna eliminare il “superfluo” e, quindi, c’è chi pensa di annullare gli abbonamenti sportivi, chi rinuncia a mandare i figli in gita scolastica, chi evita di comprare la felpa firmata che quest’anno hanno tutti (proprio tutti) i compagni di classe. Ma la cosa certa è che ai piccoli tutto ciò non passa inosservato: come lo spieghiamo quindi ai bambini?

“Occorre ricordare loro che, per quanto le cose possano essere diverse per un po’, l’importante è restare insieme e che questo non cambierà”, spiega Kathryn Esparza all’emittente Abc News, psicologa clinica che lavora con i bambini all’Anxiety House di Brisbane e tiene lezioni di psicologia alla University of Sunshine Cost.

Il piccolo potrebbe sentirsi triste o angosciato di fronte a decisioni difficili, e apparentemente incomprensibili, prese dai grandi, o di fronte a cambiamenti improvvisi e radicali, sia che si tratti di rinunciare a una lezione di musica o dire addio ai compagni di scuola per un trasloco. Anche l’abitudine più insignificante potrebbe rappresentare un elemento importante per il suo senso di sicurezza, appartenenza, inclusione e benessere.

Il primo passo da compiere per i genitori è sedersi e parlarne, per distinguere bene cosa è essenziale e comunicare al piccolo cosa invece è meglio tralasciare. Il rischio, infatti, è di sovraccaricare il bambino di preoccupazioni e stress inutili.

Ovviamente, le modalità con cui questa comunicazione avviene variano enormemente in base agli anni: cambiano sia la quantità di informazioni fornite (saranno più dettagliate se si tratta di un adolescente, meno nel caso di un piccolo di 6 anni), che i termini con cui esprimere le nuove esigenze familiari.

In età prescolare, spiegare al piccolo eventuali difficoltà economiche o un trasloco improvviso potrebbe essere più semplice del previsto, quasi come distoglierlo da un gioco con un’altra attività da fare. Con i bambini in età scolare il lavoro è più complesso e delicato, ma è senz’altro il momento ideale per iniziare a parlare di budget ed economia familiare.

In ogni caso, gli esperti consigliano di evitare in generale espressioni lapidarie o allarmiste come “Non possiamo permettercelo” o “Non abbiamo più soldi” perché potrebbero spaventare i bambini e infondere loro un senso di impotenza e irrequietezza.

Un trasferimento durante gli anni della scuola primaria e secondaria potrebbe avere un impatto enorme sul bambino. Per questo motivo, potrebbe essere utile rivolgersi in primis al medico di base o al pediatra per metterlo al corrente del cambiamento nello stile di vita della famiglia ed eventualmente consultare uno psicologo, per fornire al piccolo tutto il supporto necessario e ascoltare le sue eventuali preoccupazioni (nel caso, per esempio, di un trasloco e di un cambio di scuola, la paura di perdere gli amici e di non riuscire a farsene di nuovi).

E per i bambini più grandi e gli adolescenti è necessario spiegare in modo chiaro come e perché la situazione è cambiata. Proporre attività di gruppo che non comportino una spesa può essere utile per trasmettere un senso di sicurezza e unità del nucleo familiare.

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