Economia

Diversity&Inclusion: un obiettivo da raggiungere

Le aziende che valorizzano le diversità e l’inclusione ottengono maggiori profitti (fino al 30% in più). Tuttavia, è necessario il sostegno delle istituzioni
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20 marzo 2023 Aggiornato alle 19:00

Molte aziende stanno iniziando a comprenderlo: valorizzare le diversità, dare spazio ai singoli di poter dimostrare le loro potenzialità e di poter crescere, di sentirsi essenziali per il funzionamento dellazienda non è solo giusto: migliora l’efficienza e aumenta la produttività. Ecco perché le attività di Diversity&Inclusion sono in aumento in numerose realtà imprenditoriali.

Un recente studio condotto da Gea, una società attiva principalmente nel settore alimentare e delle bevande e Harvard Business Review Italia in collaborazione con GC Governance Consulting, Focus Management, Fondazione Diversity e Valore D, dimostra come il raggiungimento di tale obiettivo permetta una crescita della produttività aziendale: attraverso una strategia di Diversity & Inclusion, lazienda può raggiungere un aumento dellentrate del 30%.

Con la definizione di Diversity&Inclusion si indicano tutte le iniziative che sono volte a riconoscere, includere e valorizzare le diversità allinterno dellazienda. Tuttavia, la prima operazione è riconoscere le diversità, facendo crescere una nuova consapevolezza nei lavoratori affinché possano mettere in atto azioni volte a favorire la loro valorizzazione.

Secondo la ricerca, un livello maggiore di inclusione fa crescere il profitto aziendale. Qualche esempio? Le aziende più inclusive in termini di parità di genere aumentano i loro ricavi del 25%, mentre quelle più aperte alla diversità etnica arrivano a un +36%.

Ma non è tutto, perché intraprendere un percorso di inclusione aiuta le aziende ad acquisire e trattenere giovani talenti: l’87% dei millennials desidera lavorare per unazienda davvero impegnata in questo tipo di attività.

Nonostante ciò, sulla totalità dei direttori italiani intervistati, solo il 50% crede che la Diversity&Inclusion possa contribuire ad aumentare la produttività della propria azienda.

Peccato, anche perché incentivare le aziende ad assumere e integrare nel mondo del lavoro donne e giovani è uno dei propositi centrali del Pnrr. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede una clausola, disciplinata dallart. 47 del DL 31 maggio 2021, n. 77 che riguarda lobbligo per tutte le aziende che vincono un bando, e quindi i relativi finanziamenti da parte del Piano, di indirizzare il 30% delle assunzioni necessarie per l’appalto a donne e giovani under 36.

Certo, ci sono le deroghe. Nellultimo Rapporto 2022 del Cnel - il Consiglio Nazionale dellEconomia e del lavoro -, vengono mostrate le complessità che le deroghe possono comportare sull’incremento delloccupazione femminile. Ma bisogna ricordare che il Pnrr si è posto l’obiettivo, entro il 2026, di aumentare il tasso di occupazione femminile di 3,7 punti e quella giovanile di 3,2 punti percentuali.

Da qualche parte bisogna iniziare, anche perché conviene, per prime, alle aziende.

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