Ambiente

Tuteliamo gli alberi come le opere d’arte

Le piante godono di minori protezioni rispetto ai monumenti, nonostante il loro valore per l’ambiente e il paesaggio sia innegabile. Un’associazione inglese chiede quindi maggiori tutele
Credit: Myoung Ho Lee
Tempo di lettura 4 min lettura
19 marzo 2023 Aggiornato alle 20:00

Gli alberi antichi dovrebbero godere delle stesse tutele delle opere d’arte e dei monumenti, considerati patrimonio per l’umanità. A sostenerlo è l’associazione britannica di conservazione Woodland Trust, che chiede una normativa per preservare le piante più significative per la storia e il paesaggio delle città, oltre che per il loro valore ambientale.

Il gruppo propone come modello per il Regno Unito la legge approvata nel nostro Paese, che conferisce a 20.000 alberi tutele legali.

La richiesta nasce dall’indignazione scaturita dall’abbattimento notturno di 110 alberi da parte del Consiglio comunale di Plymouth, un borgo inglese. Nonostante l’organizzazione locale Straw sia riuscita a ottenere un’ingiunzione e a impedire la rimozione di circa 15 alberi, secondo Andy Egan, al vertice di Woodland Trust, a differenza degli edifici, le piante hanno forme di protezione troppo deboli, anche quando sono antiche.

Il tasso di Furtingall in Scozia, per esempio, ha circa 3.000-5.000 anni e «è il più antico essere vivente in Europa, ma non ha lo stesso livello di tutela della Cattedrale di St Paul. Nessuno penserebbe che sarebbe accettabile abbattere St Paul e costruire altro al suo posto, ma per gli alberi non si fa questo ragionamento», ha detto Egan al quotidiano britannico Guardian.

Secondo la normativa vigente in Inghilterra e Galles, gli ordini di protezione perdono di valore, in caso di autorizzazioni a progetti urbanistici emessi dai Consigli comunali.

L’obiettivo di Woodland Trust è accrescere nelle persone la consapevolezza dell’importanza del verde nelle città.

L’abbattimento delle piante a Playmuth è stato effettuato nonostante la significativa opposizione locale e le pressioni da parte del Woodland Trust sull’amministrazione. In quell’occasione era stata presentata anche una petizione, per chiedere di salvare gli alberi, firmata da 16.000 persone. Inoltre, solo il 16% degli abitanti della città era a favore del taglio. La maggior parte della comunità, secondo un sondaggio, desiderava infatti che le piante fossero incorporate nel progetto per una passerella che dal centro città porta alla spiaggia.

L’amministrazione di Plymouth sostiene che, con un investimento da 12,7 milioni di sterline, “rinnoverà la strada principale del centro città e la trasformerà in un parco urbano” con 169 alberi piantati lungo tutto il percorso. Il progetto è finanziato per 2,7 milioni di sterline dal Fund Transforming Cities di Department for Transport per promuovere la camminata e il ciclismo.

Gli ambientalisti però non nutrono molte speranze a riguardo: le nuove piante ci metteranno anni prima di assorbire la quantità di CO2 immagazzinata da quelle vecchie, che avevano tra i quaranta e i cinquanta anni. Inoltre gli alberi selvaggi sono più resistenti rispetto a quelli dei filari seminati dall’uomo. «Gli alberi antichi non sono sostituibili con un alberello. – ha detto Egan al Guardian - La rigenerazione e la riqualificazione dovrebbero partire dalla natura».

Le amministrazioni cittadine dovrebbero tenerlo presente, soprattutto in vista degli obiettivi dell’Environmental improvement plan. Il governo di Rishi Sunak, nei prossimi anni, punta infatti a ripristinare 500 mila ettari di aree selvatiche e a dare accesso a ogni britannico a un’area verde nel tempo di 15 minuti.

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