Economia

Giappone: il calo demografico minaccia l’economia

Nel 2022 il numero dei nuovi nati è sceso sotto gli 800.000, il 5,1% in meno rispetto al 2021. Quello del Sol Levante è il Paese più anziano del mondo e il Pil cresce sempre più a fatica
Credit: Andrey Grushnikov
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15 marzo 2023 Aggiornato alle 15:00

«Ora o mai più», così il Primo Ministro giapponese, Fumio Kishida, ha espresso tutta la sua preoccupazione per il crollo demografico che sta colpendo, ormai da anni, il Paese del Sol Levante.

Il Giappone, infatti, è il Paese più anziano del Mondo: la percentuale di over 65 è salita al 29% e il tasso di natalità crolla vertiginosamente di anno in anno. L’aspettativa di vita è la più alta del Mondo, infatti 1 persona su 1500 è ultracentenaria, oltre 90.000 individui.

Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute, del Lavoro e della Previdenza giapponese, nel 2022 il numero dei nuovi nati è sceso al di sotto di 800.000 – non succedeva dal 1899 – registrando un calo del 5,1% rispetto al 2021.

A tutto ciò, si deve aggiungere anche il saldo a livello di popolazione: i morti, nel 2022, sono stati 1.582.033, altro record negativo. Risultato? In un solo anno la popolazione giapponese è calata di circa 800.000 individui. Si stima che nel 2050, il Paese perderà un quinto dei suoi abitanti.

Il calo demografico, in Giappone, ha avuto inizio verso la fine degli anni ‘70, ma mai sono stati raggiunti livelli così bassi. Perché stiamo assistendo a questo scenario? Secondo il Governo, i principali responsabili sono i cambiamenti di vita dopo la pandemia di Covid-19, senza contare che anno dopo anno i giovani tendono a sposarsi sempre più tardi, e da considerare è anche l’alto costo della vita.

L’anno scorso, infatti, il Giappone è stato classificato come il Paese più costoso in cui far crescere un figlio e il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) è all’1,3: troppo basso se si considera che il minimo per mantenere stabile la popolazione sarebbe di 2,1.

Questa tendenza negativa avrà, inevitabilmente, anche delle forti ripercussioni sull’economia del Paese. Il Pil, negli ultimi, cresce sempre a fatica e non c’è ottimismo per le nuove generazioni.

Non si può più aspettare, e il Primo Ministro è pronto a varare una serie di riforme per incentivare la natalità. Tra queste: aumento delle spese per le famiglie con figli, aumento dell’assegno familiare, miglioramento dell’assistenza infantile.

In più, sono stati stanziati a dicembre 4,8 trilioni di yen, circa 35 miliardi di euro, per finanziare una nuova agenzia governativa che si occupi della questione demografica.

Già da diversi mesi, inoltre, il Governo ha lanciato dei servizi e delle app che hanno lo scopo di favorire gli incontri, al fine di aumentare i matrimoni e – si spera – le nascite. Alcune di queste app sono basate sull’intelligenza artificiale.

Il Governo stanzierà anche 1 milione di yen, che equivale a circa 7.200 euro, per figlio, a quelle famiglie che decideranno di andare via dalla Capitale per trasferirsi in zone a rischio spopolamento. Si prevede anche un aumento da 420.000 yen a 500.000 per ogni bambino che nasce: si dovrebbe partire dal 1° aprile 2023.

Il Giappone rappresenta la terza economia mondiale, dopo Stati Uniti e Cina, ma al momento si è fermato, anzi, è arretrato anche a causa della crisi demografica che sta investendo il Paese. Sono già diversi anni che l’economia giapponese è in frenata.

I salari, infatti, sono fermi da circa 20 anni, ma il Primo Ministro ha promesso un loro aumento proprio per spingere i giapponesi a fare figli. Al tempo stesso, la popolarità di Fumio Kishida scende sempre di più: nelle ultime settimane i sondaggi riportano una percentuale del 38%. Un anno fa si attestava al 70%.

Ma non si tratta solo del Giappone: anche le vicine Cina e Corea del Sud stanno registrando degli importanti cali demografici. Per la prima volta in 60 anni, la Cina ha registrato un calo di popolazione e nel frattempo avanza l’India, che si appresta a “rubare” il titolo di Paese più popoloso del Mondo.

La Corea del Sud, invece, presenta uno tra i tassi di fecondità più bassi del Pianeta, con 0,78 figli per donna nel 2022.

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