Diritti

Pulire casa? È un lavoro da donne

Per 3 italiani su 4 le incombenze domestiche sono un dominio femminile, mentre per le riparazioni ci si fida più degli uomini: a dirlo è l’indagine di Taskrabbit, che lancia un mentorship program per cambiare le cose
Credit: Anna Shvets
Tempo di lettura 4 min lettura
8 marzo 2023 Aggiornato alle 17:00

Se è vero che l’84% degli italiani è convinto che le donne e gli uomini possano svolgere gli stessi lavori, è anche vero che, di fronte alle faccende domestiche, le differenze di genere ancora si fanno sentire.

Il 77% degli italiani, infatti, si fida di una donna per pulire la casa, il 79% per riordinare i vestiti nell’armadio e il 76% per stirare, mentre solo rispettivamente il 41%, il 39% e il 36% si fida di un uomo. Tuttavia, quando si tratta di attività di manutenzione della casa, gli italiani ripongono più fiducia in un uomo che in una donna per riparare un guasto elettrico, sistemare un tubo che perde e fare lavori di falegnameria.

È quanto emerso da un’indagine condotta da Taskrabbit, un network globale che mette in contatto tutti coloro che hanno necessità di un aiuto per lavori domestici ed extradomestici con professionisti competenti e affidabili.

Anche per le attività di manutenzione domestica, gli stereotipi di genere sono confermati. In Italia, la maggioranza delle persone ha maggior fiducia negli uomini rispetto alle donne per effettuare le riparazioni domestiche. Infatti, il 49% degli intervistati si affida ciecamente a un uomo per riparare un guasto elettrico, mentre solo il 37% lo farebbe per una donna.

Lo stesso vale per la riparazione di un tubo che perde, per cui il 50% degli intervistati sceglierebbe un uomo rispetto al 39% che preferirebbe una donna. Anche per i lavori di falegnameria, il 51% degli italiani intervistati preferisce affidarsi a un uomo, rispetto al 39% che sceglierebbe una donna.

Al contrario, il 29% degli uomini si fiderebbe poco o niente di una donna per riparare un guasto elettrico, il 27% non le farebbe aggiustare un tubo che perde e il 24% degli uomini metterebbe in dubbio la riuscita di un lavoro di falegnameria se fosse svolto da una donna.

Ma – emerge dall’indagine – sono anche le donne a dubitare delle donne: il 22% di loro non si fiderebbe di un’altra donna per riparazioni elettriche, mentre il 18% non pensa che le donne stesse siano in grado di aggiustare un tubo che perde e il 17% non sarebbe convinta del risultato di falegnameria se a farlo fosse una donna.

Una prospettiva praticamente invertita se queste attività venissero svolte da un uomo: solo 1 donna su 10 si fiderebbe poco del risultato di un lavoro a un impianto elettrico o idraulico se eseguito da un uomo, mentre questa percentuale scende all’8% nel contesto dei lavori di falegnameria.

Inoltre, sebbene il 46% degli intervistati affermi di fidarsi ciecamente di una donna per spostare scatoloni in caso di trasloco, questa percentuale sale al 63% se a svolgere l’attività è un uomo. Nonostante questo dato, il 60% delle donne italiane ha dichiarato di essersi occupata del trasloco senza l’ausilio di altre persone, rispetto al 54% degli uomini.

In particolare, il 63% delle donne intervistate ha dichiarato di lavare la propria auto in autonomia, il 42% di montare i mobili senza aiuto, il 19% di riparare i tubi in caso di perdite d’acqua, il 13% di svolgere lavori di falegnameria e il 9% di riparare guasti all’impianto elettrico.

E proprio in virtù del panorama che emerge dall’analisi, Taskrabbit ha lanciato un mentorship program per le nuove tasker iscritte alla piattaforma, in cui a fare da guida saranno proprio le professioniste che in questi anni sono state attive nel settore.

«Siamo lieti di lanciare un programma per riaccendere la fiducia delle donne nelle proprie potenzialità – racconta Begüm Zarmann, Managing Director di Taskrabbit Europe – L’anno scorso in Italia abbiamo notato che il 60% delle persone che hanno visitato la piattaforma per iscriversi come tasker erano donne».

E conclude: «Quando si parla di pregiudizi, c’è ancora molto lavoro da fare e la nostra iniziativa è solo un piccolo passo nella lotta contro gli stereotipi, ma i piccoli passi sono necessari per avviare un movimento più grande».

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