Diritti

Ginnastica ritmica: inizia il processo a Emanuela Maccarani

La Commissaria Tecnica della Nazionale è accusata, insieme alla sua assistente Olga Tishina, di allenamenti non conformi e di aver provocato disturbi alimentari e psicologici alle atlete. Rischiano la radiazione
Credit: EPA/VASSIL DONEV
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
23 marzo 2023 Aggiornato alle 18:00

Inizierà domani, presso il Tribunale Federale, il processo sportivo alla Commissaria Tecnica (Ct) della Nazionale di ginnastica ritmica Emanuela Maccarani, accusata da alcune ex allieve di abusi e vessazioni. Con lei a giudizio la sua assistente allenatrice Olga Tishina. La giustizia sportiva sta dunque facendo il proprio corso, cercando di fare chiarezza su una vicenda che da mesi scuote il mondo dello sport italiano.

Tutto è iniziato lo scorso ottobre, quando le ex componenti della Nazionale, Nina Corradini e Anna Basta, seguite da Giulia Galtarossa, Sara Branciamore e molte altre, hanno iniziato a raccontare le vessazioni subite in accademia, principalmente riguardanti il loro corpo ma non solo.

«Mi pesavo 15 volte al giorno», aveva raccontato Corradini, entrata nel team della Nazionale nel 2019 e uscita nel 2021, dopo averlo desiderato a lungo. All’epoca pesava 55 chili per un’altezza di 175 centimetri ma la magrezza sembrava non essere mai abbastanza. Al rito barbaro della pesatura quotidiana al quale ogni ragazza doveva sottoporsi davanti alle altre, veniva infatti umiliata se non dimagriva o non corrispondeva a standard mai esplicitati ma ben chiari nella testa dell’allenatrice.

«Maiale! Vergognati! Ma come fai a guardarti allo specchio» sono solo alcune delle frasi che Basta e le sue compagne si sentivano rivolgere quotidianamente. Parole che si sono infilate come lame nella mente di giovanissime atlete non ancora maggiorenni che, non sentendosi mai all’altezza, hanno sviluppato in alcuni casi, tra gli altri, disturbi del comportamento alimentare. «Avevo imparato che di notte perdevo 3 etti e che un bicchiere d’acqua ne pesava 2», ha ricordato Nina Corradini, descrivendo tutti i metodi possibili per uscire promossa dalla gogna della bilancia.

Non molto diverso il racconto di Anna Basta, che ha rivelato di aver pensato anche al suicidio, sempre a causa dei metodi vessatori che hanno minato profondamente la sua autostima e condizionato il rapporto con il cibo. «Sei cicciona, sei un prosciutto, guarda che sedere che hai», le frasi arrivate al suo indirizzo, che rappresentano però purtroppo solo una parte del metodo di allenamento militaresco denunciato dalle ex ginnaste.

Emanuela Maccarani (sospesa dall’incarico di Ct ma tuttora allenatrice della Nazionale) e Olga Tishina, dovranno rispondere di “Metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”. Rischiano diverse sanzioni: si va dalla semplice ammonizione, alla sospensione fino a 2 anni, fino alla radiazione.

A seguito delle denunce delle giovani atlete e del lavoro dell’associazione ChangetheGame, che ha raccolto centinaia di testimonianze simili, anche la procura di Monza sta indagando. Quello che accadeva nell’Accademia della nazionale, però, è solo la punta di un iceberg che vede nei metodi di allenamento abusanti nel mondo della ginnastica ritmica e artistica non un’eccezione, ma quasi la regola.

Non è un caso che anche gli Stati Uniti negli anni siano stati travolti da diversi scandali, primo tra tutti quello dell’osteopata della nazionale di ginnastica artistica Larry Nassar condannato per abusi sessuali su oltre 500 atlete.

Ma anche nel nostro Paese i casi vanno ben oltre il cancello della palestra di Desio. A Treviso l’allenatrice Moira Ferrari è stata rinviata a giudizio per aver dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni e a Brescia la procura sta indagando su diversi casi di violenze verbali e non in palestra.

È delle scorse ore, inoltre, la notizia dell’avviso di garanzia recapitato a un’allenatrice di ginnastica artistica di Imola, che avrebbe dato schiaffi e pizzicotti al sedere di allieve di 7 anni o poco più.

In attesa di sviluppi anche riguardo queste vicende, ora gli occhi sono tutti puntati sul dietro le quinte della Nazionale. Alcuni giorni fa, le ragazze del team sono arrivate quarte nella prima fase della World Cup ad Atene. Nella speranza di tornare a parlare di loro solo per le gesta sportive, è giunto il momento di fare chiarezza.

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