Futuro

Sostenibilità digitale: gli italiani sono i migliori d’Europa

Lo attesta il report Digital Sustainability Index Young, realizzato su un campione di circa 800 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 24 anni
Credit: Isi Parente
Tempo di lettura 4 min lettura
14 marzo 2023 Aggiornato alle 10:00

Un dato incoraggiante quello che emerge dal rapporto Digital Sustainability Index Young, presentato dalla Fondazione per la sostenibilità digitale e da EY Foundation Onlus, che vede i giovani italiani al primo posto per essere i più digitalmente sostenibili d’Europa, seguiti rispettivamente dai coetanei di Spagna, Polonia, Germania e Francia.

Secondo l’indagine, condotta su un campione di circa 800 persone di alcune nazioni del vecchio continente di età compresa fra i 16 e i 24 anni e che verte sul ruolo della tecnologia come strumento di sostenibilità nella percezione dei giovani, i ragazzi delle Penisola sono saliti sul gradino più alto del podio per essere maggiormente sensibili, circa il 37%, ai temi legati all’ambiente e al futuro del pianeta rispetto ai coetanei europei.

Tra gli aspetti più interessanti da evidenziare della ricerca c’è sicuramente la grande consapevolezza dei giovani italiani sui rischi e sulle opportunità che gli strumenti digitali possono offrire: infatti, l’85% degli intervistati è convinto che la tecnologia digitale rappresenti un mezzo utile per migliorare la società in cui viviamo, mentre per il 69% è indispensabile per salvaguardare l’ambiente.

Per quanto riguarda invece più da vicino il futuro del pianeta, il 71% dei ragazzi italiani partecipanti all’inchiesta ritiene che il cambiamento climatico sia uno dei problemi principali sui quali intervenire il prima possibile, in linea con i giovani spagnoli (69%) e francesi (62%). Risultati simili emergono anche rispetto alla lotta all’inquinamento, con il 67% degli italiani che considerano quest’ultimo come una problematica da affrontare già da subito.

Nell’inchiesta viene anche esaminato il rapporto fra giovani e social. Quasi un italiano su 5, circa il 16%, sostiene che i social network siano diventati nel corso degli anni dei luoghi molto pericolosi per i ragazzi e per il 60% il cyberbullismo rappresenta la principale causa della tossicità di una società iper-connessa, alla quale chiedono maggior strumenti di tutela ed educazione per proteggersi da questa tipologia di rischi.

Un ultimo dato interessante che spicca dal rapporto riguarda le donne italiane, le quali risultano essere le più sensibili alla sostenibilità digitale, pari al 29% delle ragazze intervistate, con una percentuale più alta rispetto sia ai connazionali uomini sia alle coetanee degli altri Paesi oggetto di analisi. Seguono Spagna (34%), Polonia (26%), Germania (18%) e Francia (14%).

«Da anni, con il suo osservatorio, la Fondazione studia gli italiani in relazione alla sostenibilità digitale. Quello che analizziamo è come le persone percepiscono l’importanza di questi temi, ma anche quanto, in relazione a essi, cambino i propri comportamenti. Ne emerge un quadro spesso meno confortante di quanto ci piacerebbe pensare, nel quale le persone fanno ancora molta fatica a comprendere gli impatti concreti di temi come ambiente, energia, società in relazione alle scelte che sono chiamate a fare – spiega Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – I risultati della nostra ricerca mostrano l’importanza di lavorare sulle infrastrutture, ma soprattutto sulla consapevolezza: perché è proprio in Paesi come il nostro, caratterizzati da minore diffusione delle competenze digitali, che dobbiamo preoccuparci di sviluppare un uso consapevole delle tecnologie a favore della sostenibilità. Questa tendenza indica chiaramente alle Istituzioni l’importanza di azioni di supporto allo sviluppo della consapevolezza su un tema centrale per il nostro futuro come la sostenibilità digitale».

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