Culture

Judy Heumann: ritratto di un’attivista

Madre del movimento per i diritti delle persone con disabilità negli Stati Uniti, è scomparsa all’età di 75 anni lasciando un’eredità preziosissima
Credit: Via judithheumann.com
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11 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

La prima volta che Judy Heumann capì che la società intorno a lei la percepiva come diversa aveva otto anni. Si trovava fuori da un negozio di dolciumi con un’amica quando un ragazzino si avvicinò e guardando la sua sedia a rotelle le chiese se era malata.

«Credo che quello fu davvero il primo istante in cui lo realizzai - ha raccontato - Ero sconvolta e non sapevo come gestire quell’emozione. Non gli urlai addosso ma dissi semplicemente, no, non sono malata. Me lo ricordo perfettamente».

Nata a Philadelphia nel 1947, Heumann contrasse nella prima infanzia una grave forma di poliomielite che la costrinse per tutta la vita sulla sedia a rotelle. Cresciuta in una famiglia con un grande senso di giustizia (i genitori erano ebrei tedeschi mandati negli Stati Uniti dalle famiglie durante la persecuzione nazista, e avevano sempre dovuto cavarsela da soli nel nuovo Paese), non venne mai trattata in modo diverso dai fratelli, ma le vennero sempre accordate le stesse opportunità e possibilità.

Ma la famiglia, si sa, non esaurisce lo spettro delle esperienze sociali e Heumann, come lei stessa raccontò, si rese presto conto che il sistema non era costruito per consentirle di avere gli stessi diritti delle altre persone.

Non le venne concesso di frequentare la scuola materna con le altre bambine perché la sua sedia a rotelle era considerata pericolosa in caso di incendio e le venne negata anche l’iscrizione alla scuola ebraica in quanto, a detta del rabbino, non conosceva abbastanza bene la lingua.

Sua madre, però, non era una donna facile da far desistere e voleva a tutti costi che la figlia ricevesse un’istruzione. Dopo anni di scuola casalinga e di strenue battaglie, a 9 anni riuscì finalmente a farla iscrivere in un istituto che accoglieva persone con disabilità. La situazione non era ideale (le bambine disabili venivano separate in classi solo per loro nello scantinato) ma permise comunque a Heumann di continuare a studiare fino ad approdare alla Long Island University dove si laureò nel 1969.

Il suo desiderio fin da piccola era quello di insegnare, ma le fu presto fatto presente che una carriera da insegnante non era perseguibile per lei e così si iscrisse a un corso di laurea terapia della parola.

Gli anni universitari furono importanti perché in quel contesto Heumann prese contatto con altri gruppi studenteschi e iniziò la sua militanza politica venendo eletta nel consiglio studentesco.

Alla fine degli anni ’60, a seguito del baby boom e dell’esorbitante numero di bambini e bambine in età scolare, gli Stati Uniti si trovarono a corto di insegnanti e il governo decise di aprire le porte della scuola anche a laureate in altre materie. Heumann non si fece scappare l’occasione e nel 1970 partecipò al concorso del National Board of Education di New York. Passò tutti i test a pieni voti, ma la licenza le venne comunque negata a causa della paralisi agli arti inferiori.

Grazie a un’amica la storia finì sul New York Times e in breve tempo ricevette un’enorme attenzione a livello nazionale. Un gruppo di avvocati per i diritti civili chiesero di poterla rappresentare in tribunale, e dopo aver ottenuto giustizia Heumann divenne così la prima persona sulla sedia a rotelle a diventare insegnante nella città di New York.

Gli anni ’70 furono un periodo di grandi cambiamenti e rivendicazioni. Judy Heumann venne a contatto con un numero sempre maggiore di storie simili alla sua e scoprendo di non essere l’unica a venire considerata cittadina di seconda classe decise di fondare un’organizzazione per la protezione dei diritti delle persone con disabilità.

Nacque così Disabled in Action, uno dei gruppi portanti del movimento a favore del Rehabilitation Act, firmato dal presidente Nixon nel 1973.

La legge conteneva in particolare una sezione che stava molto a cuore a Heumann e ai suoi e alle sue compagne di lotta, la 504, che vietava la discriminazione contro le persone disabili in tutti i gradi di istruzione, negli ospedali e negli uffici pubblici. Insomma, qualsiasi ente che ricevesse anche un minimo finanziamento dal Governo Federale era tenuto a vietare ogni forma di discriminazione. In caso contrario, per la persona offesa era possibile procedere per vie legali.

La sezione 504 non venne mai implementata e quando nel 1976 l’amministrazione Carter rifiutò di firmare i regolamenti che l’avrebbero finalmente resa parte integrante della legge, l’organizzazione per i diritti dei disabili American coalition of citizens with disabilities decise di mandare un ultimatum al governo: se non fosse stata resa effettiva entro il 5 aprile 1977 ci sarebbero state grandi manifestazioni di piazza nelle principali città del Paese.

Joseph Califano, segretario alla Salute, all’educazione e al welfare non firmò e il 5 aprile 1977 migliaia di persone con disabilità occuparono edifici federali per chiedere il riconoscimento dei propri diritti. Il sit-in nell’edificio del dipartimento di Salute durò 24 giorni, mantenendo ancora oggi il record della protesta più lunga della storia degli Stati Uniti all’interno di un edificio federale.

Il Governo cercò in ogni modo di sgomberare i manifestanti, tagliando acqua, luce e comunicazioni ma la protesta ricevette il supporto di molto altri gruppi per i diritti civili e movimenti di lotta, tra i quali i Black Panther.

Nei 24 giorni di sit-in Heumann fu scelta come portavoce della protesta e dopo diverse negoziazioni il Governo fu costretto a cedere e Califano firmò il 28 aprile 1977.

L’approvazione della sezione 504 del Rehabilitation Act spianò la strada nel 1990 all’Americans with disabilities Act, una legge che sancì definitivamente il divieto di discriminazione basata sulla disabilità.

Anche dopo gli anni ’70 Heumann continuò a partecipare attivamente alla battaglia per i diritti delle persone con disabilità. Fu una delle fondatrici del movimento per la vita indipendente, collaborò con l’amministrazione Clinton e con la Banca Mondiale e il presidente Obama la nominò consulente speciale per i diritti internazionali delle persone disabili durante il suo governo.

Una volta disse: «La disabilità per me diventa una tragedia solo quando la società non offre ciò di cui abbiamo bisogno per vivere le nostre vite, come opportunità di lavoro, o edifici senza barriere architettoniche».

Judy Heumann è scomparsa lo scorso 4 marzo ma la sua eredità le sopravvive nell’impegno di tante persone che ancora lottano contro ogni forma di discriminazione e si battono per una vita piena e dignitosa, fuori dai cliché e dai pietismi.

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