Economia

Banchieri, stipendi stellari all’orizzonte

Tra i casi più discussi, quello dell’Amministratore delegato di UniCredit: potrebbe beneficiare di un aumento di stipendio che lo porterebbe a sfiorare i 10 milioni di euro
Credit: Morgan Housel
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7 marzo 2023 Aggiornato alle 11:00

E così, il Ceo dell’istituto bancario UniCredit, Andrea Orcel, potrebbe ottenere un aumento di stipendio che lo porterebbe a sfiorare i 10 milioni di euro nel 2023.

Se i target verranno raggiunti, la sua remunerazione fissa aumenterà del 30%, passando da 2,5 a 3,25 milioni di euro, la remunerazione target totale rimarrà invariata a 7,5 milioni e qualsiasi over-performance sarà riconosciuta fino a una remunerazione massima complessiva di 9,75 milioni di euro.

Questo è quello che si legge dal documento pubblicato il 1° marzo e approvato dal CdA, che ha anche deciso per un incremento medio del 22% della retribuzione variabile riconosciuta ai circa 900 manager della banca, ed ha stabilito un bonus del 20% per tutti i dipendenti del gruppo.

Questa delibera è stata approvata all’unanimità e il prossimo 31 marzo verrà sottoposta al voto degli azionisti, che lo scorso anno avevano approvato la politica di remunerazione di UniCredit con una maggioranza del 54%.

Alcuni azionisti credono che Orcel debba essere pagato di più, soprattutto per via del forte incremento monetario che ha portato alla banca da quando è arrivato al vertice e anche per i soldi che ha sacrificato da quando ha lasciato Ubs.

Altri azionisti invece credono che il suo salario sia già abbastanza alto, se si guarda al contesto della strategia di riduzione dei costi della banca.

Da quando Orcel, ad aprile 2021, si è unito a UniCredit, la banca è diventata una delle più performanti in Europa, raddoppiando il prezzo delle sue azioni. I profitti annui sono aumentati del 48% arrivando a 5,2 miliardi di euro nel 2022.

Il Presidente del comitato di remunerazione, Jeffrey Hedberg, ha commentato questi successi, affermando che la struttura proposta vuole sottolineare il desiderio della banca di incentivare e guidare ulteriormente l’eccellenza tra i loro dipendenti e il business, assicurando che l’amministratore delegato e il management siano ulteriormente allineati con gli azionisti, ora e nel lungo termine.

Secondo i dati dell’autorità bancaria europea, nel 2021, quasi 2.000 banchieri avevano uno stipendio annuale di oltre 1 milione di euro, e nella classifica dei più pagati, gli Amministratori delegati degli istituti di credito italiani si piazzano al terzo posto, anche a dispetto della crisi. Basti pensare che i banchieri che superano il milione di euro di guadagni l’anno sono aumentati dell’88% rispetto al 2020.

Secondo la 27esima edizione dello Spencer Stuart Board Index, nel 2021, l’80% degli Amministratori delegati delle società quotate sul Ftse Mib ha percepito uno stipendio a sei zeri. Il 16% ha superato i 5 milioni di euro, e il più pagato è stato Carlos Tavares, l’Amministratore delegato di Stellantis. Anche Orcel è già uno dei banchieri più pagati d’Europa, e mentre si decide se portare il suo stipendio a 9,75 milioni di euro in altre banche si effettuano licenziamenti di massa.

Tra queste, la banca Goldman di Wall Street e la Morgan Stanley, che stanno facendo gradi tagli, dopo aver aumentato l’organico in modo significativo durante la pandemia. Alla Morgan Stanley è stato licenziato poco più del 2% dello staff, e alla

Goldman il 6,5%. Questi tagli si stanno presentato in varie multinazionali, tra cui Microsoft, Amazon, Meta e Ford.

Per risposte più concrete si dovrà attendere il 31 marzo, e gli azionisti avranno tempo fino a quel giorno per rivedere le proposte del CdA di UniCredi

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