Diritti

Georgia: hanno vinto le proteste pro democrazia (per ora)

Il Governo ha ritirato la proposta di legge riguardo gli “agenti stranieri”, contro i flussi di denaro esteri. Secondo i manifestanti, il progetto voleva reprimere la libertà di stampa e allontanare il Paese dall’Ue
Alcuni manifestanti durante la protesta contro l'adozione della "Legge sugli agenti stranieri" davanti al Parlamento di Tbilisi il 7 marzo 2023.
Alcuni manifestanti durante la protesta contro l'adozione della "Legge sugli agenti stranieri" davanti al Parlamento di Tbilisi il 7 marzo 2023. Credit: EPA/ZURAB KURTSIKIDZE
Tempo di lettura 4 min lettura
10 marzo 2023 Aggiornato alle 08:00

Dopo che migliaia di persone, tra il 7 e l’8 marzo, sono scese in strada a Tbilisi (Georgia) per manifestare contro il disegno di legge riguardo gli “agenti stranieri”, ieri mattina il Governo che aveva proposto la manovra ha deciso di ritirarla “incondizionatamente”.

L’annuncio del partito Sogno georgiano è arrivato in seguito alla tensione crescente tra i membri della società civile e alle proteste represse dalle forze dell’ordine con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il progetto di legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera” è stato duramente criticato dai manifestanti, che lo hanno definito anti-democratico e in contrasto con il percorso di adesione della Georgia all’Unione europea.

La proposta prendeva di mira i flussi di denaro provenienti dall’estero, stabilendo che tutte le organizzazioni che ricevano più del 20% dei loro finanziamenti da altri Paesi avrebbero dovuto registrarsi come “agenti stranieri”. Secondo l’opposizione, il progetto era simile a una legge in vigore in Russia, dove gli enti e gli individui che ottengono sostegno finanziario dall’estero sono dichiarati “agenti stranieri” e rischiano il carcere.

Per i manifestanti, questa proposta puntava a reprimere la libertà di stampa e a allontanare la Georgia dall’Ue. Il Paese, infatti, ha presentato la propria candidatura pochi giorni dopo l’invasione dell’esercito russo in Ucraina: il processo di valutazione è tuttora in corso, dopo un primo stop da parte dell’Unione a giugno 2022, anche a causa dei tentativi di ingerenza russa sul Governo di Tbilisi.

In effetti, la Presidente della Repubblica georgiana Salome Zourabichvili, che martedì si trovava negli Stati Uniti per una visita ufficiale quando sono scoppiate le prime proteste, in un video su Twitter ha identificato il progetto di legge contestato come «qualcosa dettato da Mosca». Secondo Politico, “il ritiro del disegno di legge è un duro colpo per Putin, che da tempo considerava la Georgia all’interno della sfera di influenza della Russia”.

Dopo la comunicazione del ritiro del progetto di legge, la Delegazione dell’Ue in Georgia ha espresso la propria soddisfazione su Twitter, incoraggiando i leader politici del Paese a riprendere le riforme pro-Ue “in modo inclusivo e costruttivo”. Nonostante la promessa del partito al Governo di revocare la controversa proposta, l’opposizione di centro-destra (il partito Girchi-More Freedom) e alcune Ong coinvolte nella contestazione hanno promesso di continuare a protestare in attesa di sviluppi più chiari. «Finché non ci saranno garanzie che la Georgia sia saldamente su una rotta filo-occidentale, queste manifestazioni non si fermeranno», ha dichiarato un gruppo di partiti d’opposizione.

Tsotne Koberidze, tra i membri del Girchi-More Freedom ha aggiunto: «Chiediamo che le dozzine di manifestanti arrestate vengano immediatamente rilasciate». Tra le 77 persone in arresto ci sarebbero anche politici, tra cui il leader dello stesso partito Zurab Japaridze e l’esponente del Movimento nazionale unito Giorgi Mumladze.

Secondo Amnesty International non è la prima volta che il Governo georgiano prova a reprimere la libertà di stampa e di espressione: personale all’opposizione, media critici nei confronti del Governo e Ong avrebbero in precedenza già ricevuto attacchi e intimidazioni. L’ultimo caso segnalato riguarda la condanna a 3 anni e mezzo di carcere di Nika Gvaramia, direttore del canale di notizie pro-opposizione Mtavari TV, con l’accusa di abuso di posizione e di danno agli interessi finanziari di un’altra televisione che aveva diretto in passato.

In seguito alla sua condanna (maggio 2022), Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha dichiarato: «Amnesty International è profondamente preoccupata per la motivazione politica alla base di questa condanna, concepita per soffocare la libertà di espressione».

Leggi anche
Gravidanza
di Caterina Tarquini 2 min lettura
Il miliardario Elon Musk: ha comprato Twitter
social network
di Giulia Blasi 5 min lettura