Diritti

Abbiamo davvero “il diritto di scegliere”?

Il libro della giornalista Simona De Ciero racconta storie di donne che si sono sottoposte a un aborto in luoghi, tempi e contesti diversi. Ma accomunate, tutte, da un unico fattore: la libertà di decidere per sé
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
15 marzo 2023 Aggiornato alle 20:00

Dorota, Francesca, Kinsley, Marta, Mia, Simonetta, Stefania, Teresa. Il diritto di scegliere (La Corte, 20,00 euro, 240 pagine) comincia da queste donne. Prende forma dalle loro storie, dalle sensazioni che hanno provato, dai ricordi che hanno tentato di allontanare, dalle decisioni che hanno preso in passato e dal futuro che hanno costruito. La giornalista torinese Simona De Ciero parte da qui per scrivere nero su bianco “Storie e riflessioni oltre la retorica”, come recita il sottotitolo del suo libro su un tema ancora divisivo e controverso, non solo in Italia: l’aborto.

Nel 2022 l’autrice si ritrova “con l’urgenza - emotiva, giornalistica e narrativa - di scrivere il più in fretta possibile un libro che parli di aborto nel mondo: un diritto fondamentale della donna, che invece di evolversi sta scricchiolando anche nei Paesi più democratici”, scrive De Ciero. L’anno scorso, il diritto delle donne statunitensi di interrompere una gravidanza si è scontrato con la Corte Suprema: la sentenza che fino al 24 giugno aveva tutelato l’aborto a livello federale, la celebre Roe v. Wade del 1973, è stata spazzata via da una maggioranza conservatrice che ha dato questa responsabilità ai singoli stati Usa. Da allora 13 Stati hanno abolito l’aborto, altri l’hanno fortemente limitato, altri ancora l’hanno strenuamente difeso.

La storia di Kinsley, originaria del South Dakota, dove non sono ammesse eccezioni per stupro o incesto, ma solo per salvare la vita della donna, è la prima: l’autrice racconta le difficoltà di una giovane americana di 26 anni che, da un giorno all’altro, si vede rimandare a data da destinarsi l’appuntamento fissato in una clinica abortiva: dalla sua esperienza personale, De Ciero racconta l’evoluzione della questione in un Paese in cui convivono schieramenti totalmente opposti, e non solo su questo tema.

Ma dall’altra parte dell’Oceano le cose non vanno poi così meglio. Il capitolo 2 parla della situazione italiana a partire dalle storie intrecciate di Francesca e Stefania, due amiche unite dallo stesso feroce dubbio: che fare con una gravidanza indesiderata o inaspettata? È la legge 194 che regola le interruzioni volontarie di gravidanza in Italia dal 1978, ma non per questo rende l’aborto facilmente accessibile alle donne: nel nostro Paese i ginecologi obiettori di coscienza, che dunque non praticano l’Ivg, sono circa il 70%. E il dato è stabile: nel 2010 e 2011 erano il 69.3% nel 2010, nel 2012 il 69.6% e nel 2013 il 70%.

Il libro, però, non parla solo di donne: c’è anche la storia di don Giulio Mignani, colpevole di aver “violato il diritto di fare esternazioni pubbliche contrarie al Magistero della Chiesa Cattolica” per le sue dichiarazioni a favore dell’aborto. E non parla solo di donne con relazioni o vite stabili, che hanno vissuto l’aborto come un sollievo, una liberazione. C’è chi è protagonista di storie di dolore, violenze, stupro, vergogna, chi è costretta ad allontanarsi dalla quotidianità per l’urgenza di sottoporsi a un intervento al più presto, affrontando le difficoltà economiche che porta con sé un aborto clandestino eseguito fuori dal proprio Paese, dove è illegale.

“Il diritto di scegliere”, primo volume della collana di attualità Segni, diretta dal giornalista e scrittore Stefano Tura, è anche un libro didattico: l’appendice è una raccolta utilissima di termini e di risposte alle “domande più frequenti” legate alle varie tipologie di interruzione volontaria di gravidanza e alla contraccezione, e riporta per esteso la legge del 22 maggio 1978 n°194. Lì a ricordarci che l’aborto è un diritto - checché ne dica la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità -. E che le donne devono sentirsi libere di scegliere, qualunque sia la loro decisione.

Leggi anche
26 settembre 2022, New York, USA: alcune attiviste protestano fuori dalla Cattedrale di San Patrizio durante la messa di apertura tenuta dal Cardinale Timothy Dolan, dalle Sisters Of Life e dalle Witness For Life per la loro campagna antiabortista.
Gravidanza
di Chiara Manetti 4 min lettura
Gravidanza
di Azzurra Rinaldi 4 min lettura