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Bonus mobili: come funziona?

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20 marzo 2023 Aggiornato alle 06:30

Il c.d. bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione Irpef utilizzabile in dichiarazione dei redditi dai soggetti che hanno acquistato mobili e grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia iniziata a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.

Ancora per tutto il 2023 infatti la normativa fiscale stabilisce che la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro mentre, la stessa scenderà a 5.000 euro per il 2024; si tratta di cifre notevolmente più basse delle passate edizioni.

La somma per altro è da intendersi comprensiva delle eventuali spese di trasporto e montaggio e deve necessariamente essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo non cedibili.

Rientrano tra i mobili nuovi acquistabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione, è invece escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo.

Sono parimenti acquistabili con il beneficio elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, tutte informazioni rilevabili dall’etichetta energetica.

L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.

Ai fini della detrazione, il pagamento va effettuato solo con bonifico o carta di debito o credito in quanto la normativa impedisce di utilizzare la detrazione per i pagamenti che avvengono con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Notare che solo il contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio potrà indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) quindi se, per esempio, le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.

Va precisato che il diritto al bonus mobili ed elettrodomestici non viene perso se il contribuente, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ha optato o opterà di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura potendolo fare sulla base delle norme della disciplina applicabile.

Da ultimo è importante osservare che il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, per altro comprensiva delle pertinenze, o anche la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Ne consegue che chi esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio nella misura prevista su ogni unità immobiliare a condizione che ne paghi le relative spese.

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