Diritti

Oltre 1 miliardo di adolescenti e donne incinte è denutrito

Secondo il nuovo report dell’Unicef dal 2020 il numero è salito da 5,5 milioni a 6,9 milioni, con un aumento del 25% nei 12 Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e nutrizionale globale
Polina Kovaleva
Polina Kovaleva
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
8 marzo 2023 Aggiornato alle 09:00

Dal 2020 il numero di ragazze adolescenti e donne in gravidanza e allattamento che soffrono di malnutrizione acuta è salito da 5,5 milioni a 6,9 milioni, con un aumento del 25% nei 12 Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e nutrizionale globale.

Lo rivela il nuovo rapporto pubblicato oggi dall’Unicef.

I 12 Paesi - tra cui Afghanistan, Burkina Faso, Ciad, Etiopia, Kenya, Mali, Niger, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen - rappresentano l’epicentro di una crisi nutrizionale di proporzioni mondiali, acuita dalla guerra in Ucraina e dalla siccità, dai conflitti e dall’instabilità in corso in alcuni Paesi.

Undernourished and Overlooked. A Global Nutrition Crisis in Adolescent Girls and Women, pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Donna, lancia un chiaro allarme: le crisi in corso, inasprite dalla persistente disuguaglianza di genere, stanno aggravando una crisi nutrizionale tra le ragazze adolescenti e le donne che aveva già mostrato scarsi miglioramenti negli ultimi 20 anni.

Secondo il rapporto, oltre un miliardo di ragazze adolescenti e donne soffre di denutrizione - sottopeso e bassa statura, carenza di micronutrienti essenziali e anemia sono solo alcune delle conseguenze – che ha un impatto devastante sulla loro salute e il loro benessere.

«La crisi globale della fame sta spingendo milioni di madri e i loro figli verso la fame e la malnutrizione grave», ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell. «Senza un’azione urgente da parte della comunità internazionale, le conseguenze potrebbero protrarsi per le generazioni a venire».

Un’alimentazione inadeguata durante l’infanzia e l’adolescenza può determinare un indebolimento delle difese immunitarie, uno scarso sviluppo cognitivo e a un aumento del rischio di complicazioni potenzialmente letali, anche durante la gravidanza e il parto, con conseguenze pericolose e irreversibili per la sopravvivenza, la crescita, l’apprendimento e le future opportunità e capacità di guadagno dei loro figli.

A livello globale, 51 milioni di bambini sotto i 2 anni soffrono di malnutrizione cronica e sono per esempio troppo bassi per la loro età a causa della malnutrizione.

Di questi, circa la metà ne viene colpito durante la gravidanza e i primi 6 mesi di vita, il periodo particolarmente delicato di 500 giorni in cui un bambino dipende completamente dall’alimentazione materna.

«Per prevenire la denutrizione nei bambini, dobbiamo anche affrontare la malnutrizione nelle ragazze adolescenti e nelle donne», ha aggiunto Russell.

L’Asia meridionale e l’Africa sub-sahariana rimangono l’epicentro della crisi nutrizionale tra le donne adolescenti e le ragazze, con 2 ragazze adolescenti e donne su 3 sottopeso a livello globale e 3 ragazze adolescenti e donne su 5 con anemia.

Inoltre, le ragazze adolescenti e le donne appartenenti alle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di essere sottopeso rispetto a quelle appartenenti alle famiglie più ricche.

Le crisi globali continuano a condizionare enormemente l’accesso delle donne al cibo nutriente. Nel 2021, le donne che soffrivano di insicurezza alimentare erano 126 milioni in più degli uomini, rispetto ai 49 milioni in più (degli uomini) del 2019, una cifra che ha più che approfondito il gap di genere nell’insicurezza alimentare.

Quali sono le strategie da attivare? Attuare politiche obbligatorie per espandere il rafforzamento alimentare su larga scala di alimenti di consumo abituale - come farina, olio da cucina e sale -, garantire alle ragazze adolescenti e alle donne dei Paesi a basso e medio reddito il libero accesso ai servizi nutrizionali essenziali, sia prima che durante la gravidanza e l’allattamento, compresi gli integratori di micronutrienti multipli prima della nascita.

E, ancora, ampliare l’accesso ai programmi di protezione sociale - compresi i trasferimenti di denaro e i voucher per migliorare l’accesso delle ragazze e delle donne a diete nutrienti e diversificate -, accelerare l’eliminazione di norme sociali e di genere discriminatorie, come i matrimoni precoci e l’iniqua condivisione del cibo, delle risorse domestiche, del reddito e del lavoro domestico sono i primi passi da compiere per appianare il divario di genere nell’alimentazione.

«Quando una ragazza o una donna non riceve un’alimentazione adeguata, si perpetua la disuguaglianza di genere», ha dichiarato Russell. «Il potenziale di apprendimento e di guadagno diminuisce. Aumenta il rischio di complicazioni pericolose per la vita, anche durante la gravidanza e il parto, e aumentano le probabilità di dare alla luce bambini denutriti. Sappiamo cosa serve per far arrivare alle donne e ai bambini che ne hanno più bisogno un supporto nutrizionale e servizi salvavita. Dobbiamo solo mobilitare la volontà politica e le risorse per agire. Non c’è tempo da perdere».

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