Patente digitale e guida a 17 anni: tutte le proposte dell’Ue

Una patente di guida digitale, accessibile tramite smartphone o altro dispositivo e valida in tutta l’Unione europea. È una delle proposte legislative della Commissione europea presentate il 1° marzo a Bruxelles dalla Commissaria ai Trasporti Adina Valean.
«In questo modo – spiega la Commissione in una nota – sarà molto più facile sostituire, rinnovare o convertire una patente di guida poiché tutte le procedure saranno online. Allo stesso modo, sarà anche più facile per i cittadini di Paesi extra Ue con standard di sicurezza stradale comparabili sostituire la propria patente di guida con una Ue».
Dopo un periodo di adattamento, stimato in quattro anni dopo la data di adozione della direttiva, la patente di guida digitale verrà rilasciata di default, ma non sarà vincolante: l’organo esecutivo dell’Ue afferma che i conducenti potranno scegliere di possedere una patente fisica o di possederle entrambe.
Un’altra proposta della Commissione europea è quella di permettere ai giovani europei di sostenere l’esame di guida a 17 anni, età nella quale sarà consentita la guida accompagnata di auto e camion, mentre per guidare da soli bisognerà comunque attendere di aver compiuto 18 anni.
Un sistema esiste già per le patenti di categoria B in alcuni Stati membri dell’Ue come Germania e Austria, e secondo quanto riferito dalla Commissione «ha avuto un impatto molto positivo sulla sicurezza stradale», consentendo ai neopatentati di fare esperienza a fianco di un adulto durante il primo anno di guida.
L’estensione della deroga anche alle patenti C, necessaria per autocarri e veicoli adibiti al trasporto merci, è motivata anche dalla volontà di «rendere più attraente per i giovani una carriera nel settore dei trasporti, contribuendo così, nel tempo, ad alleviare la carenza di autisti professionisti, senza compromettere la sicurezza stradale».
Sarà inoltre introdotto un periodo di prova di almeno due anni per i neopatentati, che saranno sottoposti a un regime di tolleranza zero per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza.
I giovani conducenti rappresentano l’8% di tutti gli automobilisti, ma il 16% di tutti quelli morti sulla strada, mentre 2 incidenti mortali su 5 coinvolgono un automobilista o motociclista under 30.
Nel periodo 2017-2020, sulla base dei dati forniti dal database comunitario Care per 18 Paesi dell’Ue, si sono verificati in media 10 decessi all’anno per ogni 100.000 conducenti inesperti, ovvero in possesso della patente da meno di 4 anni, cifra che scende a 3 per ogni 100.000 conducenti esperti.
Nella direzione di migliorare la sicurezza anche altre misure come una valutazione più mirata dell’idoneità medica e un aggiornamento della formazione per preparare meglio i futuri automobilisti a categorie vulnerabili come pedoni e ciclisti.
Prevista, in questo senso, una stretta su infrazioni come sorpasso e parcheggio pericolosi, attraversamento delle linee bianche continue, guida contromano, veicolo sovraccarico, mancato rispetto delle norme sulla distanza di sicurezza e sull’utilizzo dei corridoi di emergenza.
Le proposte, con le quali la Commissione intende tenere fede all’obiettivo di ridurre i morti e i feriti gravi del 50% entro il 2030, saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria.