Diritti

Chi è Kaja Kallas?

La nuova premier dell’Estonia ha vinto le elezioni facendo tirare un sospiro di sollievo a Kiev e Bruxelles. Qui vi raccontiamo la sua storia
Credit: EPA/TOMS KALNINS
Tempo di lettura 4 min lettura
7 marzo 2023 Aggiornato alle 22:00

La sua vittoria è un grattacapo in più per il Presidente russo Vladimir Putin.

Kaja Kallas ha vinto le elezioni politiche in Estonia. Il suo Partito riformista ha ottenuto il 31,5% dei voti, superando gli avversari di estrema destra dell’Ekre fermi al 16,1%.

Un risultato che ha fatto tirare un sospiro alla politica estone, che ha subito dichiarato: «È molto meglio di quanto ci aspettassimo. Possiamo escludere una coalizione con Ekre». Questa notizia ha rilassato gli animi anche a Bruxelles e Kiev.

Kallas è infatti un’europeista convinta mentre i suoi avversari avevano inserito nel loro programma elettorale lo stop all’ingresso dei rifugiati ucraini e una frenata sulla transizione ecologica del Paese.

Ma chi è questa politica che da capo di un Paese di 1,3 milioni di persone è riuscita a ritagliarsi uno spazio internazionale così importante?

Classe 1977, Kallas nasce a Tallinn, la capitale dell’Estonia.

La storia della sua famiglia dice molto del suo futuro politico. Nel 1949 la madre di Kallas era stata deportata dai soldati sovietici in Siberia con la madre e la nonna. Il nonno Eduard Alver inoltre era stato tra i fondatori dell’Estonia stessa.

Infine, per arrivare a tempi più recenti, il padre di Kallas, Siim, è stato Premier del Paese e commissario europeo.

Dal canto suo, Kallas inizia a lavorare come avvocata per i diritti umani. Il richiamo della politica arriva nel 2011 quando viene eletta in Parlamento nelle liste del Partito riformista, fondato da suo padre. Il paragone con Siim non giova inizialmente alla figlia, ritenuta dai giornali non in grado di ripercorrere le orme paterne. Poi col tempo i giornalisti devono ricredersi.

Nel 2014 è eletta al Parlamento europeo. Qui si fa notare da Politico.eu per essere una delle parlamentari più attive.

Ma il vero salto di qualità arriva nel 2019. Kallas si candida alla guida del Paese. Il suo partito vince le elezioni, ma non ottiene la maggioranza assoluta. Così per due anni al Governo va una coalizione formata da altri tre partiti, compresi i populisti di Ekre.

Nel 2021 però tutto cambia. L’esecutivo collassa e la Presidente Kersti Kaljulaid indica Kallas come prossima premier. È la prima donna a guidare l’Estonia e non a caso sceglie di formare un Esecutivo basato sulla parità di genere con incarichi importanti, come quelli di ministro delle Finanze e degli Esteri, affidati a donne.

Nel corso dei due anni successivi si fa notare all’estero per la sua linea decisamente filoeuropeista e contro le ingerenze di Putin nella vita dei Paesi dell’ex Urss.

Nel 2021 si dichiara contraria a un possibile tavolo tra il Presidente russo e gli stati dell’Ue proposto dal Presidente francese Emmanuel Macron per riavvicinare le due parti.

L’anno successivo è tra i primi ad avvisare che sull’Ucraina il Cremlino fa sul serio. Decide di inviare armi a Kiev prima ancora dell’inizio dell’invasione e, una volta scoppiata la guerra, assicura tutto il suo supporto al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Kallas diventa un nome conosciuto anche in Italia dove rilascia interviste a diversi giornali. In un colloquio con La Stampa esorta gli europei a non farsi spaventare dall’aumento del costo del gas dovuto alle sanzioni: «Il gas è costoso. Ma la libertà non ha prezzo».

Le sue quotazioni salgono così tanto che si parla di lei come una dei possibili candidati a prossimo segretario della Nato. Poi arrivano le elezioni.

Il Paese sta affrontando un periodo difficile: l’inflazione galoppa e sostenere le spese militari volute dalla premier non è semplice. Kallas conferma la sua linea e sceglie come simbolo della sua campagna elettorale uno scoiattolo. «È un animale laborioso, sempre attivo e che si prepara bene per superare l’inverno», spiega a Der Spiegel.

Lo scoiattolo porta fortuna e Kallas si conferma alla guida del Paese. Sperando che l’inverno finisca presto.

Leggi anche
giornalismo
di Maria Michela D'Alessandro 3 min lettura
Wiki
di Manuela Sicuro 6 min lettura