Diritti

TikTok terreno fertile per i pedofili: l’allarme dagli Usa

Secondo le forze dell’ordine statunitensi, il social network cinese viene sempre più utilizzato dai malintenzionati per adescare i minori
Credit: Ron Lach
Tempo di lettura 4 min lettura
18 febbraio 2023 Aggiornato alle 15:00

TikTok, la piattaforma dal valore di oltre 75 miliardi di dollari e che conta più di 1 miliardo di utenti attivi in tutto il mondo, è il social network più diffuso tra giovani e giovanissimi. Ma per i genitori sta diventando un vero e proprio incubo.

Secondo le forze dell’ordine degli Stati Uniti, infatti, è un terreno potenziale per lo sfruttamento sessuale dei minori, un luogo in cui per i predatori è sempre più facile contattare e manipolare i giovanissimi.

L’adescamento di minori sul web non è certo una novità, ma dall’avvento dell’app cinese questo problema sembra stia sensibilmente peggiorando, proprio a causa degli utenti per la maggior parte appartenenti a una fascia d’età molto bassa.

Oltre il 50% dei minori americani utilizza TikTok almeno una volta al giorno e Jon Rouse, veterano della polizia e a capo del gruppo dell’Interpol che si occupa di pedofilia, ha spiegato al Wall Street Journal che tra i follower di questi bambini e bambine ci sono molti maschi adulti che hanno un interesse sessuale nei loro confronti. «Gli autori di reati sessuali su minori gravitano dove ci sono bambini, e i pedofili preferiscono guardare i loro video», aggiunge.

La piattaforma, teoricamente, consentirebbe l’iscrizione soltanto a persone di età pari o superiore a 13 anni, e per gli utenti under 16 non sono abilitate le funzioni di messaggistica diretta. Queste misure però non sono né adeguate né sufficienti, visto che basta con un click falsificare la propria età anagrafica in fase di registrazione per avere accesso alla piattaforma completa.

Inoltre, TikTok sembra incapace di implementare misure solide a tutela dei giovanissimi e delle giovanissime presenti. A dimostrarlo anche l’aneddoto raccontato da Seara Adair a Forbes: la creator ha segnalato per pornografia e nudità un video in cui un preadolescente completamento nudo faceva «cose inappropriate», ma la piattaforma non ha riscontrato alcuna violazione.

«Ci sono letteralmente account pieni di abusi su minori e materiale di sfruttamento sulla piattaforma, e l’intelligenza artificiale non riesce a filtrare i contenuti - spiega Adair Joseph Scaramucci, detective texano che aggiunge «ci sono ragazzini che ballano e mostrano le loro vite su TikTok, e questo lo rende uno sportello unico per le persone che cercano di sfruttarli».

Ad aggravare il quadro, i risultati di un’indagine pubblicata dal Wall Street Journal nella quale sono stati usati 100 account falsi, inclusi 31 registrati come utenti di età compresa tra 13 e 15 anni.

La ricerca ha messo in luce che questi sono stati esposti a oltre 100 video di altri profili che segnalavano contenuti pornografici: dunque migliaia di video che i creatori stessi avevano contrassegnato come adatti a un pubblico adulto sono stati inseriti nei feed degli adolescenti.

In questo contesto il senatore Tom Cotton ha espressamente chiesto di vietare l’utilizzo di Tiktok su territorio americano, sottolineando come l’app stia esponendo i minori a «materiale sessuale violento, depravato e degradante».

In un mondo dunque in cui sempre più giovani e giovanissimi vengono a contatto con facilità con immagini (pedo)pornografiche, è forse arrivata l’ora di rompere i tabù sul sesso: una sessualità consapevole, che parte dalle famiglie e dalle scuole, potrebbe forse aiutare i più inesperti a non cadere in queste trappole?

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