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Chi è Javier Milei, l’uomo che sogna di “tagliare” l’Argentina?

Paragonato a Trump e Bolsonaro, il suo partito Libertad Avanza cresce nei sondaggi in vista delle elezioni di ottobre. Economista e negazionista del climate change, vorrebbe ridurre le spese pubbliche statali
Javier Milei nel 2021, per la chiusura della sua campagna elettorale
Javier Milei nel 2021, per la chiusura della sua campagna elettorale Credit: Esteban Osorio/Pacific Press via ZUMA Press Wire
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24 marzo 2023 Aggiornato alle 17:00

Javier Milei e il suo partito Libertad Avanza sono dati poco sotto il 20% in vista delle elezioni presidenziali di ottobre. Il piano dell’ormai ex professore di economia è semplice quanto potente: «tagliare, tagliare, tagliare» le spese pubbliche statali. Tanto che il suo programma si chiama “piano motosega”.

In molti lo paragonano agli ex presidenti di Stati Uniti e Brasile Donald Trump e Jair Bolsonaro, per le sue idee ultraconservatrici riguardo tematiche come i diritti civili e il cambiamento climatico. Le sue posizioni e il modo in cui si presenta lo hanno portato a essere preso in giro dai suoi avversari, che solo recentemente si sono accorti di quanto una sua vittoria possa essere reale.

Nato nel 1970 a Buenos Aires in una famiglia di origine ungherese, Milei si laurea in economia alla Universidad Torcuato Di Tella, diventando poi docente di economia. Durante la sua carriera diventa anche membro del B20, il Gruppo di politica economica della Camera di commercio internazionale (consulente del G20) e del Forum economico mondiale. Inoltre lavora per il colosso bancario Hsbc.

La sua fama da economista inizia a partire dal 2014, quando i media cominciano a invitarlo nelle loro trasmissioni per commentare la crisi economica di un Paese, l’Argentina, storicamente alle prese con conti in rosso e inflazione. Lui non si risparmia e si lancia contro le politiche a suo dire troppo morbide di tutti i partiti, accusati di non voler tagliare abbastanza le tasse.

Per lui i politici argentini sono un «branco di ladri e criminali». Il suo stile molto teatrale gli vale un posto su un palcoscenico reale quando nel 2018 debutta con un suo spettacolo.

La sua avversione alle tasse è ben esplicitata dal titolo di una sua intervista rilasciata al media Redaccion Ip: «Piuttosto che creare nuove tasse mi taglio un braccio». Nel corso della stessa intervista si definisce «filosoficamente un anarcocapitalista».

Riguardo tanti temi, però, ricorda più i populisti di destra come Trump e Bolsonaro. È un negazionista del cambiamento climatico, definito nel 2021 come una «bugia dei socialisti». Nel 2020 si dice contrario all’idea di far abortire una bambina di 10 anni vittima di stupro perché «un crimine non può generare un altro crimine». Pur dichiarandosi cattolico fervente, parla molto volentieri della sua vita sessuale: fa sapere delle sue performance erotiche a 3 e di riuscire a «non eiaculare per mesi».

Espressioni e idee che gli hanno attirato critiche quasi di scherno da parte di buona fetta della politica nazionale. Ma in un Paese al collasso come l’Argentina del 2023, dove il tasso di inflazione annuale è arrivato per la prima volta dal 1991 oltre il 100% (a causa dei problemi economici interni e di una situazione internazionale non certo incoraggiante), le sue parole radicali fanno breccia in un popolo ormai disilluso dall’establishment. Come già successo in diversi Paesi (Stati Uniti e Brasile).

Milei come Bolsonaro e Trump anche nei risultati? Lo scopriremo a ottobre. Quando la motosega potrebbe essere accesa per davvero.

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