Ambiente

Fiume Menotre, arriva la querela per tutelarlo

Secondo il Circolo Legambiente di Foligno, i prelievi d’acqua incontrollati stanno aggravando le condizioni di secca del corso d’acqua. Compromettendone l’equilibrio floro-faunistico
Credit: Via umbriatourism.it
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15 marzo 2023 Aggiornato alle 16:00

Scatta la querela per tutelare il Menotre dai prelievi d’acqua incontrollati. A presentarla è stato il circolo di Legambiente Foligno.

Già nelle ultime settimane gli abitanti della cittadina umbra si erano mostrati preoccupati per lo stato del fiume, che sempre più frequentemente sperimenta condizioni di secca, a causa delle alte temperature e di una gestione idrica contestata. Ora arriva l’azione legale per reato ambientale.

L’associazione, presieduta da Marco Novelli, si è rivolta all’avvocato Alessio Fiacco, che si è offerto di seguire la battaglia legale, in tutte le sue fasi, in maniera completamente gratuita. Con la denuncia ai carabinieri del nucleo forestale di Foligno, gli ambientalisti sperano di proteggere, nell’immediato, l’ecosistema fluviale, ma anche gli approvvigionamenti idrici della zona. Sarà però necessario convocare anche un tavolo di discussione con il Comune, la Regione Umbria e i Comitati della Valmenotre.

Il punto che desta più preoccupazione è quello che va da Serrone a Casenove. Almeno tre o quattro volte all’anno, il livello dell’acqua del fiume si abbassa ai minimi termini per almeno 600 metri e per diverse ore. Si tratta di una situazione insostenibile per il delicato paesaggio dell’area: poche ore di siccità possono compromettere l’equilibrio floro-faunistico del Menotre.

Le sue sponde e le sue acque limpide, nel tratto di 35 chilometri che percorre prima di buttarsi nel Topino, sono infatti zona di protezione e di riproduzione di pesci e crostacei. Negli scorsi mesi volontari e attivisti ambientali ne hanno salvati a centinaia da uno dei momenti più duri della secca. A volte però anche gli abitanti dei Paesi circostanti sperimentano una penuria.

Sia Legambiente sia i cittadini attribuiscono parte della responsabilità della situazione attuale alla Seprim. L’azienda ha una concessione trentennale dalla Regione Umbria per produrre energia idroelettrica.

Le ragioni che portano al prosciugamento del fiume, in alcuni momenti, non sono chiare. Le ipotesi sono la necessità di un maggiore attingimento, dovuto all’assottigliarsi della portata del fiume, a causa delle alte temperature. Oppure la manutenzione dei vecchi macchinari e delle turbine del sistema.

Secondo la convenzione però, la società è obbligata a mantenere nel tratto di fiume all’interno degli sbarramenti, una quota minima di 135 litri di acqua al secondo. La misura è stata stabilita in base alla portata normale del torrente, che, anche d’estate si aggira attorno ai 900-1000 litri al secondo. Se questo limite fosse rispettato, la produzione di energia pulita potrebbe coesistere, afferma il comitato Serrone, con la salvaguardia del Menotre. Nell’ultimo periodo però non è così e questo potrebbe portare molti a schierarsi a favore dell’interruzione dell’accordo con Seprim.

“Il Circolo Legambiente di Foligno non intende abbassare la guardia e promette massima attenzione sulla regolare funzionalità delle centraline idroelettriche, in particolare nei tratti di Serrone e di Scopoli, dove già si sono verificati veri e propri prosciugamenti totali di interi tratti con danni incalcolabili all’ecosistema fluviale, patrimonio comune”, si legge in una nota dell’associazione.

“Esprimiamo inoltre apprezzamento per l’iniziativa del Sindaco di Foligno che anche nell’ultima occasione ha chiesto l’immediato intervento dei carabinieri e sta chiedendo tutte le documentazioni ai competenti uffici regionali per convocare un apposito tavolo istituzionale – conclude – Come Legambiente saremo in prima fila, insieme ai comitati della Valmenotre e al Comune di Foligno, ed è nostra intenzione chiedere la revoca delle concessioni”.

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