Diritti

Incidenti sul lavoro: la Camera muove i primi passi

A Montecitorio si discute di 2 progetti per prevenire gli infortuni: la creazione di una Commissione d’inchiesta e l’insegnamento nelle scuole della sicurezza sul posto di lavoro
Credit: Ümit Yıldırım
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28 febbraio 2023 Aggiornato alle 12:15

Il 24 febbraio in un’azienda di Polcenigo, provincia di Pordenone, un operaio è stato colpito alla testa da un oggetto mentre stava lavorando. L’uomo, che ha perso conoscenza e riportato gravi ferite, è stato trasferito all’ospedale della città friulana.

Questo è uno dei tanti incidenti sul lavoro di cui spesso si occupano le cronache locali dei giornali. Fatti che richiamano un concetto, un’attività di prevenzione: la sicurezza sul lavoro. Con questa espressione si fa riferimento all’insieme delle misure necessarie per evitare il rischio di malattie professionali, infortuni e incidenti (a volte mortali) sul luogo di lavoro.

L’obiettivo è quello di garantire l’incolumità e la salute di chi esercita la propria attività professionale. Il tema chiama in causa diversi attori come, a esempio il Parlamento: proprio dalla Camera dei deputati, nelle prossime settimane potrebbero arrivare novità importanti

La commissione

Il 21 febbraio è iniziato da parte delle commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera l’esame di una proposta che punta a istituire una commissione di inchiesta sugli infortuni sui posti di lavoro.

«In Italia in media 3 lavoratori al giorno perdono la vita lavorando. Ora facciamo in fretta e rendiamola operativa», ha scritto su Twitter Chiara Gribaudo, prima firmataria dell’iniziativa e deputata del Partito democratico.

Nella precedente legislatura (la diciottesima), al Senato era presente una commissione di inchiesta che si è occupata del tema, e che aveva concluso i propri lavori con una relazione finale , suggerendo ipotesi di intervento normativo.

La proposta di Gribaudo punta a creare una commissione costituita da 20 deputati guidata da un Presidente, che sarà affiancato da 2 Vicepresidenti e 2 Segretari. Tra le altre cose, l’organo dovrà approfondire la conoscenza del fenomeno degli infortuni sul lavoro, in riferimento al “numero di incidenti mortali, di malattie e di invalidità”, anche verificando “l’esistenza di eventuali differenze tra i sessi”.

La commissione avrà il compito di accertare il livello di applicazione delle normative antinfortunistiche e dell’efficacia delle norme di prevenzione, nonché la “quantificazione dell’incidenza del costo degli infortuni sul lavoro” sulla finanza pubblica e sul Servizio sanitario nazionale (Ssn) e la “valutazione degli eventuali casi di presenza di minori” nei luoghi di lavoro, con un focus dedicato a ragazze e ragazzi provenienti dall’estero.

Il ruolo delle scuole

Oltre alla costituzione di una commissione d’inchiesta, Montecitorio lavora in parallelo per diffondere la “cultura” della prevenzione. Infatti, da diverse settimane la commissione Cultura della Camera sta esaminando 2 proposte di legge per introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole.

Le 2 iniziative, presentate dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti e dal Presidente della commissione Lavoro ed esponente di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, affrontano lo stesso tema ma si differenziano su alcuni aspetti: mentre Barzotti chiede che l’insegnamento venga svolto sia nelle scuole medie che superiori, Rizzetto invece lo propone soltanto per il secondo grado della scuola secondaria.

La proposta del M5S prevede che almeno 1 ora a settimana venga dedicata alla materia, mentre Fratelli d’Italia punta ad almeno 33 ore annue da riservare alla sicurezza sul lavoro.

Entrambe le proposte di legge chiedono al Ministro dell’Istruzione e del Merito di definire specifiche linee guida e stabiliscono a chi debba essere affidato l’insegnamento. In quest’ultimo caso, però, le soluzioni proposte sono diverse: Barzotti fa riferimento ai docenti delle discipline scientifiche, mentre Rizzetto a quelli che risultano abilitati all’insegnamento delle materie giuridiche ed economiche.

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