Città

L’Italia è pronta per le smart cities

Secondo il report di Tim L’Italia delle città intelligenti e sostenibili, sempre più realtà puntano alla transizione intelligente dei propri Comuni. In Umbria è nato Destinazione Assisi, servizio per rilevare i turisti in città
Credit: Manuel Ville Design
Tempo di lettura 6 min lettura
13 marzo 2023 Aggiornato alle 16:00

Se volessimo riflettere velocemente sull’idea di smart city, nel corso di un rapido brainstorming sarebbero certamente 3 i concetti più gettonati: intelligenza, digitalizzazione e futuro.

Che cos’è una smart city?

Le smart cities, in effetti, sono tutto questo, ma sono anche molto di più: sono vere e proprie città intelligenti 4.0 che si sviluppano nell’ottica di un futuro sostenibile, fondato sulla partecipazione attiva dei cittadini e sull’efficienza dei servizi, garantita da tecnologie digitali e telecomunicazioni.

Sono l’evoluzione delle città moderne, pensate per sostenere cittadini e imprese; sono la concretizzazione delle innovazioni sviluppate per gestire le risorse in modo intelligente e rendere le realtà urbane economicamente sostenibili ed energeticamente autosufficienti.

Come trasformare una città in una smart city?

Attraverso reti di trasporto urbano più intelligenti, approvvigionamento idrico potenziato, strutture per lo smaltimento dei rifiuti e modi più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici; oppure, attraverso un’amministrazione cittadina più interattiva e reattiva, spazi pubblici sicuri e maggiore attenzione alle necessità di chi la smart city la vive.

In particolare, nella concezione di “città intelligente” si lavora su 7 ambiti d’azione: ci si occupa di sicurezza dei cittadini, per ridurre la criminalità, gli incidenti e le vittime che ne derivano; di gestione del tempo nella mobilità urbana, ovvero di traffico, manutenzioni stradali e trasporto pubblico per ridurre i tempi di spostamento; di salute, quindi di assistenza sanitaria attraverso tecnologie innovative ed evolute; di ambiente, con l’obiettivo di rendere la città più sana e sostenibile, grazie all’utilizzo di app e sistemi che potrebbero portare a una significativa riduzione del consumo di acqua, energia elettrica, rifiuti ed emissioni di CO2; di coesione sociale, per accorciare le distanze tra amministrazione e cittadini e far sentire ogni persona parte di un tutto; di occupazione, attraverso la creazione di nuove figure professionali che andranno ad affiancarsi a quelle tradizionali; di costo della vita, perché attraverso una migliore gestione dell’area urbana è possibile raggiungere benefici economici che porterebbero risparmi fino al 3% all’anno.

In ognuna di queste aree, l’obiettivo è sempre lo stesso: migliorare la vita dei cittadini.

Le smart cities in Italia: sì o no?

Il rapporto L’Italia delle città intelligenti e sostenibili (realizzato dal Centro Studi Tim in collaborazione con gli Osservatori Smart City e Startup Intelligence del Politecnico di Milano e il Dipartimento di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti del Cnr), ha evidenziato come sempre più Comuni italiani stiano prendendo la strada per la transizione intelligente e sostenibile delle smart cities.

Secondo la ricerca sui Comuni italiani realizzata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano negli anni 2020-2021, nei Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti la smart city era ritenuta di grande o fondamentale importanza per il 42% degli amministratori, e nel 31% dei Comuni era presente una figura dedicata; per le città con un numero di abitanti superiore a 15.000 cittadini, la smart city risultava un tema fondamentale o molto rilevante per l’80% degli intervistati, e nel 72% dei Comuni era presente una figura dedicata.

Nel 2022, ICity Rank, la classifica della città italiane elaborata ogni anno da Forum Pubblica Amministrazione (Fpa) nata per misurare la capacità di adattamento delle città nel loro percorso per diventare smart city (ovvero città funzionali, ecologiche, vivibili e gestibili, soprattutto capaci di promuovere uno sviluppo sostenibile, reagendo ai cambiamenti in atto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie), ha restituito una fotografia della situazione smart city in Italia: ben 26 città digitali.

I comuni italiani, infatti, hanno iniziato a pensare in ottica smart, aumentando gli investimenti per rendere le città più “intelligenti”: nel periodo 2023-2027, infatti, lo sviluppo delle smart cities in Italia contribuirà a ridurre di circa 6,5 miliardi di euro i costi del traffico cittadino e di oltre 400 milioni di euro quelli legati all’inquinamento urbano, grazie a una migliore programmazione del trasporto, pubblico e privato, e dei flussi turistici.

Le innovazioni tecnologiche e digitali, inoltre, consentiranno una riduzione annuale di circa 650.000 tonnellate di emissioni di CO2 e permetteranno di raggiungere benefici nell’industria del turismo e nei servizi per i cittadini.

Lo sanno bene a Assisi, città umbra che viaggia in direzione smart, dove è stato sviluppato Destinazione Assisi, un progetto elaborato per il Comune da Tim Enterprise in collaborazione con Olivetti, la digital company del Gruppo Tim, che propone un sistema innovativo per rilevare le presenze turistiche nella città.

Con Destinazione Assisi, infatti, a partire dalle sim card dei telefoni cellulari che si collegano alla rete Tim, è possibile ottenere dati affidabili e quasi in tempo reale, su base giornaliera, riguardo la totalità dei visitatori, così da poter tracciare in maniera puntuale l’evoluzione continua della domanda e suggerire opportuni adattamenti dell’offerta.

In particolare, attraverso un sofisticato algoritmo, il servizio permette di analizzare il comportamento dei flussi di persone, in special modo i turisti, rilevando le presenze attraverso gli eventi generati dalle sim card che si registrano alla rete Tim. Questi dati, aggregati e anonimizzati, vengono inviati in real time alla piattaforma Big Data di Olivetti che, con appositi sistemi, li espande al totale della popolazione presente, trasformandoli in informazioni utili per supportare Pubblica Amministrazione nell’analisi del territorio: si rende, così, più semplice il rapido raggiungimento di tutti gli obiettivi di destination management della città, permettendo una più adeguata gestione dei flussi, delle attività e dei servizi offerti a promozione del territorio.

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