Ambiente

Imballaggi sostenibili e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: via bambrew.com
Tempo di lettura 5 min lettura
13 marzo 2023 Aggiornato alle 14:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Bambrew

Bambrew è una startup di Bengaluru che crea imballaggi sostenibili. Il fondatore è Vaibhav Anant, un giovane ragazzo che, dopo aver studiato gli effetti prodotti sul Pianeta dalle tonnellate di plastica che ogni anno vengono prodotte e disperse, ha deciso di volersi impegnare per fornire il suo contributo nel settore degli imballaggi ecofriendly.

In Babmbrew, infatti, vengono realizzati quotidianamente centinaia di migliaia di imballaggi utilizzando cellulosa di bambù, canna da zucchero e alghe.

Si tratta di prodotti leggeri, ma allo stesso tempo resistenti, completamente biodegradabili e realizzati senza ricorrere all’utilizzo di sostanze chimiche o pesticidi nella fase di produzione.

Tutti gli imballaggi creati dalla startup, inoltre, sono riutilizzabili e sono il perfetto sostituto naturale della plastica.

Fino a pochi anni fa la lavorazione veniva effettuata a mano al 100%, ma ora, per rendere la produzione più veloce e il prodotto accessibile a tutti rapidamente, l’azienda si è affidata ai macchinari, riuscendo a garantire elevati standard di sostenibilità e allo stesso tempo più di 10 milioni di buste postali e scatole al mese per numerose entità aziendali leader come Amazon, Nykaa, 1MG, Puma, Chumbak, Big Basket, Myntra, Flipkart, Aditya Birla e Accessorize London.

Cloud of Sea

Si tratta di un innovativo sistema ideato da Matteo Brasili, uno studente italiano della Naba (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), per rimuovere le microplastiche che contaminano le acque del nostro Pianeta attraverso uno strumento pensato per tutti i possessori di barche.

L’idea di Brasili è quella di creare un oggetto che permetta ai navigatori di contribuire, personalmente e senza troppi sforzi, alla raccolta delle microplastiche e della spazzatura che quotidianamente finisce in mare, danneggiandone l’ecosistema.

Così è nato Cloud of Sea, che è a tutti gli effetti un parabordo che può essere agganciato a tutte le imbarcazioni e che contiene un filtro rotante interno in grado di catturare le microplastiche nell’acqua.

Il sistema è composto da 3 parti: ci sono due sezioni esterne - che servono come agganci per fissare lo strumento all’imbarcazione e costituiscono il canale di passaggio dell’acqua e trattengono la fune - e un anello centrale amovibile che contiene un filtro interno rotante su cui sono presenti dei fori rastremati verso l’interno, che consentono l’ingresso delle microplastiche, ma non la loro fuoriuscita.

Una volta in mare, Cloud of Sea inizia la raccolta delle microplastiche: il navigatore dovrà solo gettare in acqua lo strumento e ripescarlo nel momento in cui il filtro risulta saturo, per poi svuotarlo.

Watersave

Ogni volta che decidiamo di fare una doccia, sprechiamo dai 12 ai 30 litri di acqua lasciando scorrere il flusso finché non raggiungiamo la temperatura ideale o finché non finiamo di insaponarci. L’Italia, poi, è addirittura al primo posto in Europa per consumo, raggiungendo l’incredibile cifra di 241 litri pro capite giornalieri.

È da riflessioni come queste che Alfonso Coppola, studente dell’Università La Sapienza di Roma, è partito per ideare Watersave, un sistema di gestione idrica domestica che consente di ridurre gli sprechi giornalieri di acqua.

L’innovativo sistema, infatti, permette di selezionare digitalmente su un display la temperatura dell’acqua desiderata per fare la doccia e, fino al raggiungimento della temperatura prescelta, la tecnologia consente di azzerare gli sprechi accumulando in un serbatoio l’acqua fredda che non viene utilizzata. L’acqua accumulata viene, successivamente, miscelata con quella calda e utilizzata durante la doccia.

Per incrementare ulteriormente il risparmio idrico, inoltre, è stato inserito un vaporizzatore, attivabile durante l’insaponamento, che riduce la quantità d’acqua da utilizzare, senza comportare una rinuncia alla sensazione di calore sulla pelle.

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